Mino guardò Junghwan perplesso.
"Cosa c'è che non va?" domandò lei sentendosi osservata.
"Sinceramente non capisco perché ti sei tagliata i capelli in quel modo* e ti sei vestita come un maschio." disse lui perplesso.
"Primo perché ero stanca di averli lunghi e secondo perché mi piace. Altre domande?" chiese lei."Sì, che bisogno avevi di farti i piercing al sopracciglio destro e al labbro inferiore?" domandò Mino.
"Avevo voglia di un cambiamento e forse, una volta che comincerò a lavorare, mi farò anche qualche tatuaggio." rispose lei.
"Sei un caso senza speranza." disse Mino ridendo.
"Sono tua cugina!" rispose lei.
"Come ti senti?" le chiese.
"Nervosa, non ho mai preso un aereo prima d'ora." rispose Junghwan.
"Tranquilla, ci sono io con te." le disse.
"Ora sì che mi sento decisamente.... peggio!" esclamò ridendo, ricevendo una gomitata dal cugino.
"Il viaggio durerà circa 12 ore, ti consiglio di cercare di dormire un po'." disse Mino.
"Ci proverò, mi spiace solo che tu debba rientrare a Seoul una settimana prima del previsto." rispose lei.
"Non preoccuparti, troverò il modo di vendicarmi sui miei amici." rispose lui sorridendo.Junghwan si guardò intorno, a parte loro due in quel momento non c'era nessuno. Questo le dava un po' di conforto, essere la cugina di un Idol non era semplice. Quando alcune sue compagne di scuola, amanti del kpop, avevano scoperto che era imparentata con Mino degli Winner, la sua vita era diventata un incubo. Alcune le avevano chiesto di presentarglierlo, mentre altre l'avevano assillata per avere foto autografate e informazioni private sui membri degli Winner e di altri gruppi kpop di cui ignorava volutamente l'esistenza. Per lei era già troppo stare dietro al gruppo del cugino.
Lo speaker annunciò la partenza del loro volo e i due cugini di diressero verso il gate per fare il check in. Passato il varco e superati i controlli si incamminarono lungo il tunnel che portava al loro aereo.
Una volta a bordo furono accolti da una hostess che li fece accomodare ai loro posti. Junghwan si guardò intorno perplessa.
"Un aereo così grande solo per noi?" chiese.
"La fortuna di essere un Idol." rispose Mino ridendo.
"È bello viaggiare così comodi, vero?" chiese Junghwan.
"Certo che sì, anche se questo non significa che sia meno stancante. Lì dietro c'è un letto, se mai volessi stenderti un po'." rispose Mino.
"Grazie, senti Mino, io non conosco gli usi e i costumi coreani, essendo cresciuta in Italia sono abituata ad uno stile di vita completamente diverso." disse la ragazza.
"Non preoccuparti, ti aiuterò io." le rispose prendendole la mano.
"Dove vivrò i primi tempi a Seoul?" chiese curiosa.
"Con me e i ragazzi, nel frattempo cercheremo un appartamento per te. Quando arriveremo a Seoul andremo in agenzia, il mio manager vuole conoscerti." rispose Mino.
"Gli hai parlato di me? È severo?" chiese la ragazza in preda al panico.
"Gli ho solo detto che tornavo a Seoul in compagnia. E sì, è un po' severo, ma non preoccuparti." le rispose.Il comandante parlò attraverso gli altoparlanti interni invitandoli ad allacciare le cinture di sicurezza. Pochi istanti dopo l'aereo rollò sulla pista e decollò.
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L'aereo atterrò in perfetto orario e i due ragazzi scesero chiacchierando. Si diressero verso il ritiro bagagli ridendo e scherzando.
"Mino ma tutti gli altri miei bagagli e gli scatoloni come li portiamo?" chiese Junghwan.
"Tranquilla ho già provveduto prima di partire." rispose mentre li caricavano sui carrelli.
"In che senso?" chiese preoccupata.
"Ho chiesto ad un mio amico di venire con il mini van, li caricheremo tutti lì." disse Mino.
"E come li portiamo fino al mini van? Ci serviranno almeno una decina di carrelli!" esclamò Junghwan.
"Tranquilla, li stanno caricando tutti su un carrello apposito e li porteranno direttamente al nostro mezzo, noi porteremo solo le nostre valigie." rispose Mino.
"E ci entreranno?" domandò dubbiosa.
"Certo!" rispose il ragazzo ridendo.
"Ok, se lo dici tu." disse poco convinta.
"Dai su, ora andiamo, il mio amico ci starà aspettando." le disse prendendole la valigia.
"Guarda che posso portarla anche io!" gli fece notare.
"Lo so, ma mi piace aiutare la mia cuginetta." le rispose avviandosi verso l'uscita seguito da Junghwan.
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Un gemello.... inaspettato
ФанфикJunghwan ha 24 anni ed è cresciuta in Italia. Il giorno della sua laurea scopre di essere stata adottata appena nata. Quello che credeva essere il suo mondo le crolla addosso. Decide di andare a vivere per un po' a casa di suo cugino che, un giorno...