L'amore sa aspettare, aspettare a lungo, aspettare fino all'estremo. Non diventa mai impaziente, non mette fretta a nessuno e non impone nulla. Conta sui tempi lunghi.
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Draco sorseggiava il suo the nero ancora caldo con Blaise che sbadigliava al suo fianco, gli occhi puntati sulla tazza di caffè fumante. Ophelia sedeva come sempre di fronte ai due, mentre era intenta a flirtare con il suo croissant alla crema. Pareva che la bionda avesse deciso di fare finte di nulla ed evitare i problemi che la circondavano, stupidamente convinta che prima o poi sarebbero spariti da soli, come polvere tra le dita. Loro l'avevano assecondata, solo perché non avevano ancora deciso come agire.
Di fianco alla Spungens sedeva Daphne Greengrass, intenta a fare gli occhi dolci a Zabini, che improvvisamente sembrava essere diventato magicamente cieco e incapace di accorgersene. Draco pensava che, oltre che cieco, fosse diventato pure sordo, mentre cercava di non morire affogato in tutto quel miele che traboccava dalla voce della ragazza bionda. Avrebbe tanto voluto mettersi due dita in gola e vomitare.
«Dì un po'.» Iniziò infatti, esausto di tutte quelle moine improvvise. «Ma non avevi dirottato la tua presa su un'altra preda?»
Daphne parve rinsavire magicamente dalla sua trance, fatta di cuoricini rosa e zucchero filato. Blaise lo guardò da sottecchi a sua volta, quasi confuso. Draco si risparmiò di schiaffarsi una mano sulla fronte, la mattinata partiva male.
«Cosa?» Il miele era scomparso, lasciando posto al succo puro di limone.
Le rivolse un sorrisetto ironico. «So che sai di cosa parlo.»
Daphne non si trattenne dallo scoccare un'occhiataccia. «Sta' zitto, Malfoy.»
«Stai in campana, Greengrass.» Sibilò, mantenendo un sorrisetto che assunse qualche sfumatura inquietante.
Lei gli tirò un calcio sotto il tavolo e il biondo si mise a ridere, contento di averla fatta arrabbiare, e speranzoso che avesse terminato quel suo inguardabile siparietto. Era convinto che se avesse continuato, sarebbe stato abbastanza tentato di cavarsi gli occhi con il cucchiaino del caffè di Blaise.
Ma non era il solo motivo per cui l'aveva imbarazzata, intimandogli tra le righe di darci un taglio. Draco nutriva un'antipatia pura verso quella ragazza, un sentimento che era nato precisamente non troppo tempo fa. Sapeva benissimo quanto avesse sofferto Blaise a causa sua e non voleva di certo che una storia del genere si ripetesse e che il suo migliore amico diventasse di nuovo una sottospecie di automa, per cui sarebbe stato ben attento a mostrarle quali fossero i confini da non oltrepassare.
Davanti a lui, sembrava che qualcun altro la pensasse esattamente allo stesso modo, ma per ragioni, forse, ben diverse.
Ophelia fissava la primogenita delle Greengrass con gli occhi incendiati da fuochi primitivi e con le mani strette in un pugno, le nocche bianche marmoree. Era sicura che se l'avesse vista sbattere gli occhi ancora una dannata volta, l'avrebbe soffocata nel sonno la sera stessa con il suo stesso cuscino.
Era difficile decifrare che cosa ci fosse tra la giovane Spungens e Blaise. Avevano sempre avuto un legame forte, loro due, ma ben diverso da quello che Ophelia aveva con Draco e con Theodore. Una strana tensione le avviluppava lo stomaco quando gli era vicino, un'elettricità che non si prova facilmente.
Nel silenzio, gli occhi attenti erano capaci di vederla, quella strana scintilla.
Perché ci sono quelle amicizie particolari, quelle che sarebbero destinate ad essere qualcosa di più, a prendere una strada diversa... se solo nel mezzo non ci fosse una paura cieca, ottusa a sbarrare la strada.
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Around the black lake // Dramione
Fanfiction~•~ [...] Rimasero immobili per minuti interminabili, gli occhi di uno puntati sulla pelle marchiata dell'altro. Il rumore sordo del vento li cullava, mescolando i loro dolori squarciati che erano stati muti e nascosti per decisamente troppo tempo...