ho scritto sulle note di
R.I.P. 2 my youth dei
The Neighbourhood
per chiunque amasse leggere
accompagnato dalla musica :)~•~
is love a tender thing?
it is too rough,
too rude,
too boisterous,
and pricks like thorn.
-WS~•~
Insolenza. Termine meglio conosciuto e spiegato come un'insopportabile sfacciataggine.
Se c'era una persona in tutta Hogwarts che fosse in grado di rispecchiare quella definizione in modo perfetto era proprio Draco Malfoy.
Passeggiava tranquillo per i corridoi, i capelli come fili di neve che ondeggiavano sulla fronte, le spalle rilassate, come non curante di tutte le occhiate che gli studenti gli lanciavano. Tutta quell'attenzione sarebbe stata estenuante da sopportare per chiunque altro, ma non per il giovane Malfoy, che ostentava un ghigno sulla bocca ad ogni ora del giorno e, molto probabilmente, anche della notte.
Insolente era stato al primo anno, infrangendo l'ordine di Madama Bumb senza pensarci due volte, levandosi in aria con la sua scopa, il petto tronfio d'egocentrismo e la ricordella di Neville Paciock tra le mani. Al secondo anno aveva fatto il suo ingresso nella squadra di quidditch, camminando su un tappeto rosso – o sarebbe meglio dire verde - che avevano steso gli altri giocatori al suo passaggio, soddisfatti del regalo che Malfoy Senior aveva fatto alla squadra. La sua faccia tosta, al terzo anno, gli era pure valsa a detta sua anche il rischio della perdita di un braccio, tentata minaccia operata da un Ippogrifo. Senza parlare del bel ceffone in pieno viso, un regalo da quella che tutti adesso consideravano come la sua attuale ragazza
E questo era solo una piccola dose delle malefatte più conosciute di Draco Malfoy.
Nell'ultimo periodo, si vociferava che il giovane angelo caduto, rimasto troppo tranquillo fino a quel momento, si fosse trasformato di nuovo nel demonio che era sempre stato, seminando il panico tra i tavoli delle quattro case, in particolare in quello dove sedevano gli studenti con la divisa rosso-oro.
Si era goduto tutte le sue recenti scenette con un sorrisetto furbo, sperando che a Potter e Weasley venisse un infarto da un momento all'altro proprio davanti ai suoi occhi di vipera, soprattutto quando giusto due giorni prima aveva posato le sue mani calcolatrici e spigolose sui capelli di Hermione Granger con fare possessivo.
Aveva comunicato a tutta la scuola quale fosse la sua opinione delle voci che circolavano, senza esimersi da mettere Mclaggen dove doveva stare: al suo sudicio posto in fondo al tavolo, lontano da Hermione e lontano dai suoi occhi di ghiaccio.
Insolente, ecco che cos'era.
Quella dannata sfacciataggine che la sua faccia non riusciva a non trasmettere ora lo accompagnava a zonzo per tutto il castello, le mani cacciate nelle tasche e l'andatura tranquilla, quasi sollevata. Come se lui, in quei giorni, non avesse fatto alcunché.
Hermione Granger avrebbe detto: alcunché un bel corno, invece.
L'unico giorno di riposo che la ragazza aveva osato concedersi era stato il giorno di Natale. Il 25 Dicembre pareva che per lei tutti i suoi buoni propositi per lo studio, le sue pergamene, i suoi libri e tutte le note che prendeva ai margini di essi si fossero eclissati.
Non si poteva certo dire però che il giorno di Natale le avesse dato poco da fare. Al contrario, era stata investita da un moto turbolento di realtà e mancate spiegazioni, che aveva dovuto forzatamente cacciare fuori dalle labbra a dirla tutta imbronciate.
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Around the black lake // Dramione
Fanfiction~•~ [...] Rimasero immobili per minuti interminabili, gli occhi di uno puntati sulla pelle marchiata dell'altro. Il rumore sordo del vento li cullava, mescolando i loro dolori squarciati che erano stati muti e nascosti per decisamente troppo tempo...