«Mettila più in alto. Non lì, più in alto, vicino al sedere di Taehyung!».
«Ma quella è la mia faccia!».
Su indicazione di Hoseok, Jungkook appese la milionesima pallina, una sfera color porpora con sopra una foto di Jin, i capelli tagliati a scodella. Ne aveva fabbricate una dozzina, ciascuna con sopra le immagini più brutte e imbarazzanti degli altri membri, Hitman Bang incluso. A cavalcioni sulle spalle di Taehyung, Hoseok volteggiava intorno all'albero distribuendo ghirlande dai dubbi colori, mentre Jin e Namjoon tappezzavano le finestre di adesivi, Babbi panciuti vestiti di rosso e renne inspiegabilmente felici per quella notte di lavoro non retribuito.
«You better watch out, you better not cry!». Jungkook saltellava, nei piedi scalzi l'entusiasmo trattenuto a stento, quello di chi ha sperato e pregato e fatto in modo che le cose andassero bene, che fossero perfette.
L'albero era quasi pronto. Ci avevano appeso di tutto, da una gigantografia delle mani di Jimin a grossi fiocchi multicolore fatti con le mutande strappate di Namjoon, ma di smetterla non avevano voglia. Avevano colonizzato ogni ramo, tappato ogni buco, quel povero abete di plastica sembrava pronto per il Carnevale di Rio.
«È orribile» ridacchiò Yoongi, la pancia premuta sul tappeto. Seguirono altre risate, decorazioni appuntite lanciate come frecce.
«Il tuo aiuto è sempre molto prezioso, hyung! Potresti almeno infilare del cibo nel microonde?».
Ma Yoongi non stava ascoltando, non più; si godeva la scena, sulle labbra un sorriso quieto, da superstite. Erano trascorsi sei mesi da quella notte.
A svegliarli era stato un pianto roccioso, un lamento insistente, come un canto a cappella in una chiesa infestata. In cucina, tra i cocci di un silenzio finalmente infranto, Namjoon e Taehyung preparavano torte di riso, raccontavano storie, si abbracciavano. Gli altri avevano preso posto, increduli, e avevano mangiato, cacciato fuori, chiesto scusa, reso grazie. Ma sopra ogni cosa avevano parlato di Bee, di sentimenti impronunciabili che andavano dichiarati, di ricordi meravigliosi che bisognava custodire. E avevano pianto, allagato quel cratere sconfinato che lei si era lasciata dietro, così la vita aveva scacciato la morte. Adesso quel buco era un lago su cui veleggiare. Adesso era Natale, era prezioso.
Taehyung si era calcificato. C'erano giorni in cui sembrava un cavallo azzoppato, ma il tempo aveva stemperato il lutto. Era tornato gioia incontenibile e malumori contagiosi, schiamazzi notturni e pessime idee; dolcissimo e premuroso, irascibile e appiccicoso. Insieme avevano recuperato i frammenti, sottratto al destino ciò che aveva rubato. E Yoongi aveva giurato, nessuno l'avrebbe più portato via.
Avrebbero trascorso le festività insieme. Bisognava occuparsi della diretta, delle fotografie, di tutto quel lavoro che li teneva imbrigliati come gomitoli, ma finalmente quell'anno erano riusciti ad invitare gente; i fratelli di Taehyung, quelli di Jungkook e di Yoongi, i genitori Jimin e quelli di Jin, la sorella di Hoseok con suo marito; avrebbero fatto le cose in grande, per bene, come le persone normali; come le persone felici.
«Non può riscaldarlo Jimin, il cibo?» elemosinò Yoongi, statico.
«Jimin non c'è» rispose secco Jin, concentrato sul sedere di una renna che proprio non voleva saperne di aderire al vetro.
«E dov'è finito?».
Jungkook fece spallucce, tirò fuori un puntale con la faccia di Namjoon, un manufatto artigianale di cui andava molto fiero. «A comprare altre luci, a quanto pare le nostre sono fulminate. Guardate il mio Namjoon di cartapesta, non è bellissimo? Gli ho fatto anche le tettine».
«Jungkook!».
«Ed è uscito da solo?». Yoongi esitò. «Non vi sembra... insolito?». Jimin adorava farsi scarrozzare, elemosinare compagnia per le commissioni era il suo passatempo preferito. Sentì un brivido lungo la schiena; Yoongi aveva fiuto per certe cose, e per Jimin. Si scollò dal pavimento, raggiunse il box incriminato, quello su cui il più piccolo aveva scritto col pennarello da buttare.
STAI LEGGENDO
About Last Night
FanfictionVINCITRICE WATTYS 2022 Ogni mattina, a Seul, un manager di Hybe si sveglia e sa che dovrà correre più in fretta dei suoi idol o verrà licenziato. Ogni mattina, ad Hannam, i BTS si svegliano e sanno che dovranno correre più in fretta dei loro manager...