chapter thirty-four

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Joanne

È passata una settimana da quella litigata. Ed io non faccio altro che pensarci. Devo smetterla, è una cotta che passerà, è solo temporanea.

Io e Liam non ci parliamo più, non ci siamo mai scritti e non lo vedo mai, tranne quando devo lavorare al pub. Lí lo incontro praticamente ogni sera nella quale lavoro, con trenta ragazze diverse. Ed io sa già cosa faranno una volta a casa.
Da una parte mi spiace per Amelie, che deve avere un fratello così coglione.

Oggi, però, io e Ava ci siamo organizzate per passare un pomeriggio tra migliori amiche.
Già, ora la considero la mia migliore amica, e pensare che all'inizio non la sopportavo neanche.
Comunque stavo dicendo che staremo a casa sua e ci guarderemo l'intera saga di Harry Potter, dato che l'adora anche lei.
Mi preparo mettendo dei jeans larghi neri, un top sotto e sopra una felpa verde salvia. Metto correttore, giusto per coprire le occhiaie, dato che questi giorni non ho mai dormito, e poi un po' di mascara.

"DA QUANTO TEMPO" mi urla Ava, correndomi incontro. "Ava non ci vediamo dal mio compleanno" "Esatto troppo tempo" risponde. "Be entra no?" e così faccio. Mi è bastato attraversa il corridoio, anche perché non sarei neanche andata a casa sua se le abitasse anche dall'altra parte della strada. Già la mia pigrizia è molta.

"Allora, che mi racconti?" le domando. "Be' vedi, io e Ethan abbiamo deciso di fare sul serio" mi sta mettendo ansia. Mi sta guardando in un modo che non riesco a decifrare. Così la incinto con il mio sguardo ad andare avanti.
"Sabato prossimo lui mi presenterà ai suoi genitori" "COSA? MA AVA È UNA NOTIZIA FANTASTICA!" corro ad abbracciarla. Se lo merita. Sono troppo felice per lei.

Una volta ricomposte, mi guarda, e già capisco cosa vuole chiedermi. "Tu piuttosto? la tua vita sentimentale come sta andando?" Ecco, ciò che speravo di evitare. Ma purtroppo Ava mi conosce troppo bene, per esserci incontrate quattro mesi fa. "Bene" una parola semplice, che contiene una marea di significati. "Joanne" "Che c'è?" "So tutto."
Era proprio tutto ciò che temevo.
"Perché non mi hai detto niente?" "Senti Ava, tu hai ben altro a cui pensare, non puoi aiutare me anche" ed è vero. Tutto ciò che ho detto è vero, non voglio si preoccupi. "Andiamo Joanne" "Sto bene, non importa" Rispondo.
Ma entrambe sappiamo che non è così.

Attualmente è mezzanotte. Ava come sempre si è addormentata, così le tiro la coperta fino al collo, per coprirla.

All'improvviso suona il telefono, ma non il mio, quello di Ava. Vedo che sopra sta scritto "Ethan<3" così decido di rispondere. "Ava, amore" "Mi spiace Ethan, Ava sta dormendo, che succede?" chiedo. "Beh abbiamo qualche problem-" non finisce di parlare che sento la voce di Liam al posto della sua.
Da lí non ci capisco più niente.
"Joanne, che bello sentire la tua voce" parla in un modo molto strano. Diverso dal solito.
Forse è più sciolto, rispetto a tutte quelle volte in cui è rigido e composto. Almeno con me.
Poi capisco.

È Ubriaco. Il coglione è ubriaco.

"Liam, lascia il telefono ad Ethan grazie." così fa ciò che gli dico, e torno a parlare con lui.
"Ascolta Joanne, non è che potresti prendere la macchina di Liam, e venirci a prendere?" tenta di domandarmi. Io vorrei rispondere no. Però il muo buon senso mi dice che non ha senso. Alla fine mica devo aiutare solo Liam. "Va bene" "Grazie Joanne, sei la migliore"

Sono appena arrivata nel palazzo in cui abita Liam. Problema? Be' ha le chiavi della sua macchina nell'appartamento. È chi si trova lì? Amelie. Da una parte sono felice, perché mi manca. Mentre dall'altra proprio no. Perché non voglio che poi Liam se la prenda con me.

Entro nell'appartamento cercando di fare meno rumore possibile. Cosa che non succede, ovviamente, dato che la porta fa una marea di suoni strambi.
Così vedo un paio di gambe correre verso di me e saltarmi addosso. "Joanne!" esclama dalla felicità. "Mi sei mancata tantissimo" "Pure tu Amelie" rispondo. "Come mai qui?" domanda giustamente. "Vuoi venire a prendere tuo fratello, non so dove, insieme a me?" propongo. Almeno non sarò da sola.
E poi se Liam è ubriaco, non si accorgerà neanche che Amelie è venuta con me. "Va bene" così ci dirigiamo alla macchina.

Siamo appena arrivate sul luogo indicato.
Non ho voluto svegliare Ava perchè stava dormendo, ma se non ci fosse stata Amelie io sarei venuta da sola, e giuro, non è proprio un bel posto.

"Attenta alla testa" faccio passare Amelie sotto il filo spinato. CHE CAZZO CI FA DEL FILO SPINATO QUI?
Ah, lasciamo perdere, dal fronde cosa mi posso aspettare? sono i posti che frequenta Liam.
Poi passo pure io, e finalmente siamo dentro all'edificio.

"Ciao" saluto un tizio che si trova all'interno di una piccolissima stanza, ricoperta interamente da vetri. "Salve, avete bisogno di aiuto?" ci domanda gente li mente, allungando la vista, e vedendo Amelie nascondersi dietro di me. "Già. Sa per caso dove possiamo trovare Ethan e Liam?" "Ohh, ma quindi tu sei la famosissima Joanne, e lei è Amelie, giusto?" che vuol dire famosissima? Quest'uomo mi incute un po' di timore. "Beh, così sembra" rispondo. "D'accordo, seguitemi"

Ci porta in un lungo corridoio. Lo stesso in cui sono venuta quella volta con Liam, come dimenticarselo. "Ecco qui, loro si trovano qua dentro." ci informa. Io lo ringrazio gentilmente per poi aprire la porta. Subito un'ondata di ragazzi che bevono e urlano ci accoglie.
Amelie si nasconde ancora di più, per paura.
"JOANNE!" appena Ethan mi vede, corre verso di me e mi abbraccia. Al suo gesto io rimango un po' impacciata. "Dove si trova?" domando. "Sta lí" Capiamo di chi stiamo parlando senza neanche nominarlo.
Lo vedo lí. Su un divano rosso, con una bottiglia in mano. Il suo sguardo è così spento.
Mi fa strano vederlo così. E devo dire che quasi quasi mi fa pena. Ma quanto sono sottona? Aiuto. "Ethan potresti tenere Amelie sotto controllo?" gli domando. Non voglio che veda suo fratello in quelle condizioni.

Rovinerebbe l'immagine che lei ha di lui.

Ethan prende in braccio Amelie e la porta verso una grande finestra che si trovava nella stanza.

mi dirigo verso di lui, con il cuore che batte più di non so che
"Alzati coglione" lo invito.
Subito sembra come risvegliarsi, per modo di dire. Apre gli occhi di colpo e mi guarda.
"Joanne" "Oh vedo che un minimo di cervello c'è lo hai" rispondo.

"Che ci fai qui? mi sei mancata. Non dovevo dirti tutte quelle cose che ti ho detto dal giorno in cui ci siamo incontrati. Mi spiace"

Ora. Che potevo fare? Io ho una bella cotta per lui e come si sta comportando ora non aiuta. Credo che il mio cuore possa uscire dal petto, se non la smette.

"Andiamo Liam, sei ubriaco, smettila" "No sul serio Joanne, io non volevo dirti tutto ciò che ti ho detto, è che a volte sono un tale stronzo. E la brutta cosa è che ne sono consapevole" Mi si sta spezzando il cuore. Come può andare avanti se non si vuole un minimo di bene?
E poi da che pulpito viene la predica.
"Vieni fuori" lo prendo per le braccia e provo a tirarlo su, dato che io e il mio metro e cinquanta non so quanto possiamo fare.

Una volta fuori io mi appoggio al muro dello stabile, e lo guardo. Lui si sta sistemando la faccia, muovendo ,in modo nervoso, le mani, su di essa.
"Allora? mi dici che c'è? è gia tanto se sono qui"
gli domando. Ed è tutto vero. "Beh vedi, nostra madre, cioè la mia e quella di Amelie, mi ha ricontattato, dicendo che voleva venirci a trovare" dice, sorridendo con praticamente le lacrime agli occhi.
Io non so la storia, ma di sicuro non deve essere molto bella.
"Liam" lo richiamo.
Forse quello che sto per fare sarà una pazzia enorme. Me ne pentirò, perché lui mi farà soffrire. Ma al momento non me ne frega un cazzo. Così corro verso di lui.

E lo bacio.

Gia, sono una sottona. "Ascoltami" prendo parola "Se tua madre ha fatto un qualsiasi torto a te o ad Amelie, tu fregatene. Vicino a te ci siamo io, Ethan, forse anche Ava e tutti i ragazzi dell' officina, Liam non sei solo" "Joanne veramente io- cazzo come è possibile che tu mi lasci sempre senza parole" Neanche il tempo di rispondere che mi prende per i fianchi e mi tira a se. In un vero e proprio bacio.
Molto probabilmente domani mattina non si ricorderà nulla. Ma a me non interessa, vivo il momento. "Ora rientriamo ed andiamo a prendere Amelie"

Una volta rientrati, Ethan e Amelie sono sul divano, a Liam sembra essere passata la sbornia, ed io sto morendo di sonno.
"Tu prendo in braccio Amelie, se riesci, mentre io provo a portare Ethan" già, la sbornia è passata. Così faccio ciò che dice.

Non vedo l'ora di andarmene nel mio caldo letto.

SPAZIO AUTRICE
buoooongiorno gente bella. Come vedete il capitolo è lunghissimo, e mi sono impegnata tantissimo, così leggetelo bene😭❤️‍🩹

LUV U<3🤍

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