88.UNA PROMESSA PER UNA GIUSTA CAUSA

28 2 0
                                    

I bambini non la lasciavano andare. Si divertivano con Kuinda, nonostante lei stesse solo cercando una via d'uscita. Voleva andare da George e dagli altri. Non poteva lasciarli da soli. Quella bambina la raggiunse e le sorrise per poi abbracciarle le caviglie.

«Sei la migliore amica di mia sorella, e adesso sarai anche la mia?» alzò le braccia non sapeva cosa fare, e poi il principe alle sue spalle non le toglieva gli occhi di dosso. Per colpa di quei bambini non era riuscita a seguire James e il resto del gruppo e ciò che le dispiaceva di più, era che nessuno avesse dato attenzione alla sua assenza. Nessuno l'aveva trascinata, nessuno l'aveva portata con sé.

«Kuinda» la voce del ragazzo dagli occhi bianchi la fece sobbalzare.

«Come ti ho promesso, parlerò con mio padre. Farò liberare i tuoi amici, ma a una condizione dovrai restare con noi».

«Perché tutta questa insistenza?»

La bambina le stringeva forte le braccia attorno alle ginocchia. Quasi iniziava a diventare tutto ciò fastidioso. «Inutile parlarne troppo. Kuinda ti hanno lasciata qui, so che vorresti andare con loro, ma...»

«Stai zitto!»

Il ragno le toccò il viso spingendola a guardarlo negli occhi.

«Ti ho voluto bene dal primo sguardo. Ti ho letto dentro, e i bambini non mentono ne sbagliano con le persone, ti adorano. Potresti diventare mia moglie e...» si staccò in fretta, e inciampò per la presa della ragazzina.

«Scusa ti sei fatta male?»

Kuinda si chiuse in se stessa, portando le caviglie verso il suo corpo.

«Ti prego fidati di me, non ti farò più soffrire» pose le mani verso di lei. «Se prometti di diventare mia moglie, se resti con noi, il tuo amico sarà libero e tu non soffrirai più» e in quel momento la sua mano tentennò per raggiungere quella di lui. Non voleva farlo, non poteva, eppure sentiva che aveva ragione. Nessuno aveva bisogno di lei.

La porta si spalancò «Kuinda che stai facendo, andiamo?»

Kuinda sorrise, guardando James e Katie alla porta. Sono tornati.

«Che le stai facendo?» urlò Katie sospettosa verso il ragno. La raggiunse aiutandola ad alzarsi, guardando minacciosa quel ragazzo. Sentiva che qualcosa fosse successo. La perdita dei poteri di Kuinda l'aveva resa fragile emotivamente e facilmente influenzabile. Questo pensava Katie, e questo sospettava guardando quell'essere davanti ai suoi occhi.

«La stavo aiutando»

«Certo...» eppure il viso di Kuinda sembrava dire il contrario. Non gli credeva. «Tutto bene Kuinda?» cercò di sistemarle i capelli, aiutandola a rialzarsi. James le raggiunse accompagnandole alla porta.

«Tu non mi piaci» disse James fissandolo una seconda volta.

«Fratellone dove va Kuinda?» chiese la bambina con le lacrime agli occhi, mentre James chiuse la porta con più forza che poteva, distruggendola senza pietà.

«Andiamo a salvare quella peste di tuo fratello e torniamo a casa, ne ho abbastanza di ragni» dichiarò James ponendo le braccia dietro al capo e camminando soddisfatto.

«Forse dovrei restare qui...»

I due "tintinnarono" le palpebre dei loro occhi in veloci e repentini scatti, quasi increduli e convinti di aver sentito male.

«Hai detto qualcosa?» chiese Katie titubante, facendo cenno a James di velocizzare il passo.

Lei scosse il capo, preoccupando ancora i due «No. Nulla d'importante».

Principessa Vampira - La scuola degli orroriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora