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[a/n: Jaidon Dominic Brooks, bæ.]

Day 1 - parte 1

La fase più stressante e difficile di un viaggio è la preparazione, almeno per me.

Il non sapere cosa portare, cosa non portare, come iniziare... è snervante, e il fatto che lo faccia sempre all'ultimo momento non mi aiuta molto. Infatti manca circa mezz'ora alla partenza e io non ho ancora finito di vestirmi.

Qualcuno bussa alla porta.

"Chi è?" Butto dei vestiti a caso dentro la valigia mezza piena.

"Sono il Professor Irwin."

Deja-vù. E' un sogno, vero?

Mi pizzico il braccio cacciando un urlo strozzato seguito da un'imprecazione che forse nemmeno esiste.

Sono sveglia. Vado ad aprire la porta rilevando in tutta la sua bellezza Non-so-i-suoi-nomi Irwin che si scompiglia i ricci castani. I suoi occhi, dietro gli occhiali, mi scrutano da capo ai piedi e solo in quel momento mi accorgo di indossare ancora i pantaloni del pigiama. Il mio volto va in fiamme mentre cerco di cacciar via l'imbarazzo.

"Uhm, sì?"

"Mi dispiace disturbarti, ma abbiamo riscontrato un piccolo problema. I pullman privati che abbiamo noleggiato non bastano per tutti. Quindi, ad estrazione, abbiamo deciso che il tuo gruppo e un altro verrà con me nel furgoncino."

"Oh, non c'è problema. Dove dovrei aspettarla?"

"Dammi pure del tu, mmh..."

Vuole che gli dia del 'tu', è così confidenziale.

"Hirin, lei- cioè tu?"

"Ashton." Il suo nome è musica per le mie orecchie. È un uomo così bello e gentile... e affascinante.

I suoi capelli diventano biondi e sollevati in un ciuffo, gli occhi da verdi a blu e un piercing si forma sul labbro.

Luke.

Perché sto pensando a lui?

Scaccio via la sua immagine e Ashton ritorna.

"Okay, Ashton." Mi spunta un sorriso involontario nel pronunciarlo e subito dopo ricambia mostrando le famose fossette.

"A dopo, Rin." Inclino la testa.

Rin?

"Hi-Rin." La sua risatina è come nel sogno, una risatina da fatina. Aw.

È la prima volta che mi chiamano così. Mi ha cercato un soprannome e non posso evitare di arrossire. Dovrei smettere di diventare rossa per ogni singola cosa che fa.

Mi rivolge un altro sorriso mozzafiato prima di incamminarsi lungo il corridoio. Chiudo la porta dietro le spalle prima di cacciare un urletto isterico. Finisco di preparare la valigia per poi completare il mio outfit.

•••

Sbuffo e roteo gli occhi per la centesima volta ascoltando i schiocchi dei baci che si stanno allegramente scambiando Luke e Regina nei sedili posteriori. Mi sta per salire il vomito.

Michael è alla mia destra che sta beatamente dormendo con la testa poggiata alla finestra e alla mia sinistra c'è il ragazzo che non avevo mai visto in classe: Jaidon Brooks - meglio conosciuto come Jai - che sta nel suo mondo con le cuffie alle orecchie. Ha dei bei riccioli bruni che gli ricadono sulla fronte e devo dire che non è brutto. Per non parlare del fatto che ho un debole per i ragazzi ricci - vedetemi in che stato sono dintorno al Professor Irwin.

"Tutto bene?" Domanda Ashton alla guida. Lo guardo attraverso specchietto e capisco che si sta rivolgendo a me. Annuisco mordendomi l'interno guancia. "Sicura? Mi sembri un po' pallida." Il calore mi brucia le guance per la sua preoccupazione verso di me.

"Solo un po' di nausea." Tento di sovrastare i gemiti dei due adolescenti in preda agli ormoni.

"Vuoi venire qui?" Indica il sedile vuoto affianco a lui. Esito a rispondere, ma non appena sento la fastidiosa risatina di Regina, accetto mentre lui accosta il furgoncino al lato dell'autostrada.

"Jai?" Picchietto il braccio del moro che sposta lo sguardo dal paesaggio fuori dalla finestra a me. "Devo scendere." Annuisce silenzioso. È un ragazzo di poche parole, la nostra prima conversazione è stata molto breve e lui mi ha rivolto solo due parole: 'Ciao' e 'Jai'. Apre la portiera scendendo dal pulmino, lasciandomi uscire. Nello stesso momento in cui la richiude, io apro quella davanti accomodandomi al sedile.

Sento un peso sulla coscia che mi fa parallizzare. Osservo le lunghe dita affusolate di Ashton stringermi leggermente attraverso il tessuto che mi manda una scossa lungo tutto il corpo.

"Riposati un po', Rin. Sarà un lungo viaggio." Mi rivolge un sorriso a trentadue denti prima di riportare la mano dalla mia gamba al volante, ritornando a guidare.

Per il resto del viaggio rimango a fissare il suo bellissimo profilo.

È così dannatamente sexy.

•••

Mi siedo su uno dei pouf a sacco nero che sta vicino al grosso camino. Attualmente siamo nella sala centrale dell'hotel in cui alloggeremo per i prossimi giorni. È davvero un bel posto. Vedo legno ovunque. Mi giro a guardare la finestra-porta che occupa tutta la parete, la neve prevale su tutto il paesaggio. Nel bosco più in là spesso sbucano fuori dei cerbiatti, ma non si ha il tempo per ammirarli che scappano subito.

"Principessa." Mi sento picchiettare la spalla mentre mi giro verso il ragazzo dai capelli corvini e quello dai capelli fulvi. "Spero gradisca della buona cioccolata calda con panna montata." Mi porge una tazza fumante con in cima una montagna bianca e io la prendo in mano.

"Aw, ti ringrazio, mio cavaliere." Si siede a sul tappeto di fronte a me. Il fuoco illumina un suo lato, mostrandomi il suo maglione di lana nera. Michael lo affianca posando la testa sulle gambe di Calum, usandolo come un cuscino.

"Hey! Sei pesante." Si lamenta

"Zitto e lasciami dormire." Si rannicchia su sé chiudendo gli occhi. Sembra un tenero bambino di tre anni. Solo con bizzarri capelli rossi tinti.

Calum ridacchia accarezzandogli la testa prima di guardarmi sorseggiare la bevanda.

•••

ASHRIN

Ruke, bleah *vomit vomit*

MALUM

[ Scegli o ti taglio le tette (:

(x_x)
/(° )( °)\/

• Battaglia di palle di neve

• Caccia al tesoro nel bosco [li faccio morire congelati lol]

• Lezioni di sci/snowboard

• Altro... (specifare, prego)]

Yo, bro, come va la vita?

Ingrassati abbastanza dai pasti natalizi? Come avete passato il vostro Natale?

Immagino quasi tutti in famiglia, con centomila zii, nonni, cugini in casa.

Io sono andata al bowling con la mia famigliuola (2 partite, 115 punti, fuck yeah), poi a cena mi sono cibata di sushi a volontà. Un Natale insolito dato che solitamente rimango a casa senza fare nulla, noi non la festeggiamo. Atea, diciamo.

Obiettivo:

50 voti in questo capitolo

60 commenti (adoro leggerli, chiacchierate con me se volete, mi sento sola ahah)

~ Muke Clemmings xx

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