Click 23: Roses

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One Direction
23 Luglio 2010 - 25 Marzo 2015
Sempre nel mio cuore.

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Una cosa molto positiva in questo periodo molto negativo è che ho scoperto di possedere un cellulare anche qui.

Incredibile.

Non ho idea di come abbia fatto a resistere in questi giorni... o forse mesi - non so, ormai ho perso la cognizione del tempo - senza usare un cellulare.
Certo, avevo il pc, trovato appena sotto una pila di vestiti in valigia, qualche giorno dopo il mio arrivo in questo mondo, ma il cellulare nella vita reale è come un arto del mio corpo, una parte di me, e starne senza, anche solo per pochi minuti, è troppo strano e persino fatale.

Non ho idea di come io sia sopravvissuta senza fino ad ora.

Ora che ho trovato un fighissimo iPhone 5 che si scarica dopo a
malapena tre ore, con la carica batteria mezza rotta, il tasto del menù che non funziona, mi sento già meglio.

Il problema sta solo nell'imparare ad usarla.

Vedete, nel mio mondo, dato che non sono così ricca e la maggior parte dei soldi che ho li spendo per cibo, CD, posters, camicie, CD, cibo, cibo, cibo - e qualche spicciolo nel salvadanaio per i miei "futuri biglietti di concerti" - non posso permettermi un cellulare più costoso di un Galaxy Next, una cosa orrenda: non chiama, si blocca ogni due minuti, non riceve messaggi perché ho la memoria costantemente piena, ma hey, almeno Wattpad, Youtube e Twitter funzionano.

Comunque, arrivati a questo punto, vorrei proprio capire come si usa questo aggeggio indemoniato della MerdApple, perché stamattina mi è arrivato un messaggio da parte di un certo "X", dove c'era scritto se ci potevano vedere, ma non ho idea di chi sia, perciò glielo chiesto, ma non ha risposto, o forse non l'ha ricevuto? Non lo so. Mi sento stupida.

"Smettila di maneggiare quel cellulare, lo stai rompendo." dice irritata Zaira.

Alzo lo sguardo verso di lei, che è seduta con le scarpe sul letto, proprio come il nostro primo incontro.

Pensando al nostro rapporto, da quel momento ad ora, non è per nulla mutato. È sempre stato piuttosto freddo, un saluto ogni tanto, conversazioni brevi. Niente che si potesse avvicinare all'essere minimamente amici pur essendo compagne di stanza e questo mi fa pensare a come non abbia nemmeno un'amica. Ho avuto più rapporti con ragazzi qui che nella vita reale; è come se la situazione si fosse invertita: da amica di solo ragazze ad amica di solo ragazzi, cosa piuttosto insolita.

"Dovresti cominciare ad uscire, le lezioni iniziano tra poco." mi consiglia Zaira, che nel frattempo si è alzata ed ora è alla porta con lo zaino in spalle. "Se vuoi possiamo andare insieme... abbiamo gli stessi corsi la mattina." la sua proposta mi coglie decisamente di sorpresa, portandomi ad assumere un'espressione interrogativa. In risposta alla mia domanda mentale rotea gli occhi. "Sbrigati o ti lascio qui." annuisco, sollevando la mia tracolla e portandolo in spalla.

-

Durante tutte le lezioni, Zaira ed io ci siamo scambiate bigliettini. Mi è sembrato di ritornare alle elementari. Abbiamo giocato al gioco delle venti domande, una chiedeva qualcosa, l'altra rispondeva e poi si invertivano i ruoli. L'ultima mia domanda per lei era stata "C'è qualcuno che ti interessa?" e ha risposto di sì.

Lei mi ha chiesto la stessa cosa,

io le ho detto di no.

Anche se nella mia mente vi erano apparse due immagini: il ghigno tipico di Luke e le soffici labbra di Michael, curvate in un tenero sorriso.
Ma non volevo che lo sapesse e in più ero pure io stessa confusa dei miei sentimenti.

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