And God knows,
I'm not dying but I bleed now.
And God knows,
it's the only way to heal now.
With all the blood
I lost with you,
It drowns the love
I thought I knew.~•~
Atterrarono di schianto.
La testa fischiava. Un rumore sordo che si fondeva ai mormorii confusi dell'ambiente circostante. C'era odore di terriccio bagnato e l'aria era incredibilmente pulita e fredda. Sentivano il proprio corpo intorpidito, come se si fossero appena svegliati da un sonno durato ore.
Quando entrambi aprirono gli occhi, realizzarono di essere seduti per terra. Le mani sinistre erano ancora intrecciate e poggiate sul terreno ricoperto di neve. Si chiesero entrambi se fosse possibile che la simulazione si adattasse addirittura ai fenomeni meteorologici esterni. Non trovarono risposta.
Hermione sciolse la presa dalla mano di Draco, così da liberarsi da quello strano intreccio di dita e scosse elettriche e si affrettò ad alzarsi.
«Stai bene?»
«Sì, e tu?» Chiese di rimando il biondo, alzando gli occhi verso di lei.
«Mi sento esattamente uguale a come ci si sente dopo una smaterializzazione.» Rispose con riluttanza sistemandosi i capelli, iniziando a fissare gli alberi fitti che facevano loro da contorno.
«Ottimo.» Le labbra di lui a spaccarsi in un ghigno ironico.
Hermione infilò momentaneamente la bacchetta in una delle tasche del mantello e prese a sistemarsi le pieghe grigie della gonna, abbassandola in tutta fretta con le mani, maledicendosi mentalmente per non essersi messa i pantaloni.
Si sistemò anche i calzettoni grigi che la fasciavano fino a metà polpaccio. Sentì qualcosa di bagnato e granuloso attaccarsi alle dita e con uno sbuffo contrariato puntò gli occhi verso il basso.
Il tessuto grigio era coperto da chiazze di una poltiglia costituita da terriccio umido misto a neve. Le rimosse alla svelta con un colpo di bacchetta.
Sentì un lieve solletico sul lato della sua mano destra. La sollevò davanti al suo viso e contrasse i lineamenti in una smorfia infastidita, mentre contemplava il rivolo di sangue che le stava colando dal palmo per tutto l'avambraccio.
Aveva un taglio profondo che le solcava il palmo, ma non sentiva alcun dolore. Pensò che fosse a causa della strana materializzazione che avevano appena subito e che le aveva intorpidito i sensi a dismisura.
«Stai sanguinando.» Esordì Draco, avvicinandosi a lei con cautela, quasi avesse paura di una sua reazione.
Fissò rapito lo zampillo di sangue. Era rosso scarlatto e denso, decisamente a contrasto con la pelle chiara della ragazza. Dopo una lenta discesa, un paio di gocce caddero a terra, macchiando di quel colore acceso la neve che era attecchita sul terreno della foresta simulata. Gli occhi chiari erano puntati sul terreno.
Il sangue di Hermione era uguale al suo, identico. Non vi erano differenze. Si domandò come avesse fatto a credere che quel sangue fosse effettivamente sporco rispetto al suo. Rimase interdetto: un cipiglio sul volto e le pupille dilatate e fissate sulle due macchie cremisi.
«Acuta osservazione.» Alzò gli occhi al cielo lei.
Il Serpeverde si riscosse da quei pensieri, riportando sulla giovane il suo sguardo indifferente. Tirò fuori dalla tasca del suo mantello la bacchetta, mentre muoveva nuovamente qualche passo nella sua direzione, fino a trovarsi ad una manciata di centimetri dal suo viso chino.
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Around the black lake // Dramione
Fanfic~•~ [...] Rimasero immobili per minuti interminabili, gli occhi di uno puntati sulla pelle marchiata dell'altro. Il rumore sordo del vento li cullava, mescolando i loro dolori squarciati che erano stati muti e nascosti per decisamente troppo tempo...