Mercoledì
JoanneBusso alla porta dell'appartamento di Ava, appena compare la sua figura sulla porta, lancio i biscotti che le ho preparato per terra, e la abbraccio, stritolandola. "Scusami, davvero, avrei dovuto dirtelo prima" parlo senza fermarmi, finché non ci pensa Ava. "ehi ehi, stai calma ne possiamo parlare adesso se vuoi" mi dice lei. Così mi invita ad entrare. Raccolgo i biscotti da per terra, ed entro in casa.
Una volta dentro, metto i biscotti in frigorifero, e raggiungo Ava, che mi sta aspettando, seduta sul divano. Faccio un respiro profondo e lei prende parola "Joanne, ricordati che se non lo vuoi fare, non sei obbligata" mi ricorda "no, devo e voglio dirtelo, devi sapere tutto. La mia storia. Ormai siamo migliori amiche no?" le domando, sperando che la risposta sia positiva. "certo" mi risponde, e giuro di non essere mai stata così in ansia.
Tutto. Le ho raccontato tutto. D'improvviso ava
mi tira verso di lei e mi da un abbraccio. "Mi dispiace così tanto stellina, devi avere sofferto moltissimo" mi dice. Solo che io non sto ad ascoltare le sue parole, ma mi concentro sul momento. Piano piano ci stacchiamo e Ava inizia a parlare. "d'accordo, che ne dici di fare un altro pigiama party?" mi propone, e io accetto molto volentieri. Non riesco a stare da sola in questo momento, potrei fare cose, e pentirmene l'attimo dopo. Ava va in cucina, e tira fuori i biscotti, me ne porge uno che io afferro, con mano tremante. Prima che possa metterlo in bocca mi dice "ricorda che qualunque cosa tu stia passando, non sei sola, ci sono e ci sarò sempre io" Dopo questa motivazione, addento il mio biscotto. È da tantissimo che non sento il sapore del cioccolato. Quando finisco il biscotto Ava fa un piccolo applauso. Faccio un sorriso, che subito dopo si spegne, quando corro verso il bagno. Vomito quel piccolo biscotto che avevo mangiato. E cavolo, mi sento così in colpa. Ava mi stava aiutando e io cosa faccio? rovino sempre tutto. Delle lacrime calde scivolano sulla mia guancia, e quando vedo entrare nel bagno Ava, comincio a chiederle scusa ripetutamente. "scusami Ava, davvero, io ci ho provato, ma non ci riesco" le dico io, tutto ció con voce tremante. "stellina stai tranquilla, non importa, abbiamo tutto il tempo del mondo" mi dice lei, accucciandosi su di me, per abbracciarmi. "adesso tu ti alzi, ti sciacqui il viso e vai di là, che ho preparato un film bellissimo" mi propone lei. E io faccio ciò che mi è stato detto di fare. Una volta che anche Ava arriva, premo play e faccio partire il film.Giovedì, sera della cena 16.30
"d'accordo ava, adesso calmati, dobbiamo solo andare ad una cena" le ricordo io "si, una cena con il ragazzo che mi piace" mi risponde. "d'accordo, allora mettiti questo vestito" le porgo un vestito bianco di senta, che ha portato lei. "Ma ə perfetto" senza aspettare altro, entra in bagno, ed esce con il vestito addosso. Rimango a bocca aperta, io che sono una femmina, figuriamoci Ethan. Sarà senza saliva. "Sei perfetta" "Grazie" mi risponde "ora passiamo ai capelli" continua. Si fa i boccoli da sola e wow. Io non riesco neanche. a piastrare mi i capelli tra poco. Si mette un po' di eye-liner, del mascara, un po' di correttore e per finire il rossetto rosso. Ai piedi ci abbina le AF1. È la ragazza dei sogni. "d'accordo ora passiamo a te" mi dice. Incubo. Svegliatemi
se questo è un incubo. Mi porge un vestito stretto nero, aderente, con le spalline fine. Giusto per risaltare le mie insicurezze. Ma sta volta lo faccio solo per lei. Io sarei venuta con una felpa e un jeans. Vado in bagno e mi cambio. Quando torno di là trovo Ava davanti alla porta, che mi aspetta pronta con la piatta in mano. "Siediti qui" mi indica il punto in cui si era seduta lei prima. I zia a piastrarmi i capelli, e una volta finito cerca di mettermi l'eye-liner, solo che io la fermo "sta sera vorrei vedere dove metto i piedi" le dico e lei mi risponde dicendo "d'accordo, ma almeno il mascara e il rossetto li metti?" più che una domanda sembra una affermazione, così non posso esitare, e mi lascio mettere il mascara, il rossetto rosso, e un po di correttore. Mi metto anche io le mie amata AF1, giusto per essere più originale. Prendiamo le nostre borse, usciamo di casa, e ci rechiamo alla fermata del bus. saliamo e ci dirigiamo verso la discoteca. Una volta arrivate, vediamo i due ragazzi aspettarci all'entrata della discoteca. Sto per avere un mancamento. Non avevo mica visto che era così figo quel Liam. Si ma è uno stronzo, pallone gonfiato, coglione patentato e criminale. Mi ricorda il mio cervello, a cui io do ragione. "buongiorno belle signore" ci saluta Ethan, mentre sento lo sguardo di Liam, bruciarmi sulla palle. Non ci faccio molto caso e saluto anche io Ethan.Siamo dentro questa noiosa discoteca da ormai un ora. Liam si sta limonando una al bancone. Ava e Ethan stanno parlando tra di loro, senza calcolarmi. Perfetto direi, potevo rimanere a casa. Almeno mi sarei divertita di più a guardare friends. Vedo Liam correre verso di noi. "Ethan, dobbiamo uscire. Adesso" Guarda il diretto interessato, con una intensità da fare paura. "perché?" gli chiede Ethan. "Voi seguitemi e basta" risponde lui. Rivolgendosi a tutti. Finché non prendo parola "cioè, tu sei stato tutta la sera a farti i cazzi tuoi, e improvvisamente vuoi che ti seguiamo, per un motivo a me sconosciuto. Non ti conosco, potresti anche uccidermi" gli rispondo. "Andiamo ragazzina, stai zitta e seguimi"
"ma chi ti credi di essere, pallone gonfiato" gli rispondo io. Mi sento alzare dalle cosce. Mi sta portando sulla schiena. MI STA PORTANDO SULLA SCHIENA! "MA COME TI PERMETTI! TI DENUNCIO PER TENTATO STUPRO" gli urlo dietro dimenandomi. "non saresti la prima" mi risponde lui. Quanto cazzo è odioso. Perchè ho accettato di uscire. "UGH!"SPAZIO AUTRICE
ei gente, le cose si fanno più intense, cosa succederà, perché Liam ha fatto uscire tutti? lo scoprirete nel prossimo capitolo.
LUV U<3🤍
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Only you
Teen FictionDa quel momento ho capito una sola cosa. Ho capito che non ero destinata ad essere felice. Che il mondo era contro di me e che io non potevo farci nulla. Ed ero certa che con il tempo avrei imparato ad accettarlo. Soffrendo, ma avrei imparato. ...