Siamo tutti
isole che gridano
bugie
in un mare di
incomprensioni.~•~
«Io ed Harry siamo in lite.» Esordì affiancando la sua migliore amica.
Hermione si voltò di scatto verso la sua destra, trovandosi accanto ad una chioma rossa oscillante.
«Ginny mi hai spaventato!» Esclamò, una mano poggiata sul petto.
«Io e Potter siamo in lite.» Borbottò di nuovo, appellandosi a Harry utilizzando il suo cognome, segno che fosse davvero arrabbiata.
«Perché?» Domandò Hermione, sistemando la tracolla della sua borsa in modo che il suo fianco non sbattesse contro i libri che conteneva ad ogni passo compiuto. Nonostante non fosse del tutto sorpresa, in quanto non si era assolutamente persa gli sguardi di fuoco che Ginny aveva lanciato ad Harry post partita, si limitò ad attendere una spiegazione.
«Perché-» Sbuffò Ginny con nervosismo, le mani per aria. «Lui mi da sui nervi.»
La caposcuola si trattenne dal ridere. «Si, ma cosa ha fatto di preciso?»
«Abbiamo litigato per colpa del Quidditch... »
Hermione sospirò, le sopracciglia stirate.
«Ginny... » Iniziò con tono mesto. «Non gli avrai dato la-»
«Ma no! Certo che no!» Si affrettò ad esclamare, mettendo le mani avanti. «Gli ho solo fatto presente che con gli addestramenti da auror ci sta andando giù molto pesantemente e sembra che non riesca a trovare mai un po' di tempo per allenarsi... né per me.»
Hermione le posò una mano sulla spalla. «Mi dispiace Ginny... Harry è terribilmente testardo, lo abbiamo sempre saputo, ciò non toglie che però possa migliorare.» La rassicurò. «Forse dovete solo trovare il vostro punto di congiunzione.»
«Forse hai ragione, è solo che mi sento un po' trascurata e non vorrei che si lasciasse troppo consumare da queste nuove voce che la Gazzetta del Profeta sta facendo girare.»
La riccia annuì, assumendo un'espressione pensierosa. «Lo sai com'è fatto, è impossibile che lui smetta di preoccuparsi.»
«Hai ragione Hermione, ma deve capire che non grava tutto sulle sue spalle e non c'è ancora niente di certo riguardo ai Mangiamorte.»
L'ultima parola fece salire i brividi lungo la schiena di Hermione, sforzandosi di non sembrare turbata. Ginny aveva ragione ma, d'altronde, anche lei come Harry si stava iniziando a preoccupare non poco. Ogni volta che pensava a cosa potesse accadere se le voci che giravano fossero state vere uno squarcio le spaccava il petto a metà. Odiava sé stessa per sentire ancora così tanto dolore dopo tutto il tempo che era passato, ormai avrebbe dovuto essere abituata.
Ma Hermione lo sapeva, non importa quanto avesse sofferto in passato, non importava da quanto tempo la ferita fosse stata ricucita, nelle loro vite ci sarebbe sempre stata l'insinuazione turbolenta che non avrebbe mai lasciato spazio alla serenità che tutti loro meritavano. Hermione lo sapeva, una verità nuda e cruda.
«Il tuo weekend com'è andato?» Le domandò con un sospiro.
Hermione sembrò rifletterci qualche secondo e non poté far a meno di focalizzarsi sull'invito di Justin. «Abbiamo seguito alla lettere il programma che avevo prestabilito, quindi direi bene.» Scrollò le spalle.
Ginny non sembrò del tutto convinta. «Hermione Jean Granger, c'è qualcosa che non mi dici?»
«Sono davvero così pessima nell'omettere la verità?» Domandò sconsolata, mentre si arricciava una ciocca sull'indice.
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Around the black lake // Dramione
Fanfic~•~ [...] Rimasero immobili per minuti interminabili, gli occhi di uno puntati sulla pelle marchiata dell'altro. Il rumore sordo del vento li cullava, mescolando i loro dolori squarciati che erano stati muti e nascosti per decisamente troppo tempo...