Ho scritto sulle note di
"Pluto projector" dei ROC,
in caso alcuni di voi
amassero leggere accompagnati
dalla musica.~•~
I'm still a boy
inside my thoughts
Am I meant to understand
my faults?~•~
La scuola di magia era stata inghiottita dall'oscurità poco dopo il tramonto. Il sole era sparito dietro le montagne scozzesi e aveva lasciato dietro di sé un cielo limpido, e tinto di un arancione vivido.
I mormorii per i corridoi erano cessati da un pezzo. Dopo cena, tutti gli studenti avevano formato dei gruppetti all'interno delle proprie sale comuni e delle proprie camere da letto. Il baccano era solo un rumore sordo, lontano, che veniva assimilato solo dai quadri all'interno di esse, che erano spettatori di impegnative partite a scacchi magici, chiacchiericci e pettegolezzi di ogni tipo, stesura delle pergamene dell'ultimo minuto, discussioni tra compagni di casa sul quidditch annuale, letture intense e le infinite sfide a gobbiglie.
Il piano terra era quasi del tutto silenzioso e totalmente illuminato dalla luna chiara, che si stagliava alta e maestosa in un cielo chiazzato di nuvole solitarie.
Il ticchettio prodotto dalle scarpe di una giovane strega, aumentava di volume ad ogni angolo che si lasciava alle spalle. Il mantello nero lasciato cadere sulle spalle e il volto rivolto verso l'alto in modo distratto.
L'espressione rilassata era rischiarata dai raggi lunari che si affacciavano da dietro le colonne in pietra. Nonostante avesse molti pensieri per la testa, la vista dei suoi migliori amici comparsi per la cena, aveva allietato quello strano senso di inquietudine che l'aveva posseduta durante tutto il corso della giornata. Hermione, delle volte, si scordava che fossero tutti cresciuti, lei compresa, e che Ron ed Harry stessero seguendo un percorso di studi diverso dal suo, doveva solo imparare ad accettarlo.
Aveva passato l'intero pomeriggio in biblioteca a svolgere una ricerca approfondita su tutti i volumi di rune antiche possibili immaginabili. Ricerca che, a parer suo, l'avrebbe aiutata a distrarsi dai suoi problemi.
Tra le pagine ingiallite dei libri e l'odore di carta antica che aleggiava in biblioteca aveva cercato un conforto che, però, non era arrivato, in quanto il suo problema principale, meglio conosciuto come Draco Malfoy, era il possessore dell'unico libro che sembrava servirle seriamente.
Aveva consultato due scaffali interi della sua sezione preferita, nonostante conoscesse tutti i volumi a memoria. Aveva sfogliato le pagine di Antiche Rune uno, due e tre, le pagine ingiallite e consumate di Runemal e di Magia Runica, aveva sbuffato e consultato da capo tutti i cinque i volumi del codice delle creature estinte, geometria sacra e perfino Runegaldr, ma nessuno di questi era adatto alla sua preparazione.
Le serviva Yggdrasil, solo ed esclusivamente quel dannato volume che era caduto nelle grinfie di quello strano ragazzo. Un ragazzo che, Hermione, avrebbe voluto evitare come la peste, ma con cui era costretta a lavorare.
Mille dubbi la sfioravano mentre si dirigeva a passo di marcia verso la sala grande. Le circondavano le spalle da dietro, facevano capolino a destra, a sinistra, sopra la sua testa, ovunque.
Era ancora a pezzi e non aveva la più pallida idea di come fare per rimetterli insieme. Vederlo, vedere il suo volto, sentire la sua voce... la squarciava ogni volta di più. E poi Hermione si infiammava, bruciava in ogni parte del corpo di una rabbia incontrollabile e cieca. Ma, d'altronde, come biasimarla.
Ma era una Grifondoro, il cappello parlante non si era sbagliato. Hermione aveva un'indole buona e, nonostante al momento ardesse di rabbia, era anche traboccante di coraggio. Un cuore palpitante e coraggioso, che possedeva le sue debolezze, curava le sue cicatrici e lo faceva senza vergogna. Provava dolore, continuamente, ma non cedeva mai nell'arrendevolezza. E non avrebbe ceduto nemmeno questa volta.
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Around the black lake // Dramione
Fanfic~•~ [...] Rimasero immobili per minuti interminabili, gli occhi di uno puntati sulla pelle marchiata dell'altro. Il rumore sordo del vento li cullava, mescolando i loro dolori squarciati che erano stati muti e nascosti per decisamente troppo tempo...