Capitolo 28

117 10 0
                                    

"C-capisci Junghwan, mi ha tradito con J-Jimin!" disse Hoseok continuando a singhiozzare, mentre Junghwan guidava verso la sua meta.
"Mi spiace molto Hobi. Ma credo che dovresti parlare direttamente con lui e chiarirvi. Continuare ad ignorare le sue chiamate non servirà a nulla, soprattutto perché presto tornerà a Seoul e dovrete comunque lavorare insieme tutti i giorni." disse la ragazza lanciandogli un'occhiata, prima di tornare a guardare la strada. Arrivati in garage aveva comunicato ai bodyguard che lei e Hoseok sarebbero andati con la sua auto e aveva chiesto due auto di scorta.
"L-lo s-so, m-ma.,." cominciò a dire il ragazzo, ma il suono di una notifica del cellulare di Junghwan lo interruppe.

La ragazza prese il telefono, lo sbloccò e aprì la sua chat.

"Dovremmo essere a Seoul tra circa 3 ore, salvo imprevisti."

diceva il messaggio di Jimin.

"Chi è?" chiese Hoseok curioso.
"Jimin." rispose semplicemente Junghwan.
"Perché ti ha scritto?" domandò Hoseok sorpreso.
"Per dirmi che stanno tornando a Seoul e, prima che tu vada in panico e decida di scappare a nasconderti chissà dove, devo dirti una cosa." disse Junghwan posandogli dolcemente una mano sul braccio. Poi cominciò a raccontargli della telefonata ricevuta dal ragazzo qualche ora prima. Hoseok ascoltò in silenzio, improvvisamente si sentiva insicuro e non sapeva che fare.
"Sono uno stupido, vero?" chiese dopo un po'.
"No, sei solo innamorato." rispose lei.

"Tu che avresti fatto al posto mio?" chiese ancora Hoseok.
"Credo che avrei dato di matto. Prima lo avrei affrontato, gonfiandolo di botte, poi lo avrei fatto parlare ed infine mi sarei barricata in casa a piangere per ore, lasciandolo fuori della porta a supplicarmi di aprirgli e ad implorarmi di perdonarlo." rispose lei.
"Dici che dovrei picchiarlo? Non credo che ne sarei capace, oltretutto Kookie è più forte di me. E se quello che ha detto Jimin non fosse vero? Se fossero tutte bugie dette solo per nascondere la verità?" chiese Hoseok titubante.
"No, picchiarlo no. Sinceramente parlando, credo che Chimmy abbia detto la verità. Era alquanto disperato, perché invece non accendi il telefono e non controlli?" chiese Junghwan mentre svoltava a destra.
"Va bene." rispose Hoseok prendendo il cellulare e accendendolo, ritrovandosi ben 300 chiamate perse da parte dei tre ragazzi e più di 50 messaggi da Jungkook. A quella vista si lasciò scappare un sospiro frustrato.
"Senti Hobi Wan, che ne dici se per cena ci ordiniamo del sushi?" disse Junghwan guardando l'amico.
"Che sono pienamente d'accordo, però pago io." rispose subito lui sorridendo.
"Ma sei mio ospite!" esclamò Junghwan.
"Lo so, ma voglio pagare io!" disse Hoseok.
"Va bene, mi arrendo." disse Junghwan sorridendo .
"Ehm, Junghwan dove stiamo andando?" chiese Hoseok guardando fuori dal finestrino.
"Ah, sì! Scusa, non te l'ho detto. Oggi i ragazzi hanno le prove generali nel teatro del loro liceo, stiamo andando lì." rispose Junghwan.
"E perché mi hai portato con te?" domandò Hoseok.
"Volevi che ti lasciassi da solo a piangere come le cascate delle marmore, le cascate del Niagara e le cascate del lago Vittoria insieme, col rischio di ritrovarmi casa trasformata in una nuova Venezia, con tanto di gondole e gondolieri?" chiese Junghwan.
"Non esagerare." disse Hoseok mettendo il broncio, mentre Junghwan varcava il cancello del liceo e andava a parcheggiare vicino al teatro.
"Senti se vuoi dopo cena possiamo uscire, altrimenti restiamo a casa a guardare un film o a giocare alla play." disse Junghwan mentre scendevano dall'auto.
"La play mi piace di più, quanti giochi hai?" chiese il maggiore.
"Tanti, ma l'unico che mi piace e a cui gioco è Minecraft, possiamo giocare a quello, sempre se non hai paura di essere ucciso da zombie e scheletri." rispose Junghwan.
"Spiritosa, davvero molto spiritosa." disse Hoseok per poi scoppiare a ridere insieme a Junghwan.
"Grazie, me lo dicono tutti! E ora andiamo, ci aspettano due ore di duro lavoro!" esclamò la ragazza mentre, scortati dai bodyguard, si dirigevano verso l'ingresso del teatro sotto gli sguardi sorpresi degli studenti presenti nell'edificio.

Un gemello.... inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora