CAPITOLO 42

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ALISSA

Mentre Steve e Matt vanno a prendere qualcosa per idratarci – o disidratarci, dato che si tratta di alcol – Ben mi prende per una mano, facendomi fare una giravolta su me stessa, riportandomi a ballare con lui.

«Sei troppo buona con lui. Tutti quei muscoli non lo giustificano affatto.» I suoi occhi si illuminano mentre pronuncia la parola "muscoli".

«A proposito di muscoli, finiscila di fissare il culo di Steve. Credi che non mi sia accorta di come lo guardi? Ti sei preso una cotta per caso?» Ridacchio, e lui sospira sognante.

«Non è colpa mia, sai. Ogni tanto potresti presentarmi un amico bruttino, invece di sfornare adoni a destra e a sinistra come se fossero cupcake.»

«Ah, quindi la colpa sarebbe la mia?»

«E dei miei ormoni traditori.» Scoppio a ridere, mentre lui lancia un'ultima occhiata a Steve, prima che sparisca tra la folla. «Sei sicura al cento per cento che sia etero?»

«Beh, Steve è una persona molto aperta a nuove avventure, ma è sempre stato super pieno di donne. Ma potresti sempre provare.» Gli faccio la linguaccia e lui sbuffa, rassegnandosi all'idea di non poterlo avere. Ci fissiamo per qualche secondo negli occhi e poi scoppiamo a ridere, fino a quando non sento una mano posarsi sul mio fianco e un corpo che non riconosco attaccarsi al mio.

«È bello rivederti, Alissa.» Aggrotto le sopracciglia, quando una voce roca e per niente familiare mi sussurra all'orecchio. Guardo Ben in cerca di indizi, ma lui è perplesso più di me. Con un gesto brusco, allontano la mano dello sconosciuto dal mio fianco e mi volto per fronteggiarlo. I miei occhi si spalancano quando ne incontrano un paio neri come il carbone.

«Logan.» La mia voce è stupita ma fredda al tempo stesso.

«Ciao, ragazzina.» Digrigno i denti, appena sento il nomignolo con cui mi ha sempre chiamata da quando ho avuto la sfortuna di incontrarlo. Era da un bel po' che non lo vedevo e né sentivo parlare di lui, credevo che fosse finito in qualche clinica di riabilitazione o persino in una bara per overdose, anche se non gliel'ho mai augurato. «Ti trovo bene.» Mi squadra da testa a piedi, incastrando tra le labbra il piercing che ha sulla lingua.

«Non posso dire lo stesso di te.» Di solito non sono una stronza, ma con lui mi riesce piuttosto semplice comportarmi come tale. E comunque è solo la verità. È magro, forse troppo, ha le guance scavate e le occhiaie risaltano sulla sua carnagione chiara. Sarebbe un bellissimo ragazzo, se non avesse deciso di buttare la sua vita a drogarsi. All'inizio, ho cercato anche di aiutarlo, per il suo bene e soprattutto quello di Alex, ma credo che ormai la cocaina gli abbia bruciato parecchi neuroni.

«Hai affilato la lingua... mi piace.» Si morde il labbro inferiore, continuando a guardami e mettendomi a disagio.

«Cosa vuoi, Logan?» Sento gli occhi di Ben che si alternano tra me e lui velocemente, ma non voglio metterlo nel mirino di Logan, per cui lo ignoro.

«Niente!» Si porta una mano al cuore fingendosi offeso. «Un ragazzo non può nemmeno salutare una vecchia amica?» Mi ammicca, facendomi scivolare un brivido di disgusto lungo la schiena. «C'è anche Alex?»

«Non c'è. E tu non la devi nemmeno nominare, devi starle lontano, hai capito?» I miei pugni si chiudono lungo i fianchi. Ricordo ancora i singhiozzi di Alex, quando veniva da me a sfogarsi per come lui l'ha sempre trattata quando sono stati insieme. Le ho sempre detto di mollarlo, perché Logan è una persona violenta e fuori di testa per la maggior parte della giornata. Ma Alex è una persona fragile e non è riuscita a lasciarlo fino a quando non ha incontrato Matt. Per questo, lei ha sempre combattuto tanto per tenerselo stretto. Perché dopo aver incontrato il peggio che le sarebbe mai potuto capitare, era impossibile lasciarsi sfuggire una persona come Matt.

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