chapter fifteen

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Liam

"È molto strana quella ragazzina" prende parola Ethan. "Lo penso anche io" gli rispondo. "È andata in bagno con le lacrime agli occhi, ed è tornata tutta sorridente, è davvero strano, anzi molto strano" continua. "Be' non che la sua amica sia da meno" Gli rispondo, per cercare di farlo sorridere. "Già..." risponde lui, guardando il vuoto, con un sorriso, da ebete, in faccia. "Andiamo amico, non mi dirai mica che già ti sei innamorato?" gli domando. "Io? ma ti pare" mi risponde alzando la voce. Segno che sta mentendo. "So che stai mentendo" lo informo. "Be' lei è davvero una bella ragazza, dolce, simpatica, coraggiosa, solare e divertente. Infatti ieri prima che succedesse quel casino..." fa una breve pausa "l'ho baciata." ammette, chiudendo gli occhi per aspettare la mia reazione. "TU COSA?" gli domando. "SAI CHE CI INTRALCERANNO TUTTO IL LAVORO" lo informo, è proprio un coglione. Un po' di gente si gira a guardarci, così io cerco di calmarmi. "Andiamo Liam, sta zitto e lasciami vivere la mia vita, per un volta" mi risponde, per poi continuare "voglio vedere quando tu e Joanne starete insieme, se dirai le stesse cose." risponde. Mi sta facendo innervosire, ho capito. "IO E JOANNE? MAI NELLA VITA" gli rispondo, alzando di nuovo la voce. "Shhh abbassa la voce Liam" mi risponde lui. "E comunque, dove sei andato sta notte? quando ho accompagnato Ava all'ospedale?" mi domanda con un sorriso in faccia da "so tutto io" che odioso, quando fa così. "Affari miei" gli rispondo. "Andiamo, tanto lo so già, sei stato da Joanne" risponde, sempre con quel sorrisino. "si" Gli rispondo "Lo sapevo" conclude per poi lasciarmi parlare "sono andato lì per avvisarla che Ava era all'ospedale, tutto qui" lo informo, per continuare "so quanto sono legate, quindi pensavo che sarebbe stato giusto farglielo sapere, infondo in loro due rivedo un po' il nostro rapporto" finisco. "Wow, parole molto sagge, dove le hai tirate fuori? da pinterest?" cerca di alleggerire la situazione Ethan. Faccio un accenno di risata. "Stronzo" sussurro. "che cosa?" domanda "no niente" rispondo facendo un sorriso beffardo. "dai ora andiamo, non voglio lasciare da sola Joanne" dice Ethan. "Hai la sua migliore amica, non ti basta vuoi anche lei?" ironizzo. Per poi dirigerci verso la cassa e pagare.

Una volta arrivato nella sala di attesa, troviamo Joanne seduta, ferma come prima, con un fazzoletto in mano. Appena gira la testa i miei occhi incontrano i suoi blu mare. In quel momento capisco quanto stia soffrendo dentro. Ma non lo vuole far vedere. Velocemente si asciuga le lacrime, per poi sfoggiare un sorriso falsissimo. "Ehi" ci saluta. Io la ignoro mentre Ethan contraccambia il saluto. "Tutto ok?" gli domanda Ethan. "Certo" risponde lei. Quanto è falsa quando fa così. "È arrivato il dottore prima" prende parola, facendo un attimo di pausa "ha detto che solo uno di noi può rimanere qui sta notte" ci informa, per poi continuare "se non vi dispiace, vorrei rimanere qui io" "certo" risponde Ethan. "Allora noi andiamo, torniamo domani mattina" saluta Ethan. Io mi alzo, senza salutare,  e non mi giro. "Ciao" ci saluta Joanne.

Joanne
quanto sono scomode queste sedie. Ma ora devo rimanere accanto a Ava, quindi farei di tutto, anche sedermi sui chiodi. Mi metto in una posizione abbastanza comoda, e tiro fuori il libro che ho portato. Comincio a leggerlo, assaporando pagina per pagina, e perdendomi in quella raccolta di parole.

Non so quanto tempo sia passato, quindi tiro fuori il telefono e guardo l'orologio. 21.57. Cacchio quanto ho letto? mi domando, perché fino a cinque minuti fa erano le 19.30. Metto il libro nella mia borsa, e controllo un po' il telefono. Nessun messaggio da mio padre, ne dalla sua fantastica compagna. Ho ragione. Voleva liberarsi di me. Stronzo. Guardo un po' la page di instagram. Non l'avessi fatto. Vedo tutte quelle ragazze col fisico perfetto, con un faccia stupenda, con una vita bellissima e con un ragazzo perfetto. E mi chiedo, quando toccherà a me? Mai. Mi rispondi da sola. Metto il telefono in borsa e appoggio la testa alla sedia. Lentamente cado nelle braccia di morfeo.

2.35
Mi sveglio tutta tremante, con il cuore a mille e sudando freddo. Quell'incubo ricompare sempre nei momenti peggiori. Sogno sempre la stessa cosa. Mia madre con la pistola puntata in testa. Tutto questo per me. Mi sento così in colpa mia. Mi avvicino alle macchinette e prendo una bottiglietta d'acqua. Per tornare su quella scomodissima sedia, a dormire. Ne bevo un po' e poi la ripongo nella borsa. Appoggio la testa nel punto di prima e torno a dormire.

Una luce è puntata sul mio viso, lentamente apro gli occhi e vedo che è giorno, controllo l'orario. 7.30. Wow, record, non mi sveglio mai così presto, se non per la sveglia che suona. Mi alzo e vado verso il bagno. All'interno di questo mi do una risciacquata al viso, metto un po' di correttore, un po' di mascara e mi spazzolo i capelli. Si, mi porto sempre in giro una spazzola, sarò strana. Quando torno di là, trovo Ethan e Liam. Strano già qui. "già qui?" domando una volta davanti a loro. "si" risponde velocemente Ethan, mentre Liam mi ignora. Mi siedo vicino a loro, pronta per passare un'altra noiosa giornata in questo ospedale del cazzo.

SPAZIO AUTRICE
ei gente, scusate se non ho aggiornato recentemente, ma ieri sono stata tutto il giorno via, insieme alla mi migliore amica, perdonatemi😫 Comunque sto scrivendo solo capitoli tristi, ma non disperate, il prossimo può essere ancora più triste🤪 LUV U<3🤍

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