Andiamo Will!

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I due fratelli erano appena arrivati a casa del dottore.

Will non appena entrato nel suo appartamento aprì i riscaldamenti ed iniziò a prendere ciò che gli serviva.

Per prima cosa si diresse in bagno, aprì l'acqua   e non appena fu abbastanza calda, secondo i suoi gusti, fece riempire la vasca.

Nel frattempo andò in camera da letto per prendere i vestiti per andare al Molly.
Desiderava tanto andare a dormire e quindi indossare qualcosa di comodo per la notte.

I suoi occhi si diressero proprio verso l'angolo dell'armadio dove teneva la maglietta che utilizzava di notte ed i pantaloni comodi.
Ma in quel momento aveva bisogno di altro. Sospirando per la stanchezza prese un paio di jeans blu scuro, una camicia azzurra ed un pullover blu da mettere sopra. Non poteva mica uscire in tuta.
Non che sarebbe stato un problema, ma lui non era il tipo di fare una cosa del genere.

Dopo aver preso tutto ciò che gli serviva, comprese le calze e le mutande entrò in bagno chiudendosi la porta alle spalle.
Si sentiva così stanco, era a pezzi. Ogni parte del suo corpo faceva male.
Aveva avuto una giornata davvero pesante. Erano arrivati in Ed pazienti con le problematiche più strane e complicate e il caso aveva fatto sì che la maggior parte fossero assegnati tutti a lui.

Sospirando ancora iniziò a spogliarsi mettendo i vestiti sporchi nella cesta ed una volta pronto si tuffò nella vasca.

Immediatamente una sensazione di benessere lo avvolse.
Il calore iniziò subito a sciogliere i suoi muscoli contratti.
Si lasciò scivolate nella vasca finché solo la sua testa non rimase fuori dall'acqua.

Com'era bello restare lì, immerso in un mare di acqua e bolle.

Le bolle di sapone coccolavano la sua pelle. Chiuse gli occhi deciso a rilassarsi un po'.
Una volta finito si avvolse un'asciugamano alla vita ed uscì dal bagno dirigendosi verso il fratello che lo stava aspettando seduto sul divano davanti alla TV.

Il detective si voltò pensando che Will fosse pronto ad uscire, invece se lo trovò di fronte in pantofole avvolto in un'asciugamano.

- Ehi Jay - esclamò il dottore

- Ancora così stai? - rispose l'altro. Will aveva impiegato molto tempo a fare il bagno, più di quanto jay avesse potuto immaginare

- Ascolta, sono davvero troppo stanco per uscire. Credimi, sono sfinito. - disse Will con una sincerità disarmante.

Se non fosse stato  il suo compleanno e se non gli avesse organizzato una festa a sorpresa lo avrebbe lasciato rimanere a casa. Gli faceva male il cuore nel vederlo in quelle condizioni. Aveva gli occhi così piccoli, quasi chiusi. sembrava quasi potesse addormentarsi in piedi da un momento all'altro.

Dato che Jay lì per lì non disse nulla apparendo perso nei suoi pensieri fu Will a continuare a parlare.

- Visto che stasera hai una grande voglia di bere con me potremmo prendere delle birre che ci sono nel frigo e sorseggiarle comodamente sul divano. -

- Assolutamente no. Dai, si era detto di uscire. Un'ora e poi ti riaccompagno a casa. - rispose il detective che poi proseguì - Stiamo perdendo più tempo con le preghiere che a prepararti. A quest'ora eravamo già arrivati o già sulla
via del ritorno.

Il giovane Halstead si dispiacque molto per come si era rivolto a Will, ma doveva fare di tutto per convincerlo.

Il dottore dal canto suo non capiva perché suo fratello lo pregasse così insistentemente per uscire e stava cominciando ad innervosirsi.

- Quale parte del sono stanco e non voglio uscire non capisci? - disse adirato il dottore

- Quale parte del vorrei uscire a bere una birra con te non capisci?- rispose a tono Jay

A quel punto il dottore si allontanò senza dire più nulla. Era così arrabbiato con suo fratello che lo stava obbligando a fare qualcosa che lui non voleva.
Ma non aveva né la voglia né la forza nemmeno di litigare, perciò decise di assecondare i suoi desideri.

Si diresse in camera da letto dove aveva abbandonato i vestiti che aveva preparato e li indossò.

Una volta in soggiorno poi si mise la giacca e le scarpe e prese le sue cose (cellulare, portafoglio e chiavi) uscì di casa seguito dal fratello.

Will barcollava per la stanchezza. Ciò che desiderava di più era un letto caldo. Saliti in macchina Will, dopo essersi seduto si rannicchiò in se stesso. Era un comportamento tipico del dottore quando sentiva freddo. Lo faceva fin da quando era bambino, tranne in presenza di estranei. Jay, che lo conosceva bene, accese i riscaldamenti al massimo e poi partì. 

Fuori il tempo era molto freddo quella sera.

Il detective infine accese la radio aumentando leggermente il volume senza fare in modo però che diventasse fastidioso, inondando la macchina con le canzoni preferite del dottore.

Will si fece coccolare dalle note musicali e dal calore che si stavano diffondendo in auto, la sua rabbia iniziò a scemare ed alla fine senza nemmeno rendersene conto si addormentò. 

Jay che di tanto in tanto lo osservava con la coda dell'occhio si dispiacque nel vedere il fratello così. In effetti per declinare l'invito doveva essere veramente così stanco come diceva. 

Di solito era molto più facile convincerlo.

In un'altra occasione l'avrebbe lasciato andare a letto, ma quello era il giorno speciale, era il suo compleanno e bisognava festeggiare. Avevano fatto una promessa alla loro mamma, le avevano  giurato che avrebbero sempre festeggiato il giorno che compivano gli anni. 

E così era sempre stato. I due fratelli Halstead avevano continuato ad organizzare qualcosa il giorno del compleanno l'uno dell'altro.

Due fratelli da salvareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora