Click 18: Baby One More Time

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E così persi la verginità con Michael Clifford.

Scherzo, scherzo.

Il sapore delle sue labbra sa di pizza, portandomi involontariamente a leccare il suo labbro inferiore.

Sentendo che il rosso rimane immobile, decido di staccarmi aprendo lentamente gli occhi, un po' amareggiata e ferita.

Ma quando inizio a sollevare la testa dal cuscino, le sue mani mi stringono il viso appoggiandole sulle mie guance arrossate e le nostre labbra si scontrano nuovamente.

Porto una mano dietro la sua nuca giocherellando con i suoi capelli, cosa che lo fa sorridere contro le mie labbra e di conseguenza anche me mentre ci allontaniamo lentamente.

"Sai di pizza." Mormoro divertita, mentre lui si lecca le proprie labbra, come per controllare se quel che ho detto è vero.

"Non è vero." Borbotta, incrociando le braccia al petto, che sono a stretto contatto con il mio.

Rimaniamo in silenzio a guardarci negli occhi, senza sapere cosa fare.

"Cos'era questo bacio?" Mi chiede.

Bella domanda.

"Io... non so. A me è piaciuto..." Rispondo evitando il suo sguardo, fissando il soffitto buio. "A te?"

"Anche." Questo mi fa sorridere come un'ebete. "Cosa siamo?"

"Non lo so. Cosa vuoi che siamo?"

"Amici che si coccolano e si baciano per il piacere dell'un l'altro?" Propone lui.

"Okay, ci sto."

•••

"Muovi quel culo flaccido da quel letto!" Cado letteralmente dal letto con un forte tonfo. Gemiti di dolore escono dalla mia bocca, mentre massaggio il mio polpaccio teso. Stupido crampo.

"Amici che si coccolano con il cazzo, Clifford." Borbotto con voce roca e profonda dal sonno, inizio ad alzarmi quando mi passa il dolore, spingendo e buttando il rosso sul materasso.

"Dai, scusa, Hi." Allunga la mano afferrando il mio polso. "Mi perdoni?" Fa quella faccina irresistibile.

"Non farlo." Mi copro gli occhi con il braccio libero. "Tu e la tua maledetta dolciosità, oh dio, esiste questa parola?"

"Non lo so." Ride tirandomi a sé, facendomi stare a cavalcioni su di lui. "Dammi un bacino." Tira fuori il labbro inferiore e in meno di un secondo le mie labbra sono sulle sue.

Mmh, cioccolato. Le sue labbra sono multi-gusto, miseriaccia.

"Ragaz-... oh." Una voce familiare ci interrompe mentre noi ci stacchiamo velocemente. "Mmh, mi sono perso qualcosa?"

"No." Rispondiamo all'unisono scambiandoci guardi complici. "Niente di niente."

"Certo." Il corvino rotea gli occhi. "Preparate le valigie, si torna a scuola."

"Perché?" Alzo un sopracciglio sedendomi a gambe incrociate sul mio letto. "Pensavo dovessimo ritornare domani."

"Ieri hanno dato una festa in una delle stanze, sapete: alcol, droghe, spogliarello... e i professori li hanno beccati. Quindi ritorniamo prima."

"Scommetto che c'eri anche tu alla festa." Beffeggia Michael alzandosi dal suo letto e incamminandosi verso la sua valigia. "Con Camilla."

"Sì, sì... abbiamo rotto."

"Da quanto stavate insieme?" Chiedo curiosa. Intanto seguo le azioni del rosso, inchinato mentre sculetta da grande uomo che è.

"Una settimana." Sospira scuotendo la testa.

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