Parlare con Efe, senza dubbio, aveva aiutato Can a fare chiarezza dentro di sé. Suo figlio con le sue domande pungenti gli aveva dato quello scossone di cui aveva bisogno per svegliarsi dal torpore nel quale era scivolato dopo che Sanem lo aveva lasciato.
Era giunto il momento di reagire, di prendere in mano il controllo della situazione. Fare la vittima non sarebbe servito a niente, tanto meno a riportare Sanem al centro della sua vita. Perché era lì che lei doveva stare, lei era il fulcro della sua esistenza e avrebbe fatto di tutto per farglielo capire.
Per la prima volta, da giorni, si alzò sentendosi determinato come non mai nel perseguire il proprio obiettivo e questa rinnovata energia non passò inosservata ad Amina, che l'attribuì all'arrivo di Efe.
"Qualunque cosa tu abbia detto a Can, hai fatto centro! Questa mattina sembra addirittura felice!"
"Abbiamo solo fatto due chiacchiere... da uomo a uomo, nulla di più."
"Beh, comunque sia, sembra che queste chiacchiere, come le chiami tu, gli siano servite a liberarsi dallo stato catatonico nel quale era piombato e che cominciava a preoccuparmi un po'."
"Già, ma adesso bisognerà convincere la mamma..."
"A quello ci ha già pensato Babu."
"Che intendi?"
"Sabato ci sarà una partita di basket della nazionale giovanile e Babu è stato convocato. Sarà l'occasione ideale per fare pace con Can e per riavvicinare Can a Sanem... Come si dice prendere due piccioni con una fava", spiegò raggiante Amina.
Quello stesso giorno appena arrivato in studio Can convocò nel suo ufficio Sevim e Deren.
"Sevim", disse "da oggi a seguirti come tutor sarà Deren. Io ti ho fatto vedere come funziona la parte artistica di questo lavoro, ma per dare valore al tuo stage, credo sia importante conoscere anche il lato burocratico/amministrativo e in questo non c'è nessuno più preparato di Deren."
Le due donne si guardarono sorprese, poi Sevim, visibilmente contrariata, cercò di opporsi: "Ma io voglio diventare una fotografa..."
"Appunto", la interruppe Can "una fotografa deve essere in grado di gestire anche la parte economica della propria carriera: stipulare un contratto, valutarne la convenienza, conoscere la legislazione dei diritti d'autore e Deren, ripeto, è la più indicata per insegnarti tutto ciò!"
Aveva parlato in modo secco, usando un tono che non ammetteva repliche e Sevim capì che non era il caso di insistere oltre.
"Va bene", rispose tra i denti.
"D'accordo, raccogli le tue cose e vieni di là", disse Deren.
Una volta rimasti soli Sevim partì nuovamente all'attacco: "Perché?" chiese.
"Perché cosa?" replicò Can fingendo di non capire.
"Perché mi allontani da te?"
Lui la guardò severo: "Non ti sto allontanando da me, perché in realtà non ti sei mai avvicinata. Non so cosa tu ti sia messa in testa Sevim, ma il mio è stato sempre e solo un interesse professionale nei tuoi confronti, nulla di più e mi dispiace su tu ci abbia visto dell'altro..."
Lei non replicò, ma sostenne il suo sguardo quasi a volerlo sfidare, l'espressione imperturbabile, poi gli voltò le spalle e uscì sbattendo la porta.
Sanem aveva avuto ragione fin dal principio: quella ragazza si era invaghita di lui e lui non se n'era neppure accorto... o forse sì?
Doveva essere onesto con se stesso, alcuni atteggiamenti erano stati inequivocabili e gli avevano fatto piacere, perché, francamente, chi non si sarebbe sentito lusingato ad essere corteggiato da una bella e giovane donna? Ma lei vi aveva visto qualcosa che, in realtà non c'era, almeno da parte sua.
Can era sicuro che tutto sarebbe finito in un paio di mesi, alla conclusione dello stage, quando Sevim se ne sarebbe andata e lo avrebbe dimenticato. Nel frattempo, per evitare ulteriori equivoci, era meglio mantenere le dovute distanze, come, forse, avrebbe dovuto fare fin dal principio.
Ora, però, doveva pensare a come riavvicinarsi a Sanem.
Dopo che lo aveva lasciato, non l'aveva più vista, ma si erano sentiti spesso al telefono, sempre per questioni legate ai figli, come un paio di giorni prima quando lo aveva chiamato per annunciargli che Babu avrebbe giocato un'altra partita e che quella poteva essere l'occasione giusta per riappacificarsi con lui.
E, forse, pensò in quel momento, anche per fare un passo verso di lei.
E' CORTO, LO SO... DOMANI ANDRA' MEGLIO...INTANTO UN PRIMO PASSO😊

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RITROVARSI
RomansaQuesto racconto è il seguito di "RICOMINCIARE DA NOI". Sono passati diciassette anni, Can e Sanem con i loro tre figli formano una famiglia all'apparenza perfetta, ma, come spesso accade, non è tutto oro ciò che luccica. Dietro un'apparente serenità...