51. I RACCONTI DELLA GUARDIANA

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«C'era una volta, molto tempo fa, una fanciulla dai tratti delicati e la pelle candida.
Ella si chiamava Selene era amata da tutti nel suo villaggio, ed essendo molto giovane e bella aveva molti pretendenti speranzosi di conquistare il suo cuore, ma per lei l'amore era qualcosa d'imprevedibile da non poter conquistare con semplici lusinghe.
In un tempo dove l'uomo era ancora circondato dalla natura, e sia la magia, sia il mistero faceva da sovrana nella mente umana da creare paure.
Lei pretesa da tutti rifiutò ogni richiesta: Nonostante nessuno vivesse nell'oro, le furono offerte le povere ricchezze e proprietà, ma lei rifiutò tutto.
Niente poteva conquistare il suo cuore, se non l'amore più puro.

In una notte magica senza luna, decise di uscire dal villaggio e di incamminarsi nella notte oscura, per raggiungere un lago definito da molti benedetto.
Voleva trovare conforto e un punto sereno per pensare.
Iniziò a non credere più nell'amore, forse doveva accontentarsi, e riflettere sulla proposta migliore, ma proprio quando si convinse che l'amore per lei non sarebbe arrivato sobbalzò per il rumore di un ramoscello spezzarsi alle sue spalle.
Quando abbandonò il suo riflesso su quelle acque limpide per voltarsi, si trovò di fronte una creatura della notte; un Vampiro».

«È diventata una storia dell'orrore?» proferì Elbert che si era incantato per quel modo di raccontare. Sembrava un bambino pronto ad ascoltare la favola della buonanotte. Inginocchiato con le gambe incrociate, fissava l'anziana lasciandosi trasportare dal suo racconto, mentre lei continuava a filare.

«Fa silenzio Elbert» lo rimproverò la moglie seguita da un sibilo, troppo attenta per sopportare interruzioni.

«Quella creatura così temuta con il tempo si dimostrò diversa da come descritta. Quando vide quella fanciulla con quello sguardo così triste e solo, s'innamorò perdutamente.
I suoi capelli neri come la notte, la pelle pallida come la luna e i suoi occhi celesti come le acque cristalline di quel lago fecero colpo su quel comunemente definito "mostro". 

Quando fece un passo per raggiungerla inciampò, e la ragazza si spostò facendolo cadere nel lago.

Così i due s'incontrarono. La paura si trasformò in divertimento e infine felicità, per poi diventare amore.
Il Vampiro non era come tutti immaginavano. Lui vedeva il suo stato come una maledizione, non un dono. Il suo animo era nobile, la sua mente libera, e le sue scelte oneste, ma non tutti i Vampiri erano come lui.
Lui fu il solo a sopravvivere a quelle acque.

Il suo amore per un'umana non era visto di buon occhio per i suoi simili e presto ne avrebbe pagato il prezzo.

Col passare del tempo, il loro legame divenne più forte, e dalla loro unione nacque una bambina. Aveva i capelli neri come la madre, gli occhi verdi come il padre, la pelle chiara e labbra carnose».

«Biancaneve?» chiese Elbert, lasciando tutti di sasso.

«Che c'entra ora Biancaneve?» obbiettò Giuliet picchiettando il dito sul ginocchio infastidita.

«Pelle bianca come la neve, labbra rosse»

«Quella non era Cappuccetto?»

«Forse con un lupo, invece di un Vampiro?»

«Basta fate silenzio! Non è nessuna di queste!» obbiettò l'anziana che con un colpo di tosse riportò ordine, per poi schiarire la voce e continuare...

«Beh dov'eravamo rimasti? Ah si certo...

I due s'innamorarono ed ebbero una bambina, ma ai Vampiri non era consentito avere prole.
E se non bastasse, quando i paesani seppero chi fosse il padre della bambina. Si unirono e con forconi e fiaccole raggiunsero il Vampiro nella sua dimora situata in una caverna su una collina, poco distante dal villaggio.

Principessa Vampira - La scuola degli orroriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora