Buon Natale / il cliché dei pregiudizi

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Ho scritto sulle note di
Too Sweet di Hozier
per coloro che amano
leggere accompagnati
dalla musica .

Quanto poco vedono ciò che è,
coloro che danno i loro
frettolosi giudizi
su ciò che sembra.

~•~

Il corpo nudo di Hermione era avvolto da un tepore rilassante, generato dal piumone verde che la avvolgeva completamente. Quando aprì gli occhi sentì subito la sua pelle a contatto con la morbidezza delle lenzuola di quello che non riconobbe essere il suo letto. 

La sua schiena aderiva alla pelle di qualcuno, un petto solido e forte che si appoggiava a lei. Un braccio definito e chiaro le circondava la vita. Ne osservò i contorni spigolosi, lo sguardo rapito. Dietro di sé, sentiva un cuore battere contro la sua scapola, un cuore che non era il suo.

Sbatté le palpebre di nuovo, cercando di capire come uscire da quell'intreccio fatto di braccia e lenzuola verdi, ancora piuttosto confusa.

Osservò cauta la visuale che aveva dalla sua posizione, rimanendo immobile, e notò la finestra che dava sulle profondità del lago nero. Improvvisamente gli eventi della sera prima le appannarono la vista, presentandosi a bussare alla sua coscienza. Ricordi la investirono come un fiume in piena, scappati dalle porte chiuse del suo cuore, e fu come se un'alluvione di sentimenti la stesse travolgendo.

Si portò una mano sulla bocca dischiusa non appena si rese contro di essere completamente nuda nel letto di Draco Malfoy, con la schiena attaccata al petto del suddetto Draco Malfoy.

Cercando di essere meno brusca e maldestra possibile, sgattaiolò via dalla sua presa, poggiando il braccio di Draco sul materasso. Si sedette sul bordo del letto e con la coperta stretta al petto si voltò un attimo per osservarlo con la luce che si rifletteva dalla finestra al suo volto abbandonato contro il cuscino. 

I capelli erano spettinate filigrane di neve. Cadevano sulla sua fronte rilassata, mancante di quella solita ruga che solcava la sua pelle e gli dava quell'aria sempre così scontrosa. I lineamenti erano rilassati, segno che stava dormendo un sonno sereno. Le lunghe ciglia bionde illuminate dalla luce proiettavano delle ombre sugli zigomi spigolosi e marcati. 

Hermione si ritrovò a pensare per l'ennesima volta a quanto irreale le sembrasse l'aspetto di quel ragazzo. 

Contenne l'istinto di allungare una mano e infiltrare le sue dita tra i capelli. Voleva toccare la sua bocca fine e pallida, le sue guance leggermente scavate, la fronte lattea, ma con l'altra mano si strinse il polso. Non avrebbe dovuto svegliarlo, soprattutto adesso che stava per sgusciare via dal dormitorio dei Serpeverde come una ladra ma d'altronde era il momento migliore per andarsene senza essere vista da nessuno.

Scese dal letto, sentendo un brivido di freddo che la percorreva. Si rese conto in quel momento di non essere vestita e che gli unici vestiti che possedeva erano ancora sparsi sul pavimento e non le sarebbero di certo serviti. Che spiegazione avrebbe potuto formulare se qualcuno l'avesse vista rientrare a quell'ora con quei vestiti addosso? Non voleva nemmeno pensarci.

Trasfigurò il suo vestito in un maglione verde con uno scollo a V, mentre come pantaloni scelse di prendere in prestito un paio di pantaloni della tuta di Draco, che aveva trovato perfettamente piegati sulla scrivania. Con un incantesimo li rese della propria misura, adattandoli come meglio poté senza rischiare che rimanessero rovinati.

Raccolse la sua bacchetta da terra lentamente, evocando un piccolo foglio di pergamena e una penna. Appuntò due righe frettolose, dove lo informava del suo piccolo furto. Si firmò semplicemente con la sua iniziale.

Around the black lake // DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora