Capitolo 36

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Era passato un mese da quando Junghwan aveva comprato la villa e i lavori di ristrutturazione procedevano senza intoppi. Quando Jungkook e i ragazzi le avevano detto quello che volevano fare aveva opposto una strenua resistenza, ma si era dovuta arrendere di fronte alla loro insistenza. Per quanto fosse arrabbiata con loro, sapeva che non sarebbe durata a lungo, in fondo volevano solo darle una mano e di certo non poteva odiarli per questo.

Come se ciò non bastasse, quando aveva invitato i suoi familiari a pranzo, per comunicare la sua decisione, tutti erano rimasti inizialmente basiti. Dopo un primo attimo di stupore i suoi genitori, suo fratello Junghyun, sua cognata e i suoi nonni adottivi le avevano dato il loro supporto, mentre Balam e Minseo si erano opposte in maniera ferrea dicendole che era una pazzia. Solo Lucas era rimasto in silenzio, fino a quando la moglie non lo aveva tirato in causa. A quel punto aveva detto che, per quanto la cosa potesse o non potesse piacere loro, alla fine era una decisione che spettava solo a lei e che avrebbero dovuto accettarla, anche se controvoglia.
Da quel giorno Junghwan aveva messo un muro tra lei, la matrigna e la sorellastra, rifiutandosi di rispondere alle loro chiamate e ai loro messaggi, nonostante Lucas e Jungkook avessero cercato di fare da pacieri.

A peggiorare la situazione c'era stata una fuga di notizie dalla centrale di polizia e i TG erano venuti a conoscenza del fatto che lei volesse adottare una neonata, presumibilmente figlia di un malavitoso. L'opinione pubblica si era divisa in due. C'era chi appoggiava la scelta di Junghwan, dicendo che con lei sicuramente sarebbe stata meglio, e chi la criticava sostenendo che doveva lasciarla al padre biologico o in un orfanotrofio, perché non avevano nessun legame di sangue, cosa molto importante per i suoi denigratori.
L'avvocato Min era intervenuto rilasciando un comunicato stampa in cui dichiarava che la sua cliente non aveva mai dichiarato di voler adottare un neonato aggiungendo che, se quelle false notizie non fossero cessate immediatamente, sarebbero partite le querele contro chi le aveva messe in circolazione. Aveva concluso il suo discorso dicendo che nessuno aveva il diritto di intromettersi nella vita privata della sua cliente e che chiunque avesse provato a violare ulteriormente la sua privacy si sarebbe ritrovato in tribunale.

La cosa però era andata peggiorando giorno dopo giorno ed alla fine la ragazza si era vista costretta ad indire una conferenza stampa in cui aveva dichiarato nuovamente che nessuno aveva il diritto di intromettersi nella sua vita privata né tantomeno di giudicare le scelte che questa comportava. A chi le aveva chiesto se era vero che voleva adottare un orfano aveva risposto che erano solo chiacchiere messe in giro da persone insoddisfatte della loro vita ma, visto che tutti insistevano tanto su questa cosa, si sarebbe rivolta al giudice competente per adottare non uno, ma bensì tre orfani, così i pettegoli insoddisfatti della loro inesistente vita privata sarebbero stati contenti. Dopodiché aveva concluso la conferenza dicendo che doveva andare a lavorare.

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Quel venerdì mattina Junghwan era nel suo ufficio alla Yang Corporation e stava controllando alcune email ricevute dalle sedi italiane quando l'interfono suonò.
"Sì Minso?" disse rispondendo.
"Mi scusi signorina Jeon, ci sono due uomini che chiedono di parlare con lei." disse la sua segretaria.
"Hanno appuntamento?" chiese Junghwan.
"No signorina, ma dicono che è una cosa della massima importanza." rispose la ragazza.
"Va bene, falli entrare e portami un thè per favore." rispose Junghwan stancamente, mentre chiudeva l'ennesima ed ultima email, questa volta indirizzata a Lucas. Sapeva che non gli sarebbe piaciuta, ma ormai aveva preso la sua decisione e non avrebbe cambiato idea.

Poco dopo la porta del suo ufficio si aprì e la segretaria entrò seguita da due uomini.
"Grazie.- disse mentre Minso le poggiava sulla scrivania il thè. -Prego, accomodatevi." aggiunse poi rivolgendosi ai due uomini.
Rimase a guardarli in silenzio per un po', cercando di capire che cosa volessero.

Un gemello.... inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora