Capitolo 8

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I giorni trascorsero in fretta, tra prove, riunioni e set fotografici. Arrivò il giovedì sera ed i ragazzi erano stanchi morti.
"Ragazzi stasera a letto presto, domani alle 9 dobbiamo essere nell'ufficio di Bang PD!" disse Namjoon.
"Sì appa!" disse Yoongi alzandosi da tavola e posando il suo piatto e le bacchette nel lavello.
"Davvero spiritoso." disse Namjoon.
"Lo so, d'altronde la mia è una dote naturale!" disse Yoongi dirigendosi verso le scale.
"Ti odio sappilo!" disse Namjoon.
"Anche io ti amo alla follia Nam, ma non vado di certo a sbandierarlo in giro come fai tu. Ora vado a dormire. Vedete di non fare rumore e di non svegliarmi o vi faccio volare giù dal terrazzo!" rispose Yoongi cominciando a salire verso la sua camera.
Namjoon scosse la testa con un sorrisetto, odiare Yoongi era impossibile.

La mattina dopo, mentre Seokjin era in cucina a preparare la colazione, Namjoon fu svegliato da un Jimin stile scimmietta impazzita che lo scuoteva con forza.
"Jimin che vuoi sono appena le 6, lasciami dormire ancora un po'!" disse con la voce roca per il sonno.
"Hyung ti devo parlare per favore alzati!" gli rispose il minore.
"Non puoi aspettare?" chiese Namjoon sbuffando.
"No!" rispose il ragazzo.
"E va bene, che succede?" chiese mettendosi a sedere sul letto.
"Si tratta del nostro vicino." disse Jimin mestamente.
"Ancora? Jimin ti ho già detto che oggi pomeriggio io e Seokjin hyung ti accompagneremo da lui così ci faremo dire il perché del suo comportamento." disse Namjoon passandosi una mano tra i capelli.
"Non è per quello!" rispose Jimin.
"E allora per cosa?" chiese il maggiore guardandolo con curiosità mista a noia.
"Ilfattoècheluinonèunlui!" disse Jimin velocemente.
"Scusa? Puoi ripetere più lentamente, non ho capito una mazza!" disse Namjoon.
"Ho detto che lui non è un lui!" ripeté Jimin dopo aver preso un bel respiro profondo.
"Come non è un 'lui'?" chiese Namjoon incredulo e ancora mezzo assonnato.
"Beh ecco in realtà lui è..." cominciò a dire Jimin, ma fu interrotto dalla voce di Seokjin.

"La colazione è prontaaaaaaaa!" urlò Seokjin e subito dopo si sentirono dei passi pesanti per le scale. Seokjin guardò i suoi amici comparire uno dietro l'altro, ancora assonnati, e sedersi a tavola per mangiare. L'ultimo ad arrivare fu Yoongi, assonnato e incazzato.
"Jin hyung se non te la smetti di urlare di prima mattina, ti stacco le palle e ci faccio un paio di orecchini!" disse con la voce roca per il sonno.
"Buongiorno anche a te Yoongino caro, anche io ti voglio tanto bene." disse il maggiore sedendosi al suo posto.
"Ma Nam hyung?" chiese Jungkook.
"Che si è dato il cambio con Yoongi hyung? Stamattina è lui quello da svegliare?" domandò Hoseok.
"Buongiorno ragazzi, ricordatevi che Bang PD ci aspetta nel suo ufficio per le 9 per parlarci di una cosa importante!" disse Namjoon comparendo già pronto per uscire.
"Prima finiamo di fare colazione." rispose Taehyung portandosi le bacchette alla bocca.
"Ti ha detto cosa vuole?" domandò Jimin.
"No, ce lo dirà quando saremo lì." rispose Namjoon, poi cominciò a mangiare.

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L'auto parcheggiò davanti all'entrata del palazzo della Bighit e Junghyun ne scese con i suoi genitori. Mentre entravano nell'atrio ripensò alla visita inaspettata di Bang PD di qualche giorno prima.

Inizio flashback.

Lui e i suoi genitori stavano parlando seduti in salotto quando sentirono suonare il campanello. Junghyun si alzò per andare ad aprire e si ritrovò davanti Bang PD.
"Buongiorno posso entrare?" gli chiese l'uomo.
"C-certo si ac-accomodi." aveva risposto balbettando.
"Chi è Junghyun?" gli chiese sua madre.
"Il signor Bang, eomma." rispose entrando in salotto seguito dall'uomo.
"Buongiorno signori Jeon, vi chiedo scusa per essere venuto qui senza preavviso, ma si tratta di una questione importante." aveva detto Bang salutandoli.
"Si tratta di quel ragazzo, vero?" chiese la signora Jeon sospirando.
"Sì, ma qualcosa mi dice che voi sappiate bene chi sia, o sbaglio?" chiese l'imprenditore.
"No, non sbaglia. Ma si sieda per favore. Gradisce del thè?" chiese la signora Jeon prima di sparire in cucina.
"Sì grazie, signora." rispose Si-hyuk.
"Cosa vuole sapere?" chiese Jeon Seo-Joon, sospirando, quando sua moglie tornò con il thè.
"La verità!" rispose l'uomo.
"Che verità?" domandò Junghyun sorpreso.
"Sul perché i tuoi genitori hanno tenuta nascosta l'esistenza di Junghwan a tutti, Jungkook compreso." rispose Bang con calma.
"Lei sa il suo nome? Come..." iniziò Soomin Jeon.
"L'ho conosciuta un paio di mesi fa. Mi è stata presentata dal manager degli Winner come cugina di Mino. La sua impressionante somiglianza con Jungkook mi ha sconvolto e così, dopo averne parlato con Choi, abbiamo deciso di sottoporre i due ragazzi al test del DNA, anche se a loro abbiamo fatto credere che erano analisi di controllo di routine. Ora vorrei sapere da voi il resto." disse Si-hyuk.
"È una lunga storia." rispose Seo-Joon.
"Allora cominci, l'ascolto." disse Bang.
Seo-Joon e Soomin cominciarono a parlare, trattenendo a stento le lacrime. Parlarono a lungo mentre Bang li ascoltava in silenzio.
"Capisco, ma ora dovete dire loro la verità, prima che la scoprano nel modo più crudele." disse Bang alzandosi.
"Come possiamo fare? Non sappiamo dove vive." disse Soomin.
"Io sì, vi farò venire a prendere da un mio dipendente fra qualche giorno e vi farò portare alla Bighit. Potrete parlare con entrambi e dire loro quello che avete detto a me." disse Bang.
"Ma accetteranno la cosa? Per loro sarà un duro colpo!" disse Junghyun.
"Meglio che lo sappiano da voi che da un estraneo. Ora scusate ma devo tornare a Seoul." disse Bang congedandosi con un inchino.

Un gemello.... inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora