Click 9: Wet

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Il karma è proprio bastardo. xx

-R

Sbatto l'anta dell'armadio producendo un forte rumore metallico che rimbomba nello spogliatoio. Alcune ragazze, che stanno recuperando le loro cose, si girano verso di me puntando sguardi confusi e/o spaventati. Mi giro in cerca di qualche viso sospetto.

R. Regina.

Piombo fuori chiudendo la porta con la delicatezza di due elefanti che ballano il tango mentre cerco e trovo la testolina biondo platino.

"... e poi mi ha detto che sono un fenomeno a letto e io-"

"Regina." La chiamo a denti stretti e coi pugni chiusi poggiati ai fianchi. "Dove li hai messi?" Mi rivolge uno sguardo dall'alto al basso per poi fare una smorfia disgustata.

"Non so di cosa stai parlando." Gira la testa verso una delle sue amichette per la vagina aka lecca piedi. L'istindo omicida inizia a salirmi e nella mia mente circolano parole poco fini e carine.

"Non fingere di non sapere." Le sbatto in viso il foglietto trovato nell'armadio. "Dove sono i miei vestiti?"

"Hirin," Calum mi appare dal nulla di fianco a me. "ti aspettano in piscina." Inarco un soppracciglio con fare interrogativo.

"Piscina?" Fa spalluce indicandomi la via. Assottiglio gli occhi in due fessure fissando con sguardo truce la Barbie prima di avviarmi. Non sapevo ci fosse una piscina, ma ormai devo capire che qui ci trovi di tutto.

Un cartello su scritto Piscina è fissato al muro di fianco ad un ingresso a due porte. Spingo il pesante metallo entrando a contatto con il calore del riscaldamento, l'odore del cloro mi invade le narici mentre mi avvicino al bordo osservando quasi incantata l'acqua piatta. Guardandomi in giro non noto nessuna presenza.

Quasi quasi mi farei il bagno se solo ci fosse un salvagente e l'acqua non fosse così alta - sono circa due metri e più. Già, non so nuotare, tanto meno galleggiare, ma non è colpa mia se nessuno me l'ha insegnato. E poi al mare e in piscina ci sono stata al massimo tre volte in tutta la mia vita. Che tristezza.

Succede tutto all'improvviso: vedo cadere la familiare divisa dall'alto che rimane sul pelo dell'acqua bagnandosi; un forte colpo mi spinge dalle spalle facendomi perdere l'equilibrio e pochi istanti dopo vengo a contatto con il bagnato. Tengo gli occhi chiusi dimenando le braccia e le gambe per poter risalire, mi manca il respiro, il liquido mi penetra le narici prima di sbuffare bolle e lasciarmi cadere.

Morirò annegata, grande. E non so, e non saprò mai, nemmeno chi è stato. Dio Santissimo, se mi lasci vivere prometto che andrò in Chiesa più spesso... o magari solo alle feste. Meglio ancora: solo al tuo compleanno, okay? Oh Dio, sto morendo, muoio, muoio, muo-

Vedo e sento qualcosa afferrarmi il polso prima di cadere nel buio.

•••

Georgie che corre felice sul prato.

Non so per quale dannato motivo mi sveglio con la sigla di Georgie in testa. Mi metto a meditare se aprire o meno gli occhi dato che mi trovo così bene in questo momento e ho paura che, aprendoli, questo senso di pace sparisca all'improvviso. Ma alla fine decido di farlo trovandomi davanti un muro bianco.

Mi metto seduta e girandomi di lato intravedo le sagome di due persone che stanno dall'altra parte della tenda che ci separa. Sposto la lenzuola accorgendomi solo ora che è umidiccia, così come i miei capelli, e in un attimo nella mia mente raffiorano i fatti precedentemente accaduti. Non sono annegata, questo è sicuro, ma non ricordo nulla di ciò che è successo dopo. Forse perché sono svenuta o qualcosa del genere.

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