Dolore

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Will era lì in strada ad aspettare suo fratello. Era così stanco, ed era proprio per questo che nonostante il freddo aveva deciso di uscire. Nel frattempo, mentre attendeva Jay, aveva deciso di camminare lì davanti al club. Avrebbe rischiato di addormentarsi se fosse rimasto seduto al tavolo.

Nonostante il freddo pungente comunque gli piaceva stare nella neve. Non gli era mai piaciuto particolarmente il freddo, ma fin da quando era piccolo adorava quel manto bianco che a Chicago non mancava mai ogni anno.

Ogni volta che poteva si affacciava a guardare fuori per osservare i fiocchi di neve che con la loro delicatezza raggiungevano il suolo. Era un'abitudine che aveva con da bambino.

E mentre camminava osservando le orme che le sue scarpe lasciavano sulla neve pensava alla sua vita. Un altro anno era passato, con la consueta velocità, e come al solito aveva dimenticato il giorno del suo compleanno. Eppure gli piaceva ricevere gli auguri ed essere festeggiato.

Queste e altre riflessioni assieme a vari ricordi affollarono la mente del dottore.

Ma dopo circa una decina di minuti il freddo cominciava ad essere davvero troppo da sopportare. Will stava congelando lì fuori e ad un certo punto decise di tornare indietro per prendere le chiavi e andare in auto. In quel modo avrebbe potuto approfittare anche per cercare di capire se Jay ne avrebbe avuto ancora per molto.

Inoltre era anche un po' stanco di camminare avanti e indietro, una volta in auto si sarebbe potuto rilassare e riscaldare.

L'euforia e l'adrenalina della festa erano orami svanite, così come anche l'effetto dell'alcol che Will aveva bevuto e da un bel po' non faceva altro che sbadigliare.

Il dottore quella sera aveva bevuto, ma non era ubriaco.

L'indomani avrebbe dovuto lavorare e non poteva permettersi di arrivare in ospedale con i sintomi post sbornia.

Sospirando quindi, con calma e senza fretta, si diresse verso l'ingresso del locale e fu proprio quando la sua mano toccò la maniglia per abbassarla per aprire la porta ed entrare che accadde l'impensabile.

Alle sue spalle due tipi loschi, grossi robusti, che se ne stavano nascosti nell'ombra da un po' per osservarlo, gli si avvicinarono di soppiatto.
Uno gli bloccò le braccia senza dargli il tempo di rendersi conto di ciò che stava accadendo in quel momento senza quindi avere la possibilità di reagire e l'altro lo colpì rapidamente con qualcosa nella parte posteriore della testa, forse il calcio di una pistola.

Il dottore aveva cercato di liberarsi dalla salda presa dell'uomo, ma subito dopo era stato messo ko dall'altro criminale.

Immediatamente dopo essere stato colpito vicino alla nuca urlò di dolore e pochi istanti dopo svenne cadendo rovinosamente nella neve.

Quell'urlo risuonò nel silenzio della notte, ma nessuno sembrava averlo sentito.

In quel momento ed a quell'ora non c'era nessuno per strada in quella zona. Tutte le persone erano nel mondo dei sogni nelle proprie case ed i pochi uomini ancora presenti nel locale erano occupati a chiacchierare, ridere e scherzare tra loro davanti ad un bel bicchiere di birra o di liquore.

I gestori del Molly's avevano servito i restanti clienti e si stavano preparando a chiudere il locale mentre uno di loro faceva il conteggio degli incassi della serata.

Lì dentro inoltre c'era musica in sottofondo, quindi nessuno dei presenti in sala sarebbe mai riuscito a sentire quello che stava accadendo all'esterno.

Così quegli uomini poterono agire indisturbati, nessuno li avrebbe visti o sentiti. Avevano preso Will, lo avrebbero portato via con loro e nessuno se ne sarebbe accorto. Almeno non subito.

Will in quel momento era in grave pericolo.

Due fratelli da salvareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora