11. UNO PER TUTTI, TUTTI PER UNO!

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Doveva trovarla, ma il dolore alla testa era insopportabile: fitte atroci e fischi assordanti. Cercò di resistere, mentre anche la gamba risentiva ancora del suo sforzo eccessivo.

A un tratto i fischi e il dolore si attenuarono, lasciando spazio ad una melodia che ricordava quella di un film di spie anni settanta: era il cellulare di Katie.
Quello strano oggetto non era mai finito nelle sue mani. La schermata presentava un insieme di numeri e due pulsanti: uno rosso e uno verde, per lui sarebbe stato come disattivare una bomba, ma non conosceva nemmeno quelle.

Mentre pensava cosa fare, l'oggetto smise di emettere suono. James iniziò a girarlo e scuoterlo, esaminando ogni piccolo dettaglio, finché una schermata si aprì, e un suono più dolce si sentì;

"Premi il tasto verde, deficiente!" poté leggere sullo schermo.

«Elisabeth sei lì dentro?»
Di nuovo la musica d'agente segreto. Accettò il consiglio e premette il tasto verde, e subito dopo una voce si sentì:

«James, è sul tetto!»

«George?... che ci fai in questa scatoletta?»
«Katie è sul tetto, muoviti!» Lanciò il telefono, afferrò la sacca e uscì dalla finestra. Si arrampicò su per la grondaia, raggiungendo l'obiettivo.
Su un palo che s'innalzava al centro del terrazzo, trovò legata la ragazza. Il suo cappotto nero si muoveva al battito del vento. Un enorme serpente la stringeva con tutta la sua forza, avvicinando al viso la sua piccola lingua rossa. Katie non poteva parlare, un nastro le copriva la bocca, ma la sua espressione diceva tutto: Non era spaventata in cerca d'aiuto, in realtà, guardava il suo rapitore con irritazione, e sguardo di sfida.

James corse verso di lei. La spada diventò di fuoco, ma tornò subito di legno, quando a bloccare il suo passaggio fu il vampiro.

«Lasciala!» ordinò, preparandosi a conficcare la sua arma, ma nel momento stesso che si avvicinò, il vampiro con un solo tocco della mano, fece ritornare l'enorme lama alla sua forma di ciondolo.

Una goccia d'acqua cadde sulla mano del ragazzo. Guardò il cielo diventare cupo... era in arrivo un temporale.

«Perché ti affliggi a cercare di salvare questa donna? Non vedi che stai sanguinando?» ribadì il vampiro, mentre strofinava il dito sulla sua veste, togliendosi qualcosa di gelatinoso fuoriuscito dalla spada.

«Per quanti anni l'hai aspettata? Per quanto tempo ti hanno costretto a farlo?»

«Non sono affari tuoi!»

«Ti sembra un'ottima risposta: "non sono affari tuoi?"...»

«Tu non la tocchi!» a quelle parole, James gli lanciò un palloncino pieno d'acqua; una delle cose che aveva trovato interessante, all'interno della borsa di Katie.

«Che scherzi sono, non vedi che piove?»

«Non è comune acqua...» esclamò, mentre la spada riprendeva le sue forze.
Il giovane Vampiro cominciò ad emettere urla di dolore. Katie aveva riempito i palloncini con acqua santa e riposti all'interno di una scatoletta di plastica, non erano molti, ma James era pronto a rilanciare.

George, alla base del palazzo, sperava in un miracolo, mentre nel cielo vide un bagliore rosso passare come una stella cadente, per poi scomparire.

«Non so cosa hai fatto alla mia spada, ma non sono una persona che si arrende facilmente!»

«Appunto, una persona!» ribatté il Vampiro, reggendosi la mano bruciata.
«Tu non sei una persona...» con la mano intatta indicò la fanciulla che lo fissava con rabbia, mentre ancora il demone serpente giocava bisbigliandole all'orecchio.

Principessa Vampira - La scuola degli orroriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora