chapter ninteen

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Joanne
Purtroppo, questa volta nell'autobus non c'è nessuna bambina con i neri e gli occhi chiari a farmi compagnia. Scendo e mi ritrovo davanti la mia cara e amata scuola.

Quando arrivo davanti la mia classe, prendo posto sui banchi infondo. Mi siedo e alzo il cappuccio della felpa, dato che sono in anticipo. Quando l'aula inizia a farsi più affollata, mi sistemo, per non sembrare una barbona.

La professoressa entra, subito mi punta "ah bene, vedo che ci ha degnato della sua presenza signorina Johnson" "Già" rispondo a bassa voce, sperando che lei non mi abbia sentito. Fa finta di niente e inizia la lezione.

2 ore di letteratura inglese, da spararsi un buco in fronte.

Prendo le mie cose ed esco dall'aula per dirigermi verso l'altra, solo che sento tirarmi il polso e subito vedo tutto nero. Appena realizzo che sono dentro uno stanzino e che non sono morta mi tranquillizzo. O meglio cerco di farlo. Con mia grande fortuna mi ritrovo con quella bisbetica di Samantha.

"Allora Joanne" inizia a parlare marcando il mio nome. "Dimmi Samantha" ricambio "ho scoperto che i giorni in cui sei stata assente, hai incontrato Liam" continua a spiegarmi, solo che io ho già capito dove vuole arrivare.

"Arriva dritta al punto" la incito.

"Io so tutto su di te, e quando dico tutto intendo tutto" la terra sembra scomparire al di sotto dei miei piedi. Come è possibile. Mi manca il fiato, il respiro. Non c'è la faccio, tutto questo è veramente troppo.

"Quindi" continua avvicinandosi lentamente "Se tu non terrai quelle tue sporche mani lontane dal mio Liam, Lui verrà a sapere tutto" mi minaccia.

Lei davvero crede che io voglia rubarle quello psicopatico? che se lo tenga, mi fa un favore.

"Detto questo, buona continuazione Joanne" conclude con un sorriso stampato in faccia per poi uscire dallo stanzino.

Aspetto che si richiuda la porta per buttare per terra le prime cose che trovo. Secchi, moci, detersivi di tutto. Per darmi una calmata decido di tirare anche un calcio alla porta.

La cosa che mi fa più arrabbiare non è quella di non vedere mai più Liam, anzi mi fa piacere, ma è un altra cosa. Adesso so che Samantha sa tutto. E che se anche io le facessi un minimo dispetto, la mia reputazione sarebbe rovinata. Non che io c'è l'abbia, chiariamoci.

Finalmente esco dalla porta.

Salgo le scale velocemente, per arrivare sul tetto dell'edificio. Mi siedo con le gambe a penzoloni. Non voglio mica suicidarmi, ma stare così, in questa posizione, in questo momento mi fa stare bene, anche se so di poter rischiare la mia inutile vita. "Sai è pericoloso" Riconosco la sua voce. Quella magnifica voce. È davvero rilassante la sua voce. Si se non si era capito mi piace, LA SUA VOCE. "Proprio tu mi parli di pericolo" gli rispondo.

Sento che accenna una risata, per poi sedersi di fianco a me, a debita distanza. "Cosa ci fai qui?" gli domando distaccata, ricordandomi come ci siamo lasciati la scorsa volta.

"Vedi laggiù" mi indica un punto, praticamente sotto l'edificio, e solo ora mi ricordo che qui, o meglio sotto di noi, ci siamo incontrati la prima volta. "Sono andato a fare una cosa e poi ti ho vista" mi spiega

"Che tipo di cosa" gli domando, conoscendo già la risposta. "Affari miei"

"Giusto" mi blocco "Tu devi sapere tutto degli altri ma gli altri non devono sapere nulla su di te" continuo a guardare avanti, verso l'orizzonte, mentre sento il suo sguardo gelido addosso.

Improvvisamente i brividi decidono di fare la loro comparsa. "Esatto proprio così" mi risponde, mentre lentamente si avvicina. " Ti vedo pensierosa" mi dice

"Non puoi fare cosi" cerco di spiegargli facendo una brevissima pausa, pronta per tornare in azione.

"Tu non mi puoi dire che io sono una ragazzina inutile, anche se ho 19 anni, per poi venire qui e fare il comprensivo. Non è sano, almeno non per me" Concludo, o meglio pensavo, ma poi decido di andare avanti.

"Ho anche tenuto la tua sorellina tutto il giorno, vengo a casa tua per riportarla e tu cosa fai? Non mi-"
Non finisco la frase che sento la sua bocca premere sulla mia. Subito chiede accesso alla lingua, e mentre io rimango una attimo spaesata, lui mi prende per il collo e mi avvicina a lui, sempre di più.

Una danza, composta dalle nostre lingue che schioccano tra di loro. Credo di non aver mai vissuto qualcosa di così intenso. Ma cazzo, come bacia bene. Il suo alito sa da menta e tabacco, che buon profumo.

Dopo poco lui si stacca. Io rimango con gli occhi chiusi e la bocca semiaperta.

Wow, letteralmente, non so cosa dire.

"Certe volte parli un po' troppo ragazzina" senza accorgermene, pronuncia questa frase mentre sta per uscire dalla porta della terrazza.

Lentamente porto la mia mano sulle mie labbra, e le accarezzo.

Ma aspetta, perché sto avendo una reazione così ad un suo bacio, quando fino a prima non volevo più vederlo. Cazzo. Realizzo proprio dopo. Ora si che sono nella merda.

SPAZIO AUTRICE
ei gente, scusate per l'assenza ma ieri la mia migliore amica ha fatto la festa per il suo compleanno, e quindi non ho potuto postare.
Finalmente i 2 hanno avuto il loro primo bacio🤪 Ma perché Joanne ha pronunciato quelle ultime parole?🤨
Lo scoprirete nel prossimo capitolo (forse)🥲 LUV U<3🤍

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