«Do-dov-vevamo essere i-im-muni!»
«Ecciu! In fin de-ii co- conti lo sia-siamo».
«Brrr. Se con-congela-rti e scon-scongelarti-ti in q-q-q-questo frrred-ddo lo def-inisci ee-e-sser imm-uni al-allora».
«Gua-rda l-lei. An-cora non s-si mu-ove».
Il castello raggiunse il suo apice di allerta. La notizia dell'arrivo inaspettato della Regina Dafne, portò gli uomini nel caos.
Nessuno poteva mai sospettare di una visita così temuta.
Le pietre per entrare nel regno di KuonGH erano limitate, e solo i sudditi con legami regali potevano possederne una.
«Madre, voi qui?» Kuinda attirò lo sguardo di sua madre. La donna si abbassò aprendo le sue braccia al disotto del mantello «Vieni qui, figlia mia, tra le braccia della tua dolce mamma».
Se le parole potevano esser dolci, in realtà, furono dette con un accento tagliente, capace di gelare ogni figlio. Katie riuscì a fare un passo indietro, e James la imprigionò tra le sue braccia.
La strega sembrava non averla notata. Le orecchie di James erano ancora umane, mentre la sua coda era di nuovo scomparsa. Prima che Katie potesse dire qualcosa, James l'invitò a far silenzio spostandosi lentamente dietro la folla, lasciando a suo padre il compito di prendergli il posto.
«Elisabeth, risveglia il tuo colore». disse Lauren, la Regina. I suoi capelli biondi tornarono scuri, e della figura ricercata della principessa, si poteva dire di esser scomparsa ogni traccia.
«Vediamo un po' dov'è il mio nipotino, e la sua fidanzata?» Il non muoversi di Kuinda aveva spinto la regina a sistemarsi, e a ricomporsi.
«Sono già tornati sulla terra».
«Ne dubito, fa un tantino freddo lì, sai?».
«Qui non sei la benvenuta».
«Non sai quanto sono felice di saperlo».
Lentamente, James spinse Katie a continuare il suo cammino, ma lei non voleva andare. In cuor suo iniziava ad esser stanca di nascondersi.
«Oh, guarda chi si vede. La gatta bianca!» La figura di Lauren si posizionò poco distante da suo marito, mettendo una mano sulla spalla del suo compagno. La Strega dovette trattenersi, nel mantenere la sua malizia.
«Avresti fatto meglio ad uccidermi».
«C'è ancora tempo, non temere».
Agli angoli della stanza, la strega vide un movimento brusco che la incuriosì. Un viso famigliare seguito dalla ribelle, gli sussultò un battito del suo cuore.
Tutti cercavano di dare il loro contributo. Dei soldati avevano portato al sicuro i genitori di Katie, facendoli uscire dalla stanza dalla porta al di là del trono. Faine stava portando al sicuro George sperando di non esser visto, ma non fu così.
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Principessa Vampira - La scuola degli orrori
FantasyNon sono una Vampira, e non lo sarò mai. Mi chiamano così perché sono ciò che i demoni temono. Il mio nome è Katie Elisabeth Loris Jennifer Ariston e sarò la portatrice della pace dei due mondi, almeno così dicono. ---- La vita di Katie sembra già...