Capitolo 1

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Yang Jeon Junghwan aveva 24 anni, era una ragazza bellissima, occhi e capelli neri come la pece, fisico slanciato, alta 179 cm, cosa rara per una ragazza coreana. Il suo doppio cognome dipendeva dai suoi nonni paterni, anche se lei non ne aveva mai capito il perché, visto che il cognome da ragazza di sua madre era Lee. Aveva provato varie volte a chiedere il motivo di quella decisione ma, non avendo mai ricevuto risposta, alla fine ci aveva rinunciato, convinta che forse qualche suo lontano parente avesse quel cognome. Eccelleva sia nello studio che nello sport, amava suonare, cantare e ballare. Aveva vari hobby che la rendevano felice, ma quel giorno di fine maggio, Junghwan era triste e furiosa al tempo stesso. Si era appena laureata con grande anticipo in quattro campi diversi ma i suoi genitori, pur avendoglielo promesso, non si erano presentati, un'altra volta. Eppure si era impegnata tanto per riuscire a conseguire le sue lauree entro la prima metà di Maggio e loro sembravano felici di ciò, ma evidentemente avevano trovato di meglio da fare, un'altra volta.
Era successa la stessa cosa anche quando si era diplomata sia al liceo che al conservatorio. Ma ciò che più le dava sui nervi era che anche Lucas, il suo fidanzato, non aveva partecipato alla cerimonia per la laurea.
"Mi chiedo a cosa sia servito impegnarmi così tanto nello studio, se poi non gli interessano i risultati che ho ottenuto." pensò amaramente.

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Parcheggiò davanti casa e notò le auto dei suoi futuri suoceri e di Lucas. Mentre prendeva le chiavi di casa si chiese cosa ci facessero tutti lì.
Entrò e sentì delle voci, tra cui quella del suo fidanzato, provenire dal soggiorno. Si diresse verso la stanza con l'intenzione di pretendere delle spiegazioni ma si bloccò sentendo sua madre parlare.

"Lucas sono così contenta che tu abbia deciso di sposarti con la mia piccola Minseo." disse la donna.
"Lo sono anch'io, d'altronde Minseo ha origini certe." disse la madre di Lucas.
"Mamma non cominciare, Junghwan è una brava ragazza." disse Lucas.
"Questo non lo metto in dubbio, ma sai bene quanto me che è un'orfana adottata per pura carità. Tu hai bisogno di una moglie con origini certe, e..." disse la donna, ma poi si bloccò guardando verso la porta del soggiorno.
Gli altri si voltarono nella stessa direzione e sbiancarono.

Junghwan era sconvolta, non riusciva a credere alle sue orecchie. La donna che aveva sempre chiamato mamma, non era la sua vera madre. Solo in quel momento capì perché la donna aveva sempre trovato delle scuse per non farsi vedere in giro con lei, perché ogni volta che aveva un esame importante i suoi genitori non c'erano mai e al loro posto c'erano i suoi nonni.
Chiuse gli occhi per trattenere le lacrime e cercò di riacquistare la calma. Rimase poggiata contro la parete ad ascoltare quel discorso, poi improvvisamente si allontanò dal muro ed entrò nel soggiorno, alla sua vista tutti si ammutolirono e sbiancarono.

"Junvhwan..." cominciò a dire la sua madre adottiva.
"È inutile che cerchi di inventarti scuse. Ho sentito tutto. Ora capisco perché non sei mai venuta a vedermi ai vari saggi che ho fatto, alle cerimonie dei miei diplomi ed oggi alla mia laurea. Titoli di studio che sono riuscita ad ottenere pagandomi da sola le rette scolastiche, visto che mi avete mandata a lavorare a soli sei anni e per giunta in nero. E questo perché ti vergognavi di me, vi siete sempre vergognati. Beh sappi che la cosa è reciproca. Prima di andare a fare le valigie e andarmene per sempre da questo schifo di casa piena di esseri falsi ed ipocriti, ti informo che oggi ho conseguito ben quattro lauree tutte da 110 e lode, mentre la tua adorata Minseo sarà fortunata se arriverà ad un misero 60 e il caro Lucas a 65. Non male per una figlia di nessuno, vero? E in quanto a te Lucas, mi fai solo schifo. Hai sempre detto di amarmi e ora scopro che le tue erano solo menzogne. Ti sei sempre vantato di essere un uomo, ma non hai avuto le palle per venirmi a dire che preferivi sposare Minseo piuttosto che me. Siete tutti patetici." disse guardando con rabbia i suoi genitori e il suo ormai ex fidanzato, prima di voltarsi per uscire dalla stanza.
"Junghwan torna subito qui! Dove credi di andare?" le chiese il padre furioso.
"Mi sembra ovvio, a preparare le valigie per andarmene da questa casa, qui si respira solo aria putrida." disse la ragazza, poi con calma salì le scale e si diresse in camera sua, entrò e si chiuse dentro a chiave.

Un gemello.... inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora