CAPITOLO 17

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ALISSA

Dopo una notte praticamente insonne e una mattinata passata in spiaggia a essere ignorata dalla mia migliore amica, di nuovo, mi siedo accanto a lei sul suo asciugamano.

«Quanto ancora durerà il tuo silenzio?»

«Non mi va di parlarne, Alissa.» Sentenzia subito, portandosi le ginocchia al petto e avvolgendole con le braccia. Mi volto con tutto il corpo verso di lei, incrociando le gambe, mentre Alex non si muove di un centimetro. I suoi occhi, coperti da un paio di occhiali da sole troppo grandi per il suo viso piccolo, rimangono puntati verso il mare di fronte a lei.

«Avanti, Alex, dammi la possibilità di spiegarmi. Dimmi perché sei così arrabbiata con me.» La supplico, afferrando una ciocca di capelli bagnati per rigirarmeli tra le dita. Sono nervosa perché so di essermi comportata come un'egoista, una pessima amica e, dopo averle promesso che avrei lasciato perdere Matt, ho paura che Alex non mi perdonerà anche questa volta.

Infatti, fa una risata di scherno, infastidita, scuotendo la testa, come se fosse incredula. Probabilmente delusa dal fatto che le stia davvero chiedendo il motivo della sua rabbia quando, a parti inverse, io sarei stata furiosa. Non solo sono sparita all'improvviso con il padre del bambino che porta in grembo, ma mi sono anche presentata davanti a tutti mano nella mano con lui e con la sua maglietta addosso.

«Hai anche il coraggio di chiedermi perché sono arrabbiata con te, Alissa? Fai sul serio?» Alza la voce e si toglie gli occhiali da sole con un gesto rabbioso, per potermi puntare addosso i suoi occhi pieni fuoco e fulmini. D'istinto, mi guardo intorno, e mi accorgo che tutti gli sguardi sono rivolti a noi. Brianna mi guarda con un sopracciglio alzato e particolarmente divertita, ma oramai lo so che qualsiasi mio dolore le arreca solo felicità. Passo gli occhi sul trio di bellocci, composto da Evan, Matt e Cole, che ci osservano discretamente mentre continuano, però, a chiacchierare tra loro. Mi accorgo della rigidità assunta dal corpo di Matt e della sua mascella contratta, così, decido di spostare il regolamento di conti tra me e la mia amica lontano dalle sue orecchie.

«Possiamo parlarne in privato?» Le afferro il braccio, intenta a trascinarla più vicino alla riva, in modo da mantenere la conversazione privata.

«Lasciami, cazzo.» Alex si divincola dalla mia presa e si alza in modo brusco, lasciandomi completamente impietrita. Cercando di ricacciare indietro le lacrime, mi alzo e Matt fa lo stesso, forse essendosi accorto della mia situazione.

«Stai bene?» Mi chiede, avvicinandosi a me.

«Sto bene.» Rispondo, non alzando nemmeno lo sguardo verso il suo viso e più irritata di quanto avrei voluto. Non sono arrabbiata con lui, non potrei mai, ma in questo momento detesto me stessa a causa di quello che provo per lui. Mi odio, odio i miei sentimenti per Matt, odio la mia debolezza, odio la mia incapacità di riuscire a stargli lontano e odio anche il fatto che sono costretta a scegliere se far soffrire di più l'uomo che amo o la mia migliore amica.

Senza aggiungere una parola, corro per raggiungere Alex in riva al mare.

«Vuoi sapere perché sono così furiosa con te?» Mi aggredisce subito, appena mi vede. «Perché, cazzo, Alissa, tu dovresti essere dalla mia parte, come io sono sempre stata dalla tua.»

«Ma io sono dalla tua parte, lo sai.» Ribatto, ormai esasperata. Ha tutte le ragioni per essere arrabbiata con me, e sta a me convincerla che può ancora fidarsi.

«Ah sì? Beh, non sembra proprio! Sai cosa sembra, invece, Alissa?» Mi chiede, sempre più infuriata. «Sembra che tu non abbia assolutamente capito che sono incinta e che fino quando terrai Matt legato a te, lui non potrà concentrarsi al massimo su noi due!»

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