Alcune ore prima
Il canto della fenice era un avvenimento raro nel regno di KuonGH, erano ormai anni che non veniva utilizzato.
L'ultima volta fu per un esperimento: Si provò a resettare la mentalità di un famoso assassino che aveva creato il caos nel Regno umano.
Fu difficile catturarlo, e rubarlo al mondo che tanto lo bramava. Il risultato fu annientare i propri ricordi per poter cercare di eliminare l'indole omicida. Ci riuscirono?
Difficile a dirsi, perché subito dopo si persero le tracce di quella figura. Per molti era tornato in superficie, per altri fu assassinato da chi cercava vendetta.Cos'è che ci rende quello che siamo? Nasciamo buoni o cattivi, oppure sono i ricordi, l'educazione a dominare le nostre azioni?
In quel momento non si faceva altro che parlare di questo:
Il principe James trattato come un malvivente pronto alla sua condanna.
Non bastarono le lamentele e le parole di Katie a fermare il Re.
La sua parola era legge. Avrebbe resettato James, per poi distruggere la sua personalità creata negli anni?
Per quell'evento tutto il popolo fu presente.
Originariamente ci fu un banchetto per il ritorno della Regina, svolto nel castello. La struttura possedeva due stili differenti, partendo dal medievale per poi salire al vittoriano nei piani più alti.
Katie indossò di nuovo il suo completo bordò del giorno della partenza.Era felice nel vedere che almeno la Regina la pensava come lei; non c'era da festeggiare, con suo figlio rinchiuso in una buia cella.
Suo padre invece era indifferente, fiducioso dell'essere nel giusto.
Salutava i presenti e l' invitava a fermarsi per il grande evento.
Dopo il banchetto, il ricevimento fu spostato nell'arena situata nei sotterranei. La struttura era molto simile agli anfiteatri romani, si differenziava unicamente per la presenza di un vetro insonorizzato che divideva l'arena dal pubblico.
Nella parte più alta della tribuna, Re Luis sedeva al fianco di sua moglie con Katie poco distante.
«Bene, Bene. Stiamo qui per assistere al canto della fenice. Un antico, incantevole incantesimo. Sono molto desolato che sia richiesto per mio figlio, ma sono sicuro che quest'avvenimento potrà in qualche modo mettere tutto a posto. Che lo spettacolo abbia inizio!».
La rabbia di Katie salì a dismisura quando James incatenato veniva portato al centro da due guardie accompagnati da una donna incappucciata con un lungo mantello rosso.
«Per quest'occasione, sarà mia nipote Kuinda ad occuparsi del canto».
«Kuinda!?» Quando il Re pronunciò queste parole, Katie furiosa iniziò a farsi spazio tra la folla. Scendendo tra la gente pronta ad accomodarsi per poter godersi lo spettacolo in tranquillità, non le importava di dar fastidio, doveva passare. Per lei non c'era nulla da vedere, nulla da essere tranquilli. Di James avrebbe ricevuto un contenitore vuoto da ricostruire e non poteva accettarlo.Quando fu più vicina alla parte sottostante che divideva l'arena dal pubblico, iniziò a cercare una porta per superare quel confine.
«Frittelle! Mele cotte! Patatine!» gridava un ragazzo poco distante da lei.
Iniziò a correre lungo il bordo di quel maestoso vetro, afferrando una mela cotta non appena fu vicina al venditore. Quando vide da dove i soldati uscivano per poi unirsi al pubblico fece uno scatto, per fermare la porta invisibile prima che si chiudesse.
La porta si fuse con la parete, mentre tutti rimasero bloccati da quella scena.
Il Re si alzò in piedi, mentre la donna misteriosa iniziò a emettere un suono acuto.
Katie strinse con forza quella mela, per poi lanciarla con potenza verso la donna, facendo centro nella sua bocca.
«Guardare uno spettacolo muto, che senso ha?» affermò rivolgendosi verso il pubblico che non sentiva. Non poteva sentirla. Allora qual era il senso di quello spettacolo. "Che cosa erano venuti a vedere?" si chiedeva guardando per lei Kuinda sputare la mela caramellata e tossire.
«Kuinda, da te non me lo sarei mai aspettato!» affermò, avvicinandosi sempre di più verso i due. Quando fu abbastanza vicino Kuinda si alzò di scatto slacciando le catene che tenevano legato il povero James.
Quest'ultimo una volta libero, si scagliò contro Katie, gettandola a terra e afferrando il suo collo in una tenace presa.
Gli ospiti fecero un urlo di protesta, mentre la Regina scattò dalla sua poltrona e il Re rimase immobile a guardare la scena.
«Fai qualcosa Luis!» disperata la Regina cercava un'azione da suo marito che non faceva altro che fissare la scena incuriosito.
«Luis!»
«Aspetta fammi vedere di cosa è capace».
«Ma sei impazzito?! È il nostro unico figlio?»
«Voglio vedere se sono all'altezza!»
«Lei è un Ariston!»
«Non temere se fa qualcosa a nostro figlio, sarò il primo a ordinare la sua morte e poi c'è Kuinda. Ha l'ordine di ucciderla e di difendere James anche al costo di resettare anche lei».
«Come puoi essere così cinico!»
«Amore mio, abbi fiducia, è una prova da dover affrontare per il bene del regno».
La regina sbatté un pugno sulla pietra che faceva da altarino alla loro zona dedicata, creando una leggera crepa. Le sue orecchie spuntarono e la sua coda si fece dritta e voluminosa.
«Sono stufa di come l'hai sempre trattato, come un soldato! Hai sempre dato più importanza alla missione che a James. Ferma tutto questo o ti...»
Il Re alzò un sopracciglio e di scatto si avvicinò di più alla sporgenza.
«Kuinda ha qualcosa di strano».
Katie era riuscita ad allontanare James spingendolo con le gambe inferiori.
In seguito il giovane iniziò a miagolare per poi lanciarsi di nuovo contro la sua preda.Quando Katie si voltò verso Kuinda evitando l'attacco felino si rese conto di qualcosa di diverso, notando anche un'altra cosa: La giovane misteriosa aveva afferrato il suo pugnale, e lo teneva tra le mani.
«Kuinda, ridammelo!» ordinò schivando attentamente gli artigli di James che cercavano di colpirla.
I suoi occhi erano bianchi, il suo viso pallido e suoi capelli chiari, mentre il suo tocco era freddo.
Kuinda afferrò la lama con entrambe le mani e iniziò a parlare a bassissima voce. Quando terminò, lanciò il pugnale verso i due.
Katie a terra appoggiata alla parete di schiena, mentre James la teneva per i fianchi con una mano e di spalle con l'altra.
Cercò di farsi strada con le punta delle dita per raggiungere il pugnale.
«James ti prego torna in te» pronunciò con un filo di voce prima di colpirlo con un ginocchio nello stomaco.
Riuscì a liberarsi e ad afferrare il pugnale per poi con una capriola riprendere equilibrio poco distante.«È brava!» osservò Luis compiaciuto.
James tornò all'attacco, mente la Regina si ricordò della promessa fatta: "James dovrà essere lontano da me quando succederà".Kuinda corse verso l'uscita, mentre la Regina iniziò a scendere per gli scalini.
«James, non so se puoi sentirmi».
«Prendetelo!» urlò la Regina giungendo verso le guardie. Nell'esatto momento in cui le guardie entrarono aspettando un cenno di consenso dal Re, Kuinda uscì, passando accanto alla Regina che le tolse il cappuccio, afferrandolo prima che potesse continuare la sua fuga.Facendo ciò, mostrò la folta e lunga chioma rossa ai presenti.
«Meila» pronunciò, stupita quando un dubbio l'assalì, ci volle poco per capire.
«Loris fermati!» urlò entrando nella stanza, mentre la giovane con il viso completamente identico a Kuinda, unicamente diversa per i capelli lunghi approfittò per scappare.
«Lo faccio per te» pronunciò prima di conficcarsi la lama nel petto, e cadere.Era troppo tardi. La regina si fermò di scatto mentre James urlava e si disperava bloccato dalle guardie. Una lacrima gli scese; una lacrima contenente una scheggia di vetro.
Il suo amore aveva sciolto il ghiaccio che intrappolava il suo cuore. Ormai era libero.
«Lasciatemi! Katie cos'hai? Katie alzati!»
Il ciondolo sul suo petto era tornato a forma di cerchio, accompagnato da una luce bianca che illuminò la zona, mentre Katie non si mosse.
James urlò e si disperò chiedendo di essere liberato.Quando le sue parole non furono ascoltate, si strattonò e fece un grande salto raggiungendola in un baleno.
«Katie. Ti prego Katie» la sollevò con delicatezza, mentre notò il pugnale poco distante dalle sue mani immobili.
La regina corse verso il figlio temendo il peggio. Afferrò il pugnale e non notò nessuna macchia di sangue.
Lo conficcò nel suolo e come previsto la lama entrava all'interno. Toccò il bacino di Katie nessuna ferita.
James la teneva stretta bagnando il suo viso di lacrime, dondolandola e accarezzandole la guancia.
«Mamma che cos'è successo, che cosa ci facciamo qui?»
«Oh James» affermò, asciugando la guancia di suo figlio, bagnata dalle lacrime versate.
Re Luis, intanto, immobile si era seduto dallo shock sul trono.
Mente il pubblico inorridito dalla scena commentava e si disperava per la situazione.
Lauren non capiva.
«Katie svegliati, è guarito» ma lei non si muoveva.
«Mamma cosa significa?» urlò «parlami!»
Non rispose. Inginocchiata al loro fianco, le afferrò il polso, per poi incredula e sconvolta muovere la testa in segno di scontento.
Le abbassò delicatamente il polso, che si poggiò sul suolo senza muovere un dito.
Non riuscì a guardare suo figlio negli occhi, finché lui non capì.
«No, non può essere. NON PUÒ essere vero Mamma!»
«Mi dispiace, io non» pronunciò, prima che un urlo di disperazione sconvolse tutti i presenti.
«Katie è morta» mormorò, affranta e straziata dal dolore del suo amato figlio.Crash
«Giuliet tutto bene?» chiese Elbert arrivando in cucina. Trovò sua moglie intenta ad alzare dei cocci di un piatto sul pavimento.«Dove sono i nostri figli Elbert? Io non c'è la faccio più!»
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Principessa Vampira - La scuola degli orrori
FantasyNon sono una Vampira, e non lo sarò mai. Mi chiamano così perché sono ciò che i demoni temono. Il mio nome è Katie Elisabeth Loris Jennifer Ariston e sarò la portatrice della pace dei due mondi, almeno così dicono. ---- La vita di Katie sembra già...