Joanne
"Joanne" sento una voce molto lontana che mi chiama.Giro il capo verso tutte le direzioni, ma nulla. Vedo tutto bianco attorno a me.
Ma quella voce continua a chiamarmi.Poi un puntino nero si avvicina. Sempre di più. Fino a che, quel puntino diventa mia mamma.
"Mamma!" esclamò esasperata, una volta che lei mi raggiunge, tirando il fiato. "Joanne, amore mio, mi sei mancata" mi prende per le guance, e sento alcune lacrime scendermi lungo guancia. "Anche tu mamma, tanto" "Ma guarda come sei cresciuta" mi rimprovera, in un certo senso, asciugandomi le lacrime. "Hai visto, solo che tu purtroppo non c'eri" le faccio notare, non per farla sentire in colpa, anzi.
"Lo so tesoro, e per questo non mi perdonerò mai" mi risponde. "Mamma non è stata colpa tua, è stata colpa mia, io-" non faccio in tempo a finire la frase, che mi blocca. "Joanne, sono tua madre, dovevo" Così la guardo, avvicinandomi per abbracciarla.
Appena provo ad avvolgere le braccia intorno al suo corpo, però, sento di abbracciare il nulla più assoluto. Ma la mia mamma era ancora lí. "Joanne io sono morta" mi rinfaccia la dura verità. "Lo so mamma, ma questa è la mia immaginazione" le rispondo. "Lo so, ma non tutto è come sembra, non puoi abbracciarmi perché il tuo cervello è consapevole del fatto che io sia morta, ma tu ancora non lo accetti" la blocco, lanciandole uno sguardo colmo di tristezza.
"Joanne, ora tu ti devo svegliare" cominciò a ripetere, mentre sentivo la sua voce allontanarsi.
Era di nuovo sparita.
Liam
Appena apro gli occhi, noto che Amelie è ancora in braccio a me.Le lancio uno sguardo per controllare se stia ancora dormendo. Una volta fatto ciò, mi alzo, delicatamente, cercando di non svegliarla, e la appoggio sulla sedia dove prima stavo seduto io.
Appena passo davanti ad Ava e Ethan, noto che la ragazza, mi rivolge uno sguardo colmo d'odio.
Posso anche capire per che. Se non li avessi coinvolti, Joanne non sarebbe in questo stato.
Ed è tutta colpa mia.
Mi dirigo verso le macchinette, pronto a prendere un bel caffè doppio.
Appena, però, digito il numero 5 sulla macchinetta, sento una mano poggiarci sulla mia spalla e mi irrigidisco.
Riconosco che si tratta di Ethan, così subito stendo i nervi. "Amico, sono io" mi avvisa. "Ma va? cazzo Ethan sei un genio" rispondo ironicamente, al momento è l'unica cosa giusta che riesco a fare.
"Liam" mi riprende "Con me non devi nasconderti, e lo sai" "Che ti devo dire Ethan" gli domando, non avendo la più pallida idea di ciò che vuole sentirsi dire.
"Ho visto come l'hai guardata e baciata"
Subito mi perdo nei miei pensieri, mentre guardò il vuoto. Ma vengo distolto velocemente da essi, perché Ethan mi pone una domanda alla quale non saprei cosa cazzo rispondere.
"Lei ti piace?"
Sei mesi fa avrei detto che la odiavo.
Tre mesi fa avrei detto che mi stava indifferente.
Un mese fa avrei detto che un po' mi mancava.Ma ora... ora non saprei come rispondere.
Perciò non faccio altro se non dire la verità ad Ethan. "Non lo so"
Ethan però capisce già tutto, intuendo che c'è qualcosa sotto tutto ciò.
Decide peró, di rispettarmi e di non continuare il discorso.
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Only you
Teen FictionDa quel momento ho capito una sola cosa. Ho capito che non ero destinata ad essere felice. Che il mondo era contro di me e che io non potevo farci nulla. Ed ero certa che con il tempo avrei imparato ad accettarlo. Soffrendo, ma avrei imparato. ...