08. CACCIA AI DEMONI

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Un bacio sulla guancia sconvolse i pensieri di James chiuso nella sua stanza.
In quel vecchio studio, che prima di lui era appartenuto al padre e ancora prima al nonno, rimase a pensare come potesse rivelarsi un'arma quello strano ciondolo ricevuto il giorno prima. Fino a quel momento niente poteva distrarlo, tranne lei... Katie. Come un fantasma era spuntata all'improvviso, o era il ragazzo troppo preso dai suoi pensieri?

«Scusami... ho esagerato», gli disse dopo quel piccolo gesto, che per James contò molto.

«Tu che ti scusi?», sbottò in tono indifferente, ma il suo sguardo, anche se serio, al suo interno nascondeva un sorriso percepibile, ma non del tutto chiaro.

«Come hai fatto a entrare?»
«Non sei l'unico capace di aprire una serratura, per il resto c'è una scala in bagno».

«Spero che non l'hai lasciata vicino alla botola?»

«No! Le ho dato un calcio, contento?»

«Sei super garbata!»

«Stupido... sono venuta per portarti questo».
Lanciò sulla scrivania un giornale, in cui un annuncio in prima pagina diceva:

"Il Killer delle bionde ora si dà ai rapimenti", e come sottotitolo: "chi è la principessa vampira? Scherzo di un maniaco?"

«Secondo la lettera dei sequestratori, vogliono la Principessa Vampira in cambio della vita della ragazza».

«Non cediamo ai ricatti. Tu sei più importante!» precisò il demone, mentre con il braccio allontanò il giornale, senza guardare la ragazza. Sapeva che gli avrebbe risposto male, sgridato e convinto, ma lei, stranamente reagì in modo del tutto diverso: si girò, aprì la porta e se ne andò, ma prima di chiudere del tutto la porta proferì un'unica cosa senza voltarsi: «Se non ci pensi tu, ci penserò io...»

«PAZZA!» urlò, alzandosi senza far caso alla sedia che sbatté al suolo, ma lei era già andata via.

In piccolo sull'articolo c'era scritto: "Per chiunque sia la principessa vampira, i rapinatori le hanno dato un appuntamento per oggi alle 16,00 al British Mouseum".

James preoccupato, si rimise la collana, prese il giornale e si catapultò fuori dalla stanza. Uscì per la piccola botola trovandosi in bagno.

«Andiamo?» chiese Katie, che sbucò di soppiatto.

«Ma tu che ci fai lì?» Sobbalzò, alla vista di Katie nell'ombra, appoggiata sull'uscio della porta, di uno dei servizi.

«Credevi che fossi talmente stupida da scappare per incontrare da sola quegli esseri? Sapevo che non mi avresti lasciata andare da sola».

James rimase a bocca aperta. Si mise le mani tra i capelli, chiedendosi che tipo strano di ragazza avesse incontrato.

«Chiudi la bocca che entrano le mosche!», ma soprattutto: era il suo tipo.

Si diressero con Fim verso l'antico museo.

Giunti a metà strada, il cavallo alato atterrò dietro ad un palazzo, e ritornò alla sua copertura di gatto, entrando nella borsa di Katie.

«E ora, qual è il tuo piano?» chiese James. Le sue orecchie di gatto erano di nuovo scomparse, mostrando delle normali orecchie del tutto umane. Katie si avvicinò e le toccò, pungendole con le sue unghie affilate.

«Ahi!»
«Sono vere?»
«Secondo te?»
«Come fai?» gli chiese, tirando fuori dalla sua enorme borsa una mappa.

«Questa è una mappa del museo datami da George», continuò cambiando completamente discorso, e perdendo interesse alla sua stessa domanda.

Principessa Vampira - La scuola degli orroriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora