"Sei stanca?" chiese Junghwan guardando Minseo.
"Noooo, perché? In fondo stiamo girando in questo centro commerciale da solo tre ore." rispose Minseo sospirando.
"Che ne dici se ci fermiamo a mangiare qualcosa al Mc?" chiese Junghwan.
"Non mi farà male?" chiese Minseo titubante.
"A te sicuramente sì, ma alla mia futura nipotina no, anzi lo adorerà." rispose Junghwan ridendo dell'espressione sconvolta della sorella.
"Davvero spiritosa." rispose Minseo mentre si accomodavano ad un tavolo, dopo aver ordinato.
"Lo so!" rispose Junghwan facendo una smorfia che fece ridere Minseo.
"Allora che farai?" chiese Minseo.
"Riguardo a cosa?" domandò Junghwan non capendo.
"Riguardo al partecipare ad un concerto dei Bts." rispose Minseo.
"Sai anche tu del sondaggio?" chiese Junghwan perplessa.
"Lo sanno tutti, non si parla d'altro ultimamente. Soprattutto perché lo faranno a Las Vegas, visto che andranno in America per altri impegni." disse Minseo.
"A dire il vero non lo so. Da una parte vorrei andare perché credo che mi divertirei tantissimo con loro sul palco. Ma dall'altra so di essere il CEO di un'azienda abbastanza importante e temo che qualcuno potrebbe criticarmi e accusarmi di mettere in cattiva luce l'azienda se lo facessi." rispose Junghwan.
"Sai ne stavo parlando con mamma, i nonni e Lucas l'altro giorno e loro sono d'accordo con me sul fatto che dovresti andare." disse Minseo.
"Ma..." cominciò Junghwan.
"Ascolta Junghwan, da che ti conosco, e ti conosco letteralmente da una vita, visto che siamo cresciute insieme, tu hai dedicato ogni istante della tua vita al lavoro ed allo studio. Certo sei riuscita a ritagliare del tempo per crearti degli hobby, ma non ti ho mai vista andare al cinema o in discoteca o a divertirti come tutti gli adolescenti fanno. Hai 25 anni e hai il diritto di divertirti anche tu, quindi parti con loro e non pensare solo al lavoro. Al resto penseremo noi." disse Minseo posandole una mano sul polso."Ma che fortuna! Cosa ci fa Jeon Junghwan in un McDonald's?" chiese una voce femminile leggermente stridula.
"Quello che fanno tutti gli altri, ci mangio." rispose freddamente Junghwan alla donna che si era avvicinata al suo tavolo.
"E lei chi sarebbe, scusi?" chiese Minseo.
"Sono Dorothy Skeeter giornalista di punta del 'Hot and Spicy Secret Sweet', tu invece devi essere sua sorella, anzi sorellastra. Dimmi com'era Junghwan sa piccola?" si presentò la donna.
"A parte il fatto che non mi sembra di averle dato il permesso di darmi del tu, i suoi genitori non le hanno insegnato che è segno di profonda ineducazione e inciviltà intromettersi nelle conversazioni altrui? E poi perché dovrei parlarle di Junghwan?" rispose Minseo visibilmente infastidita dal comportamento della donna, mentre Junghwan prendeva il telefonino per mandare un messaggio.
"Sono una giornalista, e il diritto di cronaca mi autorizza ad avvicinarmi alle persone per intervistarle." rispose Dorothy Skeeter.
"Lei non è una giornalista, è una persona invadente e pettegola che vive scrivendo falsità sulle persone. Una vera giornalista avrebbe chiamato o contattato l'ufficio stampa della nostra azienda e avrebbe fissato un appuntamento per un'intervista." disse Minseo, mentre Junghwan restava in silenzio.
"Ho provato a chiedere un appuntamento, ma non mi è stato mai risposto." si difese la donna.
"A me non risulta. Ogni richiesta di intervista, sia essa fatta da un quotidiano, un settimanale o un mensile, come qualsiasi invito a programmi TV o radiofonici mi viene comunicata e puntualmente faccio avere la mia risposta." disse Junghwan, mentre vedeva due uomini vestiti di nero avvicinarsi."Signora ci segua per favore, lei non può stare qui." disse Ji-Ah quando raggiunse il tavolo.
"Ma che vuole, sto lavorando!" esclamò la Skeeter ad alta voce, anche se tutti i clienti del locale stavano guardando cosa succedeva già da un po', alcuni dei quali avevano cominciato a riprendere il tutto con i propri telefonini.
"Signora glielo stiamo chiedendo educatamente, non ci obblighi a chiamare la polizia." disse Ji-Yoo.
"Questo è un affronto alla libertà di stampa, voi non..." cominciò la Skeeter.
"Signora Skeeter! Lei parla di libertà? È venuta qui, senza essere invitata a farlo, ha cominciato a fare domande a me e mia sorella violando la nostra privacy, cosa che nessuno dei clienti e dei dipendenti di questo locale, pur avendomi riconosciuta, ha fatto e osa anche lamentarsi? Con quale diritto poi? Vuole intervistarmi? Allora faccia come hanno fatto e fanno tutti i giornalisti del paese e non solo loro. Contatti il mio ufficio stampa che le fisserà un appuntamento per quando i miei impegni lavorativi lo permetteranno. Ma l'avviso fin da ora che sarà un'attesa molto lunga, perché ci sono almeno un migliaio di persone tra giornalisti, presentatori radiofonici e televisivi che mi hanno chiesto un'intervista. Se possono aspettare loro, può farlo anche lei, non le permetto di scavalcare professionisti che sono in attesa da mesi!" esclamò Junghwan alzandosi in piedi.
"Junghwan calmati per favore, sono sicura che la signora ha capito di aver sbagliato." disse Minseo posandole una mano sul braccio, preoccupata per la salute della sorella che, da dopo il rapimento, non sembrava essere più quella di una volta.
"Hai ragione Minseo, scusami." disse Junghwan tornando a sedersi, improvvisamente stanca.
Minseo la guardò in silenzio mentre i bodyguard accompagnavano la Skeeter fuori dal locale.
STAI LEGGENDO
Un gemello.... inaspettato
FanficJunghwan ha 24 anni ed è cresciuta in Italia. Il giorno della sua laurea scopre di essere stata adottata appena nata. Quello che credeva essere il suo mondo le crolla addosso. Decide di andare a vivere per un po' a casa di suo cugino che, un giorno...