CAPITOLO 34

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MATT

«Ah, ce l'hai fatta! Che stavi facendo?» Sento dire ad Harper appena Alissa la raggiunge al piano di sotto. Acciuffo la camicia dal pavimento e me la infilo, abbottonando giusto qualche bottone, tanto per fare scena. Poi scendo di sotto anch'io e raggiungo la mia migliore amica con un tempismo impeccabile e la donna che mi ha appena fatto il pompino migliore della mia cazzo di vita.

«Ehi.» Entro in cucina, mi avvicino ad Harper e le bacio la guancia, ignorando la sua espressione decisamente sconvolta. Sento l'angolo della bocca sollevarsi in un sorriso, ma mi impegno per reprimerlo, anche se la sua faccia in questo momento è fantastica. Impagabile, direi.

«Oh, tu... tu sei qui.» Balbetta. Non so perché sia così tanto stupita, credeva che sarei riuscito a resistere per più di due giorni? Beh, era quello il piano, ma fanculo. Era decisamente un piano di merda e anche contro producente. Se lo avessi seguito, non avrei saputo cosa significa scoparmi la bocca di Alissa. E, credetemi, vale la pena mettere da parte un po' di orgoglio.

«Già.» Sospira Alissa, posando un gomito sul bancone per poi appoggiare la fronte sul palmo della mano. Reprimo un altro sorriso.

«Non ditemi che vi ho interrotti!» Esclama Harper, indignata.

«No, no...» Le scompiglio i capelli, mentre vedo le spalle di Alissa rilassarsi leggermente. «...Avevamo già finito, tranquilla.»

«Matt!» Urlano all'unisono.

«Che c'è, che ho detto?» Scrollo le spalle, indifferente. Non è niente di cui vergognarsi, Harper e Dylan ci danno dentro come conigli e non si fanno problemi a vantarsene. Quindi, non ci trovo proprio niente di male. Alissa sospira e torna con la fronte spalmata sul palmo della mano, sconfitta.

«Bene!» Trilla Harper, che sembra essersi ripresa tutto d'un tratto. «Quindi possiamo affermare che i vostri melodrammi siano ufficialmente terminati? Francamente, cominciava a diventare stancante. E Dylan stava iniziando a prendere un po' troppo seriamente il suo ruolo da cospiratore e investigatore.» Ridacchia e beve un sorso d'acqua dal bicchiere che ha in mano.

«Direi di sì. Basta drammi, giusto zuccherino?» Mi volto a guardarla e lei solleva la testa incrociando i miei occhi. I suoi brillano di emozione e un sorriso sincero si disegna sul suo viso felice. Adoro vederla così. Soprattutto, se è grazie a me. Di solito, l'effetto che le causo è quello completamente inverso. Ma non oggi.

Mi avvicino a lei e mi abbasso sul suo viso per baciarla. Sa della menta del suo collutorio e, anche se preferisco baciarla con il mio sapore ancora sulle labbra, non mi lamento.

«Ti dispiace se faccio una doccia?» Le domando sulla bocca, lei sorride di nuovo e nega con la testa.

«Ci vediamo domani.» Mi volto verso Harper e lei mi spedisce un bacio. Raggiungo di nuovo le scale e alle spalle mi arrivano le risatine di Harper. Probabilmente, ci starà prendendo in giro, ma non mi interessa. In questo momento nulla potrebbe rovinare il mio ottimo umore. Sono felice come non lo ero da mesi, sento che io e Alissa siamo riusciti a trovare un nostro equilibrio. Abbiamo abbassato le difese e ora sembriamo viaggiare sulla stessa lunghezza d'onda. Siamo arrivati alla consapevolezza di non poter rimanere distanti troppo a lungo, a meno di non volerci ferire a vicenda. Forse saremmo potuti arrivare a questa semplice soluzione un po' prima, ma come si dice "meglio tardi che mai".

Appena metto piede in camera di Alissa, inizio a togliermi i vestiti, senza nemmeno preoccuparmi di chiudere la porta. Harper se ne dovrebbe andare a momenti, e credo che le altre due donne della famiglia non torneranno a casa prima di stasera. Per cui, inizio a seminare i miei indumenti uno dietro l'altro, formando un percorso che arriva dritto alla porta del bagno, un po' come Pollicino con le molliche di pane. Ovviamente, è un chiaro invito per Alissa a raggiungermi sotto la doccia. So che ha il maledetto ciclo, ma sotto la doccia non dovrebbe essere un grande problema. Non lo è mai in realtà, per me. L'iniziativa di Alissa per sopperire al suo rifiuto assurdo causato dal ciclo, mi è piaciuta parecchio, intendiamoci. Ma riuscire a mettere il pallone in rete, mi aggraderebbe ancora di più. Solo il pensiero me lo fa venire di nuovo duro.

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