ALISSA
«Credo sia meglio andare dentro.» Finalmente rompo il silenzio. Matt si schiarisce la voce e annuisce, per poi seguirmi dentro casa. Non prima di essersi tolto le scarpe da ginnastica sporche di neve e fango. Mia mamma canticchia una canzoncina in cucina, mentre prepara la cena.
«Mi dispiace.» Esordisce Matt, voltandosi a guardarmi non appena mettiamo piede in camera mia. «Io...» Sospira e le sue spalle si afflosciano. «Ho perso la testa.»
«Sì, lo so. Mi hai dato della puttana.» Lo ammetto, il mio tono di voce è leggermente pungente. Ma se lo merita.
«Non ti ho dato della puttana.» Nega, e sulla sua faccia si disegna una smorfia indignata.
«Matt.»
«E va bene.» Ammette. «Ho esagerato e mi dispiace da morire. Ma quando ho visto che ti baciava, non ci ho capito più niente.»
«Forse avresti potuto ascoltarmi. Cercare una spiegazione a quello che hai visto, invece di sbraitarmi contro.» Suggerisco, andandomi a sedere sul bordo del letto. Mi tolgo gli scarponcini da neve e mi massaggio i piedi doloranti.
«Il fatto che tu sia incinta, non giustifica la cosa comunque.» I miei occhi schizzano in su a cercare i suoi, mentre il cuore mi martella talmente tanto contro la gabbia toracica che ho paura possa romperla. Il fatto che l'abbia detto ad alta voce lo rende estremamente, troppo reale. «Cazzo.» Impreca, passandosi una mano tra i capelli.
«Chi te l'ha detto?»
«Non tu.» C'è una vena d'accusa nella sua risposta. È amareggiato, deluso forse, ma rimane comunque tranquillo. «L'hai detto a Steve. A tua madre, alle tue sorelle e... a Liam. Cazzo, l'hai detto al tuo ex. E non dirmi che non è vero, perché il giorno delle tue analisi era con te ed era sconvolto, porca miseria.» Si appoggia alla parete dietro di lui, incrociando le caviglie e nascondendo le mani nella tasca anteriore della sua felpa.
«Mi ha vista piangere, e io...»
«Non mi interessa, Alissa.» Mi interrompe. «Quello che mi interessa sapere, è perché tu non abbia pensato nemmeno per un secondo a venire da me.»
«Certo che ci ho pensato.» Mi alzo di nuovo in piedi.
«Ma non l'hai fatto.»
«Avevo paura, ok?» Abbasso lo sguardo, mentre il suo non si stacca dal mio nemmeno per un secondo. Anche mentre non lo guardo, continuo a sentirmelo addosso.
«Di cosa?» È solo un sussurro il suo, come se non ce la facesse a portare avanti la conversazione o avesse paura della risposta.
«Della tua reazione. Per tutta la storia con Alex...»
«Ma tu non sei Alex, cazzo!» Alza la voce e si stacca dal muro, allargando le braccia, frustrato. «Tu non sei Alex!» Ripete, gli occhi accesi da sentimenti del tutto contrastanti.
«Avevi detto a Steve di non volere figli e tuo padre mi crede una che ti usa per i tuoi soldi.»
«Alissa, porca puttana, certo che ho detto a Steve di non volere figli. Non l'avrei scelto in questo momento, ma cosa credevi? Che me la sarei data a gambe solo perché è stato inaspettato? E poi, mio padre è un coglione.» Fa un passo verso di me, mantenendo le mani nella tasca della felpa.
«Tu volevi usare le giuste precauzioni, ma io ti ho detto di fidarti di me, che prendevo la pillola.»
«Volevi incastrarmi. È chiaro.»
«Cosa? No! Oh, mio Dio, no! Vedi? È per... è per questo che avevo paura. Non volevo che pensassi questo. Io... ho avuto un'influenza intestinale e... e... non ci ho pensato, io...»
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𝓔𝓥𝓔𝓡𝓨𝓓𝓐𝓨
Roman d'amourSomeday sequel. Dopo aver scoperto una verità fin troppo dolorosa, Alissa prende la decisione di allontanarsi da Matt. Il suo piano è quello di riprendere la sua vita esattamente dal punto in cui l'aveva lasciata prima che Matt entrasse a far parte...