Organizzazione

119 2 0
                                    

Il detective, dopo aver parlato al telefono, era tornato a lavoro un po' contrariato ripromettendosi di richiamare la cognata più tardi sperando di poterle parlare quando era sola.

Si era accorto della presenza di Hailey nella stanza, ma non le disse nulla, né tanto meno in quel momento la donna chiese nulla.
Certo non era felice del fatto che lei avesse ascoltato la sua conversazione, ma avrebbe chiarito il tutto più avanti, magari a casa da soli senza incuriosire altri colleghi.

Non si trattava di nulla di grave, solo di qualcosa che però era davvero importante per Jay.

Sei giorni dopo sarebbe stato il compleanno di Will e lui aveva intenzione di festeggiarglielo.
Gli avrebbe organizzato una bella festa che sarebbe rimasta impressa nella memoria di suo fratello. Avrebbe invitato i medici colleghi di Will, la squadra dell'Intelligence ed alcuni conoscenti.

Jay aveva intenzione di invitarlo al  Molly con la scusa di trascorrere una serata tra fratelli e poi, una volta lì, avrebbero incontrato via via tutti gli altri. Come se tutto fosse avvenuto così, solo per caso.

Fino a quello momento Jay era sempre riuscito ad organizzare qualcosa per il fratello senza che lui lo scoprisse, anche perché, distratto com'era, il dottore non badava mai a che giorno fosse, nemmeno quando si trattava del suo compleanno. Ogni volta quindi che il medico compiva gli anni, il detective cercava di fare in modo che potesse essere un'occasione da ricordare.

Dopo essersi seduto alla scrivania,  sospirando contrariato, si rimise a lavoro immerso nei tanti fogli, verbali degli ultimi casi da compilare.

Ma quel giorno lui era davvero distratto, non riusciva proprio a concentrarsi. La sua mente vagava portandolo in altre direzioni.
Se lo si osservava il giovane detective appariva come sovrappensiero, di fatti rifletteva su cosa servisse per la festa e su quale regalo fosse più adatto per suo fratello.

Invece di scrivere, ad un certo punto, si ritrovò con lo sguardo perso nel vuoto a giocarellare con la penna che aveva in mano.

- Ehi Jay, che c'è che non va? - chiese a quel punto Hailey, non riuscendo più a stare zitta, dopo essersi avvicinata alla sua scrivania del collega.
Stava parlando sotto voce per non farsi sentire degli altri. Era preoccupata ed il vedere il collega comportarsi così non faceva altro che accrescere ancora di più il sentimento che provava in quel momento.

Con quelle parole la detective riuscì ad attirare l'attenzione del giovane ed a riportandolo coi piedi per terra - sei così strano oggi. -

- Non c'è nulla che non va - rispose lui con un sorriso

- Jay ti conosco e capisco se mi nascondi qualcosa. - disse la detective

- Lo so, mi conosci bene. Ma davvero non c'è nulla che non va. Stavo solo pensando. - le disse

- Pensando a cosa? Se posso sapere - chiese ancora lei con un cipiglio nella voce.

- Hailey davvero, non c'è nulla che non va... sto benissimo se questo che vuoi sapere - disse conoscendo la giovane e volendo tranquillizzarla consapevole del fatto che lei temeva che lui le nascondesse qualcosa. - Sto solo cercando di organizzare una festa per mio fratello. Voglio che sia una serata memorabile. Prima al telefono volevo parlare con Natalie, volevo confrontarmi con lei. -

- Una festa per Will? Cosa si festeggia?- chiese la Upton sollevata dal fatto che il suo partner non stesse male e che fosse distratto, almeno per una volta, da qualcosa di positivo.
Hailey comunque a quel punto era sempre più curiosa.

- Venerdì 13 dicembre sarà il suo compleanno e pensavo di organizzare qualcosa di speciale al Molly. - disse Halstead dando più informazioni alla collega.

- Che bella idea. Se vuoi posso darti anch'io una mano. - disse lei.

Senza pensarci su due volte lui accettò l'offerta. Voleva evitare di parlarne prima del tempo per fare in modo che la festa rimanesse una sorpresa e l'informazione non giungesse all'orecchio di Will, ma doveva ammettere che un po' d'aiuto era ben accetto.

In cuor suo desiderava che il compleanno di suo fratello fosse perfetto e come ripeté anche alla sua partner, un'occasione che l'altro potesse ricordare.

Dopo aver parlato Hailey poi si allontanò tornando alla sua scrivania per completare il lavoro.

Il gruppo terminò poi intorno alle 16 ed ognuno poi andò via.

Jay prese le sue cose e poi si avvicinò ad Hailey e le chiese:
- Puoi accompagnarmi a casa in modo tale che io poi possa andare al Med?

- E come ci vai scusa? - chiese la sua partner sorridendo per quanto il suo collega sembrasse essere smemorato essendo senza auto.

- Farò una passeggiata - disse lui risoluto visto che sapeva bene che la sua macchina era dal meccanico.
Aveva bisogno di una revisione e di alcune riparazioni e sarebbero andati a prenderla l'indomani.

- Facciamo così, prima passiamo in due posti e poi andiamo al Med. - gli propose Hailey

Jay accettò e così finito di lavorare andarono prima in una rosticceria, poi alla pasticceria "da Harry", il miglior nel suo campo, per poi, alla fine giungere in ospedale.

In poco tempo Hailey aveva già risolto il problema cibo e torta con candeline ed il giovane detective le era grato perché fosse stato per lui sarebbe stato ancora lì a cercare di decidere dove fosse meglio andare e cosa fare.

In ospedale Jay parlò con Maggie, Ethan, Rhodes, Charles, April (dopo averli convinti che non era lì per un problema clinico) e finalmente anche con Natalie senza che suo fratello fosse presente.

Quest'ultima aveva il compito di parlare con la Goodwin ed invitarla alla festa.

Tutti ovviamente avevano accettato di buon grado di partecipare al compleanno.

Svolti i suoi "compiti" Jay raggiunse Hailey ed insieme si diressero verso l'uscita. Per tutto il tempo il giovane aveva cercato di fare in modo che il fratello non lo vedesse, che non scoprisse che lui era lì. Voleva evitare di dargli spiegazioni, ma proprio quando avevano superato la soglia dell'ospedale ecco che Will li chiamò.
- Jay, Hailey che ci fate qui? - chiese avvicinandosi.

Il detective guardò la giovane in faccia per un secondo con un'espressione strana, erano stati colti sul fatto.
Will intanto si preoccupò oltre che nel vederli, anche notando il loro comportamento.

- Jay che succede? Va tutto bene? Come mai qui?- chiese tutto d'un fiato in un impeto di agitazione mentre i due si avvicinavano a lui.

- Ciao anche a te fratellino. Non succede nulla, sto benissimo. Non posso venire qui solo perché ho voglia di fare un saluto al mio caro fratellino? - disse sorridendo.

- Jay tu odi gli ospedali e non verresti mai qui solo per salutarmi. - disse risoluto il dottore anche se si sentiva un po' sollevato perché il fratello sembrava stare davvero bene ad una prima rapida valutazione.

Così i due colleghi, dopo aver scambiato due chiacchiere con il medico, lo salutarono dirigendosi nuovamente verso l'uscita, lasciando Halstead lì a guardarli andare via.

C'era però qualcosa sotto, ed il giovane dai capelli rossi ne era sicuro, anche se non riusciva a capire cosa.

Se solo fosse possibile Jay starebbe lontano kilometri e kilometri dagli ospedali.

Due fratelli da salvareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora