Ho scritto sulle note di
happiness is a butterfly di
Lana del Rey.In caso voleste leggere
accompagnati dalla musica.~•~
Il passato è come una candela posta
a una distanza inadeguata:
troppo vicina per renderti quieto,
troppo lontana per confortarti.~•~
Draco Malfoy se ne stava seduto comodamente sulla poltrona della sua cabina dell'Hogwarts Express. Gli occhi vitrei e limpidi erano persi a contemplare le immagini sfocate che sfrecciavano all'orizzonte, oltre il finestrino freddo del vagone.
Blaise Zabini, l'amico con il quale aveva condiviso vita, morte e miracoli, sedeva davanti a lui, le labbra carnose arricciate di concentrazione, mentre leggeva distrattamente un libro riguardante le pozioni.
Avevano parlottato fittamente per dieci minuti, prima della partenza del treno, ma quando era iniziata la corsa, Draco si era assopito, trincerandosi dentro i suoi nuvolosi pensieri e l'amico aveva deciso di lasciarlo bollire nel suo brodo, almeno durante il viaggio.
Il rampollo della, ormai decadente, famiglia Malfoy, era una persona estremamente riflessiva e ne era consapevole.
Gli piaceva crogiolarsi persistentemente nei suoi pensieri, nonostante quest'ultimi lo pungessero più volte. Molti avrebbero potuto pensare che fosse una sorta di distorto masochismo, ma Draco si sentiva a proprio agio, era fatto così.
I pensieri sul passato, gli occupavano la maggior parte del tempo e gli costavano il maggior dispendio di energie mentali. Gli prosciugavano gli occhi, gli graffiavano l'anima, sempre che ne avesse ancora una.
Essi gli avevano anche scavato le guance, due conche pallide come due mari lunari, le quali mettevano maggiormente in evidenza i suoi tratti facciali spigolosi.
Draco si ostinava a non voler vivere nel presente, portando ai piedi il peso delle sue scelte precedenti, che lo portavano a fondo come una palla di cemento.
Riviveva costantemente l'anno precedente ad Hogwarts, il ritorno del signore oscuro, la guerra magica e, automaticamente, la formazione del marchio nero che portava tatuato sul braccio sinistro.
La scelta codarda che aveva compiuto, decidendo di rimanere dalla parte del signore oscuro, al fianco della propria famiglia, sembrava averlo segnato per l'eternità. Perché sì, aveva avuto una scelta e aveva fatto consapevolmente quella sbagliata.
Si sentiva spesso come un disco rotto, costretto a rivedere le stesse scene in eterno. Le vedeva sfilare davanti ai suoi occhi, quasi come stesse vedendo la sua vita dal punto di vista di uno spettatore, senza poter rimediare ai danni compiuti, abituandosi all'idea che si fosse rovinato la vita con le sue stesse mani.
Non aveva idea di quale fosse la cosa giusta da fare, non lo aveva mai saputo, e nessuno lo aveva mai aiutato a capirlo. Era sempre stato costretto a fare ciò che gli altri si aspettavano da lui, senza mai chiedersi se quello che stesse facendo fosse giusto o meno. Semplicemente, lo faceva e basta.
Compiva decisioni brancolando nel buio, incespicando nei piedi di suo padre, Lucius, che aveva costantemente provveduto a rialzarlo di peso da terra e a formarlo con degli ideali che riteneva "giusti", ma che in realtà non avevano fatto altro che portare il figlio a fondo con lui, scaricandogli inevitabilmente addosso anche il macigno delle sue colpe.
Aveva meditato molto se fosse giusto il suo ritorno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. La sua riflessione sul problema, lo aveva palesemente portato ad una risposta tutt'altro che positiva. Eppure, ironia della sorte, si trovava precisamente sul treno che lo avrebbe portato lì.
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Around the black lake // Dramione
Fanfic~•~ [...] Rimasero immobili per minuti interminabili, gli occhi di uno puntati sulla pelle marchiata dell'altro. Il rumore sordo del vento li cullava, mescolando i loro dolori squarciati che erano stati muti e nascosti per decisamente troppo tempo...