capitolo 13.2

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Jelena pov's

Quando penso che il contatto tra noi sia finito, si abbassa all'altezza del mio collo dove lascia una scia di baci per poi succhiare un'area di pelle. Chiudo gli occhi a quel contatto così intimo e travolgente.

In sei mesi di relazione con Blake non mi ero mai spinta a tanto, non mi sono mai sentita pronta. E se qualcuno ci vedesse potrei risultare incoerente ma la verità è che quando sto con Asher non so nemmeno io cosa mi porta a fare determinate azioni

Ansimo leggermente quando noto che sbottona la giacca del mio cappotto nero. Mi stringe i fianchi e accarezza con i pollici la pelle ricoperta da un solo abito anch'esso nero.

Dio sto per impazzire

Poi riporta il suo sguardo sul mio, ma questo contatto visivo non dura molto perché io mi avvento dinuovo sulle sue labbra che non mi stancherò mai di assaporare. Chiede il completo accesso alla mia bocca e io glie lo concedo più che vogliosa. La sua lingua tocca la mia mandandomi in confusione il cervello. Mi morde il labbro superiore e gemo leggermente dal dolore.

Il bacio lento di prima è stato sostituito da un bacio passionale.

Non voglio fermarmi più

Tocco con le mani il suo petto marmoreo e lui geme tra un bacio e l'altro.

"ehmm" un verso ci fa staccare velocemente l'uno dall'altro.

Madison e Logan sono in piedi davanti a noi. Quest'ultimo è a braccia conserte e non sembra più di tanto sorpreso mentre la mia amica è completamente sotto shock.

"noi-...ehm- noi-...." cerco di farfugliare una frase ma colta in fragrante in un momento per me troppo intimo, i miei risultati sono decisamente vani

Al contrario di me Asher sembra tranquillissimo. Si sistema i capelli che sono stati messi in disordine dalla sottoscritta per poi rivolgersi ai due ragazzi davanti a noi

"era troppo difficile aspettare o semplicemente farvi i cazzi vostri ?" domanda tranquillamente appoggiandosi al muro dove in precedenza stavamo quasi per riprodurci

"io e te dobbiamo parlare" ordina Madison indicandomi

_________

A interrompere il mio grazioso sonno è una rumorosa sveglia che mi ricorda che dovrò alzarmi per non fare tardi a scuola.

È dal funerale che non mi presento alle lezioni, ma non posso più saltarle.

Con mio padre ho usato la scusa della dolorosa perdita di Annica ma la vera motivazione è che ho paura di rivedere Asher dopo quello che è sucesso.

Se Madison non ci avesse interrotti non so fino a che punto mi sarei spinta.

Meglio non pensarci.

Mi alzo dal letto andando dritta per il bagno. Faccio i miei bisogni per poi iniziare a lavarmi.

Con solo un accappatoio mi dirigo nella cabina armadio per decidere cosa mettere. Opto per un jeans nero strappato, una maglia nera che lascia scoperta un po di pancia, il chiodo in pelle e ovviamente le air force 1 bianche

Sistemo i capelli e applico solo il mascara sulle ciglia dopodiché sono pronta per affrontare una giornata scolastica che sono sicura durerà molto tempo

Scendo le scale arrivando in cucina dove stranamente trovo solo mio padre intento a lavorare al computer.

Quando non lavora in giro per il mondo lavora a casa. Sta di fatto che tempo per noi non ne ha mai.

"buongiorno Marcus" lo saluto marcando il nome con cui mi sono rivolta a lui.

Quando sono arrabbiata lo chiamo sempre per nome, ma dovrei iniziare a farlo più spesso. Non merita di essere chiamato padre.

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