Pericolo

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La festa era stata davvero un vero successo.

Tutti si erano divertiti, specialmente il festeggiato.

In pochissimo tempo la fatica era stata dimenticata o almeno messa da parte e Will si era lasciato andare, si era fatto coinvolgere ridendo e scherzando con gli invitati.

Si era persino scusato con suo fratello. Anche quell'anno era riuscito a dimenticare il suo compleanno e solo una volta entrato al Molly's aveva compreso il vero motivo per cui Jay non aveva accettato di bere qualcosa a casa.

Il detective aveva pensato davvero a tutto, ogni cosa doveva essere perfetta per suo fratello.
Aveva chiesto ad Hermann di organizzare il Karaoke e Will aveva partecipato volentieri cantando assieme agli altri invitati ed aveva portato la chitarra del dottore e quest'ultimo aveva suonato varie canzoni mostrando a tutti le sue capacità.
Era molto bravo a suonare e cantare. Tutti non si stancavano mai di ascoltarlo.

Era stato bellissimo ascoltare anche il duetto suo e di Natalie sulle note di una dolcissima canzone suonata da Will con il suo strumento.

Il divertimento è stato accompagnato da ottimo cibo, birra e altri liquori o cocktail secondo i gusti e le richieste dei vari inviati.

In conclusione Will aveva spento le candeline presenti sulla torta ed aveva espresso un desiderio come da tradizione.

Se si vuole che si avverino, i desideri non vanno mai rivelati e questo lui lo sapeva per cui lo aveva espresso nella sua mente chiudendo gli occhi per qualche istante.

Ovviamente quest'ultimo riguardava Natalie e Owen. Sperava di poterla sposare presto e diventare così il secondo papà del bambino.

Dopo aver scattato le foto di rito, finalmente tutti hanno potuto degustare il buonissimo dolce.

La festa, inoltre, non poteva essere considerata una vera festa senza regal perciò tutti si riunirono in una zona della sala ad osservare mentre il dottor Halstead li scartava.

Erano le due del mattino. Il tempo era volato senza che nessuno se ne accorgesse.

Si stavano divertendo troppo per prestare attenzione a che ora fosse.

Gradualmente, però, vista l'ora tarda ed essendo necessario andare a lavoro l'indomani, gli ospiti iniziarono ad andare via un po' alla volta salutando e rifacendo nuovamente gli auguri al festeggiato.

Anche Natalie decise che era ora di tornare a casa. Il piccolo Owen era rimasto con la figlia della vicina, doveva permettere alla ragazza di tornare a casa sua ed in più lei aveva bisogno di riposare almeno un po' prima di cominciare il suo turno alle 10:00.

Will, però, non sembrava dello stesso avviso. E dire che il suo turno sarebbe iniziato alle otto il giorno dopo.
Il festeggiato era ancora impegnato a chiacchierare amabilmente con i suoi amici, il capitano Matt Casey e il suo collega, il tenente Kelly Severide.
I tre se ne stavano seduti al tavolo a ridere tra una battuta e l'altra.

- Scusate se vi interrompo - disse avvicinatasi si tre uomini rivolgendosi poi al suo fidanzato - io comincio ad andare. Ho lasciato Owen con la figlia dei vicini, credo sia ora di lasciare andare a casa quella povera ragazza, si è fatto davvero tardi.- disse il dottore.

- Hai ragione - disse il dottore accendendo il display del cellulare per controllare l'ora. - Ti raggiungo subito. -

- Tranquilla, non lo terremo ancora per molto,- aggiunse sorridendo Matt.

Una decina di minuti dopo la partenza della fidanzata, anche gli ultimi ospiti cominciarono a tornare a casa.

Will a quel punto era pronto ad andare a casa. La stanchezza stava nuovamente cominciando a farsi sentire. Purtroppo però avrebbe dovuto attendere ancora un po'prima di tornare a casa, quindi prese il telefono e scrisse un messaggio per avvertire Natalie:

"Ho dimenticato di essere venuto qui con Jay, la mia macchina è rimasta a casa. Devo aspettare lui per poterti raggiungere."

Sospirando poi si avvicinò a Jay, avrebbe preferito andare via subito senza dover attendere ancora.

- Ehi, credo sia ora di andare. Ti ringrazio per tutto, davvero. È stata una vera e stupenda sorpresa. Anche quest'anno sei riuscito a farmela. E dire che non volevo uscire. Purtroppo domani mattina alle otto devo essere in ospedale e già ci vorrà una cannonata per potermi svegliare dormendo così poche ore. - spiegò Will al fratello.

- Sono felice che tu ti sia divertito. Devo dire che quest'anno mi ha fatto davvero sudare per poterti convincere. Comunque devo solo parlare un attimo con Hermann e poi possiamo andare, così ti accompagno. - concluse Jay allontanandosi e dirigendosi verso il bancone dove di trovava il proprietario del bar.

Erano quasi gli unici rimasti nel locale ormai insieme a Hermann, Otis e alcune persone che non conoscevano che stavano ancora sorseggiando il loro drink chiacchierando.

Will tornò al tavolo e di sedette nell'attesa che arrivasse il fratello. Purtroppo però vista la stanchezza i suoi occhi cominciavano a chiudersi e la testa gli cadeva in avanti. Il dottor riapriva gli occhi di scatto, era davvero a pezzi. Nemmeno spulciare le notizie nel cellulare riusciva a tenerlo ancora sveglio.
Il medico decise quindi di uscire ed esportare suo fratello fuori. Forse col freddo che faceva sarebbe riuscito a stare sveglio camminando un po'.

A quel punto salutati tutti, dopo aver indossato la giacca ed il cappello, uscì dal locale.

L'aria alle 2:30 di notte a Chicago era pungente, faceva davvero molto freddo. Quell'aria gli tagliava il viso. Tutto attorno a lui era bianco, un candido manto di neve copriva ogni cosa e dal cielo numerosi fiocchi cadevano lenti verso terra.

Nonostante il freddo era così bello osservare la città innevata. Will camminava davanti al locale guardandosi attorno e notando le sue orme che rimanevano impresse nella neve.
Ma non sapeva cosa lo aspettasse.
Fu allora che accadde l'imprevisto.
Quella notte Will non sarebbe tornato a casa come credeva. Due loschi tizi lo stavano attendendo fuori dal locale nascosti nell'oscurità. Non appena lo videro, dopo essersi dati un cenno di consenso tra loro si avvicinarono di soppiatto al dottore raggiungendolo da dietro.

Due fratelli da salvareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora