CAPITOLO 35

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ALISSA

«Domani firmo il mio primo contratto di affitto!» Urlo, mentre scendo le scale di casa per precipitarmi in cucina da Abbie e mia madre.

«Cosa? Sul serio?» Mamma mi corre incontro e mi prende tra le braccia, iniziando a baciarmi per tutta la faccia. «Oddio, sono così orgogliosa di te!» Mi stringe così forte che quasi non riesco a respirare, ma l'abbraccio è talmente bello e confortante che non mi lamento.

«Grande, sis. Sono contenta per te, anche se mi mancherai così tanto...» Abbie prende il posto di mia madre e mi bacia sulla guancia. È un passo importante e sono contenta di avere l'appoggio della mia famiglia. La mia prima casa. Il solo pensiero mi fa battere il cuore in maniera incontrollata.

«Preparo la cioccolata calda!» Abbie si mette all'opera, mentre mamma si appoggia con i gomiti sulla penisola della cucina e mi guarda con gli occhi lucidi, che brillano di orgoglio.

«Non posso credere che anche la mia bambina numero due vada a vivere da sola...» Riflette, facendo sghignazzare mia sorella.

«Ho ventiquattro anni ormai, un lavoro e... credo semplicemente che mi serva fare questo passo importante. E sono contenta di farlo insieme a Steve. Mi sentirò meno sola con lui intorno.» Mi stringo nelle spalle e reprimo il pensiero cupo che improvvisamente mi sta attraversando la mente. Solo qualche mese fa, avevo deciso di fare tutto questo con Matt, ma poi ho rovinato tutto e ora lui convive con la madre di suo figlio. Se solo l'anno scorso mi avessero detto che questa sarebbe stata la piaga presa dalla mia vita, sarei scoppiata completamente a ridere. Sembra tutto così strano e surreale, che non sono sicura riuscirò mai ad abituarmici.

«Hai ragione, la mamma si sta facendo vecchia e voi state crescendo...» Mamma tira su con il naso e si asciuga una lacrima all'angolo dell'occhio.

«Mio Dio, mamma, non piangere, sai che sono estremamente empatica ed emotiva» Mi alzo e, con gli occhi già completamente invasi dalle lacrime, l'abbraccio di nuovo. Abbie ruota gli occhi al cielo e scuote la testa esasperata.

«Potete smettere di fare le tragiche? Mamma, lavori a cinque minuti di distanza da dove andrà ad abitare e casa nostra non è così lontana. Continueremo tutti a essere una grande famiglia bellissima e unita. E ora bevete le vostre cioccolate.» Ci passa due tazze e io e mamma siamo costrette a separarci. Ci asciughiamo gli occhi e accettiamo la cioccolata preparata da Abbie.

«Potresti anche essere meno cinica alle volte e condividere con noi questi momenti.» Bevo un sorso di cioccolata fondente e, con la mano libera, tiro fuori il cellulare dalla tasca anteriore della felpa.

"Esci, devo parlarti."

È un messaggio di Matt. Lancio uno sguardo fuori dalla finestra e il temporale continua ad abbattersi sul vetro esattamente come quando è iniziato, tre ore fa. Appoggio la tazza sul pianale e corro alla porta, preoccupata che rimanga troppo sotto la pioggia.

«Che succede?» Mi domanda mia madre, ma non le rispondo.

Apro la porta d'ingresso e trovo Matt, fradicio dalla testa ai piedi e bellissimo. La sua bocca si apre in un sorriso enorme appena mi vede e un centinaio di farfalle inizia a svolazzare nel mio stomaco. Non sento nemmeno la ventata di aria fredda che mi arriva dritta in faccia, perché tutti i miei sensi sono attivi solo per lui in questo momento.

«Matt... sei tutto...» Non mi lascia finire, mi prende il viso tra le mani e si avventa sulle mie labbra. Fa qualche passo in avanti, facendomi indietreggiare, per farci entrare entrambi dentro casa. Chiude la porta con un piccolo calcio, mentre continua a baciarmi come se non ci vedessimo da una settimana invece che solo da un giorno. Le mie gambe vacillano quando la sua lingua si insinua nella mia bocca, così mi aggrappo ai suoi bicipiti. La felpa che porta è completamente bagnata sotto le mie dita e i capelli sulla fronte lasciano cadere piccole gocce di acqua ghiacciata sulla mia pelle.

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