CAPITOLO 13

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ALISSA

«Dato che hai già il costume, potremmo fare un bagno!» Propongo, congiungendo le mani a mo' di preghiera. So già che la sua risposta sarà no, vista l'espressione contrariata sul suo viso.

«No.» Come non detto, stupido egoista. Sbuffo, incrociando le braccia al petto e riportando l'attenzione verso la distesa azzurra di fronte a me.

«Tanto non avevo nemmeno il costume.» Borbotto, indifferente. Di certo, non gliela darò vinta facendogli credere che mi sia offesa. Solo cinque minuti fa, eravamo in macchina e lui mi ha detto delle cose bellissime, è stato dolce e siamo riusciti a passare una mezz'ora in serenità come non accadeva da tempo. Da Miami, per la precisione. E ora, mi tratta di nuovo come se fossi la sorellina da tenere a bada, che riesco solo a infastidirlo e importunarlo. Dio, non lo sopporto.

«Come, scusa?» Mi ferma, afferrandomi per un braccio per attirare la mia attenzione. «Non hai messo il costume?» Mi guarda corrucciato, ma con uno strano luccichio negli occhi. E io mi sento particolarmente vendicativa quest'oggi.

«No.» Lo provoco con un sussurro. Non riesco neanche io a capacitarmi del mio comportamento. Non so cosa stia facendo esattamente, se stia cercando di sedurlo o se la mia sia semplice voglia di giocare con lui. So solo che è tutta colpa sua e del modo in cui mi guarda.

Si lecca il labbro inferiore e continua a osservarmi come se fremesse per spogliarmi e scoprire cosa indosso al posto del costume da bagno. Mi denuda con gli occhi, accarezza ogni parte del mio corpo con lo sguardo, facendomi balzare il cuore direttamente in gola.

Matt mi afferra per un fianco e mi attira a sé, mozzandomi il respiro nel petto e facendomi schiudere la bocca, annaspando in cerca d'aria. Le sue dita bruciano su di me, nonostante il tessuto dei miei shorts che separa le nostre pelli. Alzo la testa per riuscire a guardarlo in viso, mentre la sua statura copre la mia figura dagli eventuali sguardi degli altri bagnanti.

«E cosa indossi, allora?» La sua voce bassa e calda mi fa tremare le gambe, ma cerco di non darlo a vedere.

«Nulla.» Matt sussulta leggermente e sgrana gli occhi, sbigottito. Boccheggia, come se volesse parlare ma non riuscisse a trovare le parole. Il Matt strafottente e arrogante sembra essere sparito, ed è bastato provocarlo un po'. «Non mi credi?» Mi mordo il labbro inferiore e accarezzo i suoi addominali da sopra il tessuto della maglietta. Abbassa lentamente lo sguardo per seguire i movimenti delle mie dita, inebetito.

«Non... ti...» Si schiarisce la voce e torna a guardarmi negli occhi. «Non ti credo.»

Afferro la sua mano, ancora poggiata sul mio fianco, e la guido per farla risalire lentamente al di sotto del mio top.

«Vuoi scoprirlo?»

Annuisce, avvicinando la mano al mio seno, ma prima che possa raggiungerlo, mi allontano, facendo un saltello indietro. Mi guarda con un sopracciglio alzato, confuso. Afferro i lati del mio top e mi appresto a sfilarmelo con un sorrisetto infido sul volto. Appena si rende conto di quello che sto per fare, spalanca gli occhi e mi blocca le mani.

«Che cazzo fai?» Sbotta, allarmato. Non riuscendo più a trattenermi, scoppio a ridere, piegata in due. Mi sfilo il top, rivelando i triangoli del mio costume nero. Continuo a ridere e a prenderlo in giro per aver creduto davvero che andassi in giro senza nulla sotto i vestiti.

Matt sbuffa, infastidito e si siede sulla sabbia, già bollente a quest'ora del mattino.

«Avanti, non fare il broncio. Come hai potuto crederci davvero? E poi, si vedeva benissimo che portavo il costume sotto.» Continuo a sbeffeggiarlo, non riuscendo a trattenere le risate.

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