CAPITOLO 40

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ALISSA

«Matt?» Mugugno, ancora mezza addormentata, mentre tasto con la mano il materasso dal suo lato del letto. È freddo e vuoto. Alzo di scatto il viso dal cuscino e spalanco gli occhi, prima di ricordarmi che anche stanotte, Matt non ha dormito nella nostra villetta, bensì nell'appartamento che condivide con Alex. Due settimane fa ci siamo trasferiti a vivere insieme, ma è come se vivessi completamente da sola. Matt di giorno è al lavoro, di notte, la gran parte delle volte, è nel suo appartamento a New York, per non lasciare Alex da sola.

Mi metto a sedere sul letto, rannicchiando le gambe al petto e appoggiando il mento sulle ginocchia. Matt mi manca e mi sembra di vederlo ancora meno di quando non vivevamo insieme. Ancora non abbiamo parlato con Alex, ma Matt mi ha promesso che domenica usciremo a pranzo con lei e le diremo tutta la verità, e così potremo iniziare davvero a goderci la nostra vita insieme. Devo avere solo un'altra po' di pazienza.

Mi alzo dal letto e mi infilo una felpa di Matt con un paio dei suoi pantaloncini sportivi. Il suo odore impregnato nei vestiti, me lo fa sentire più vicino e minimizza di un po' la mia solitudine. Esco dalla mia camera e scendo giù in cucina, dove trovo Steve, intento a preparare un caffè, mentre fischietta allegramente. È a petto nudo, con solo una tuta grigia addosso. Matt si mangerebbe le dita dalla gelosia, se fosse qui in questo momento. Ma, a quanto pare, nemmeno questo riesce a impensierirlo a tal punto da farlo rimanere qui dentro il più possibile. Anzi, sembra che la presenza di Steve lo rassicuri. Come se non si dovesse preoccupare nel lasciarmi in questa casa da sola e lontano da tutti.

«Buongiorno, cioccolatino!» Steve mi passa una tazza di caffè bollente e mi stampa un bacio sulla fronte.

«Ciao, Steve.» Lo saluto, senza troppo entusiasmo, accomodandomi sullo sgabello di fronte la penisola centrale della cucina.

«Ehi, cosa ti sto ripetendo da dieci giorni a questa parte?» Mi punta un dito contro, aggrottando le sopracciglia.

«Che devo togliermi questo maledetto muso dalla faccia.»

«Esattamente. Ascolta, capisco che la situazione sia abbastanza insopportabile, ma presto finirà. Anche se ultimamente si vede poco, Matt ha dimostrato più volte di tenere a te. Quindi, stai tranquilla. Si sistemerà tutto.» Annuisco, anche se il suo discorso non mi ha convinta, come non mi aveva convinta le ultime venti volte che me lo ha propinato.

«Sai che facciamo stasera?» Mi domanda, mentre mi alzo dallo sgabello e mi reco nelle varie credenze della cucina alla ricerca di qualcosa da mangiare. «Che cerchi?»

«Cibo.»

«Beh, la dispensa è abbastanza piena. Di cosa hai voglia?»

«Non ne ho idea.» Sono in quella settimana del mese in cui ho voglia di dolce e salato allo stesso tempo. Quella in cui hai talmente fame che mangeresti qualsiasi cosa ti capiti davanti agli occhi, e allo stesso tempo nulla riesce a soddisfare a pieno le tue voglie. Maledetta ovulazione!

Sbatto nervosamente l'anta della credenza e Steve mi osserva con un sopracciglio alzato. Credo che i miei ormoni stiano dando i numeri.

«Okaaaay... ti serve veramente una bevuta. E non accetto un no come risposta. Stasera si esce a ubriacarci, piccola.»

«Sai, hai ragione! Credo proprio di averne bisogno.» Rispondo soddisfatta e torno a sedermi per terminare il mio caffè. Il telefono di Steve ci interrompe iniziando a suonare, e sullo schermo appare il nome di Jen, la sua ragazza rimasta in Italia. Lui osserva il suo telefono, ma termina la chiamata senza rispondere.

«Perché non le rispondi?» Steve punta i suoi occhi nei miei e sospira.

«Non stiamo più insieme, Alissa.» Ammette, abbassando la testa.

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