La più grande confusione nasce quando si tenta di convincere il tuo cuore e il tuo spirito di una cosa che la tua mente sa già essere una bugia.
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«Ho un'ora buca, menomale.» Ginny sbadigliò, stravaccandosi di fianco ad Hermione, che sedeva nella loggia del cortile con un libro tra le mani.
Le lezioni pomeridiane di Ginny avevano subito una variazione, dato che la professoressa Babbling si era beccata una brutta influenza ed era stata così costretta a cancellare la lezione della giornata, senza però dimenticarsi di assegnare un compito extra ai suoi studenti.
«Niente rune antiche?» Fece l'altra, mentre chiudeva il grosso tomo e lo poggiava sulla panca di pietra.
«Grazie a Godric.» Esultò Ginny. «Anche se la Babbling non si è risparmiata dall'assegnarci una ricerca per "non farci sprecare tempo".»
Hermione rise, respirando l'aria pulita che aleggiava nel piccolo giardino. Sapeva di freddo, sapeva di neve.
«Hai risolto con Harry?» Decise di chiedere.
Ginny la guardò un po' storta. «Non proprio, anzi direi che non ho risolto affatto con Potter.»
«Oh, se è ancora "Potter"-» mimò le virgolette con le dita, «suppongo che il trattato di pace non sia ancora stato firmato.»
La ragazza dai capelli rosso fuoco sbuffò, alzando e abbassando le spalle, in un sospiro pesante che rifletteva tutti i suoi mali. «Supponi bene.»
«Ma Ginny, davvero non capisco perché ancora non abbiate risolto.» Si ostinò Hermione, voltandosi maggiormente verso l'amica.
«Lo sapessi te lo direi, Herm!» Esclamò. «Harry è distante, io vedo che c'è qualcosa che lo preoccupa, solo che... lui non me ne parla.»
«Lo sai che lui lo fa solo per-»
Ginny la anticipò, finendo la frase per lei. «Solo per evitare di farmi preoccupare. Sì, lo so, ma ciò non toglie che io mi senta messa da parte da lui. Vorrei davvero fare qualcosa per farlo stare meglio, ma come si può aiutare chi non vuole essere aiutato?»
«Non si può.» Rispose Hermione per lei, con una nota malinconica nella voce. Dopotutto, aveva anche lei qualcuno a cui pensare che si stava comportando esattamente come Harry.
Dopo l'episodio di quella mattina non aveva fatto altro che pensare al fatto che lui non l'avesse degnata di uno sguardo, come se non fosse nemmeno esistita per lui.
«Ti vedo pensierosa, c'è qualcosa che non va?» Le domandò Ginny.
«Io? Oh no, sono solo molto impegnata.» Scosse la testa. «Sai, i preparativi per il ballo, tutto lo studio e i miei allenamenti... »
«Ti capisco, incastrare tutto è complicato... Anche io e Neville cerchiamo di organizzare i nostri appuntamenti nella stanza delle necessità quando possiamo. Io ho gli allenamenti del Quidditch e lui ha i suoi turni come assistente della Sprout.»
«Giusto, non ricordavo che anche voi partecipaste il corso intensivo.»
«Diciamo che siamo stati quasi costretti.» Ammise Ginny, con una risatina nervosa. «Un po' mi preoccupa questa situazione.»
«A chi lo dici.» Fece eco la voce di Hermione. «Non riesco a pensare ad altro, ho il cervello intasato.»
«Tu hai sempre il cervello intasato.» La prese in giro.
Hermione le lanciò un'occhiataccia, mentre la guardava ridacchiare, per poi unirsi a lei. Ogni tanto lasciarsi andare a delle risate genuine poteva essere la soluzione a molti dei suoi problemi. Ma ciò non toglieva che una volta finito il momento, i suoi pensieri opprimenti sarebbero di nuovo piombati su di lei, come una nuvola piovosa e fastidiosa.
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Around the black lake // Dramione
Fanfic~•~ [...] Rimasero immobili per minuti interminabili, gli occhi di uno puntati sulla pelle marchiata dell'altro. Il rumore sordo del vento li cullava, mescolando i loro dolori squarciati che erano stati muti e nascosti per decisamente troppo tempo...