Scoperte

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Hailey era assieme a Jay quando l'avevano rapito. Era stata colpita con il calcio della pistola sulla nuca, aveva sentito un dolore lancinante e poi era svenuta.

Non sapeva cosa fosse successo dopo. Non era a conoscenza che il suo partner fosse stato addormentato appoggiandogli un fazzoletto con del cloroformio sulla bocca e poi portato via in auto.

Se non fosse svenuta lo avrebbe potuto aiutare, lo avrebbe protetto, come aveva giurato di fare.

Invece no, si era arresa al dolore.

Dopo lo svenimento era stata abbandonata lì a terra, tutta sola sanguinante vicino al marciapiede, a poco distanza dalla sua auto.

Era notte fonda e la città era quasi deserta. Nessuno aveva visto ciò che era accaduto. I criminali avevano agito indisturbati nell'ombra.

Il cellulare della detective, che lei teneva in tasca, aveva cominciato a suonare in continuazione.

Tutti i ragazzi della squadra erano preoccupati non vedendo arrivare i loro colleghi e cercavano, quindi, di capire dove fossero finiti.

Avrebbero dovuto raggiungere il distretto poco dopo il resto del gruppo. Avendo parcheggiato l'auto più lontano, avevano perso tempo a camminare per raggiungerla.

Purtroppo non erano mai arrivati ​​a destinazione e più passava il tempo, più i colleghi si accigliavano nel non vederli arrivare.

Voight, ignaro di ciò che era successo se ne stava seduto nel suo ufficio. Era preoccupato per Jay. Il sergente cominciava a pensare, notando quanto il suo detective e la collega fossero in ritardo che il primo potesse essersi sentito male o che potesse essergli successo qualcosa.

In realtà Hank non si era svegliato più di tanto  ma era rassicurato un po' dal fatto che Hailey fosse lì con lui e che stesse sicuramente cercando di aiutarlo.

Dopo circa un'ora d'attesa, essendo trascorso troppo tempo, il sergente iniziò ad organizzare il tutto per andare a cercarli e per riuscire a capire finalmente dove i due fossero finiti. Sembravano spariti nel nulla.

Intanto, nella zona del rapimento, alle prime luci dell'alba, più o meno intorno alle 5, un uomo stava uscendo di casa, come tutte le mattine, diretto verso la sua auto. Doveva partire presto per raggiungere il suo posto di lavoro che era in un paese vicino.

Arrivato alla sua macchina, ha aperto il bagagliaio e ha messo giù alcune cose che aveva in mano, come il pranzo che sua moglie gli aveva preparato con cura. Ma mentre stava per salire sul mezzo qualcosa attirò la sua attenzione.

A terra c'era, a poca distanza da lui, c'era un corpo. Osservandolo meglio vide che si trattava di una donna che sembrava essere lì distesa senza vita.

Non perdendo tempo, guardandosi intorno per evitare di fare brutti incontri si avvicinò al corpo e mise due dita sul suo collo della giovane per ascoltare se vi era o meno il battito cardiaco.

Non era un medico, ma aveva seguito un corso che gli aveva permesso di apprendere alcuni rudimenti di medicina.

Dopo aver posizionato le dita rimase in silenzio per un po' osservando il suo orologio per valutare il polso contando i battiti.

Si sentì notevolmente sollevato quando scopri che il battito cardiaco era presente, anche se debole.

Le condizioni della donna comunque non erano delle migliori. Non c'era tempo da perdere. I colpi alla testa non andavano sottovalutati.

L'uomo era, quindi, consapevole di dover fare qualcosa. Non poteva semplicemente fare finta di nulla ed andare via. Non poteva fingere di non aver visto. 

Due fratelli da salvareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora