Il piano è compiuto

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Il sentire quell'acqua gelida riportò Jay alla realtà. Per un po' di tempo, quello in cui era rimasto svenuto, non aveva sentito più nulla, nessun dolore, nessuna sofferenza.

Dopo essere stato picchiato, il detective aveva desiderato di lasciarsi andare, di poter smettere di sentire il suo corpo urlare di dolore a causa dei colpi ricevuti e per un po' ciò era avvenuto.

Quell'acqua gelata colpì il giovane come fosse un fiume in piena.

Le sue palpebre che sembravano di piombo iniziarono ad alzarsi permettendo ai suoi occhi verdi di guardarsi intorno.

Lentamente, dopo essersi abituato alla luce, il suo sguardo si spostò in vari punti della stanza. Ci volle un po' perché riuscisse a mettere a fuoco, a capire dove si trovasse, il perché non poteva muoversi, il perché provava così tanto dolore ed aveva quel saporaccio in bocca.

Tutto però gli ritornò in mente, soprattutto quando vide il fratello di fronte a lui.

Lo shock fu parecchio. Will era lì legato a quella che sembrava una barella d'ospedale. Il suo corpo era immobile ed anche da lontano si potevano vedere i numerosi lividi blu/viola ed il sangue incrostato presenti sul viso. Non era difficile comprendere che anche lui aveva ricevuto il medesimo trattamento e che quindi era stato picchiato.

Quando Brown notò che il detective era finalmente sveglio, comunicò con un gesto ai suoi scagnozzi che si potevano iniziare i preparativi per lo spettacolo.

L'uomo che non era impegnato a tenere Jay in posizione cominciò a tagliare il maglione e la camicia del dottore in modo che fosse a torso nudo. Il giovane era così stordito e dolorante da non avere la forza di opporsi.
Era necessario che non indossasse nulla per ciò che lo scienziato voleva fare.

Jay, quando il fratello fu nudo poté vedere le numerose altre ferite che coprivano la maggior parte del corpo.

Quel maledetto aveva osato fargli del male e lui era accecato dalla rabbia per questo.

- Lurido bastardo. Cosa gli hai fatto! - esclamò Jay con grande sofferenza nel vederlo in quella posizione con il corpo tutto tumefatto.

- Oh! Questo non è ancora nulla. Stavo aspettando il tuo arrivo per dare inizio alla vera festa. - disse Brown sorridendo.

- Non ti azzardare a torcergli più un capello.- lo ammoní il detective.

- E se anche fosse? Cosa potresti fare tu conciato in quel modo? Io non gli farò nulla mio caro, mi limiterò a stare qui seduto a godermi lo spettacolo. Il tutto verrà fatto questa macchina, che ovviamente è una mia invenzione - disse ridendo sguaiatamente. - Vedi questa fiala? L'ho chiamata OliBro 2.0. È una mia creatura. Proprio come quella che mi hai portato via tempo fa. Questa però ha un effetto un po' diverso. Fa dimenticare gli eventi dolorosi e che causano sofferenza e permette a chi ne fa uso di non provare più certi sentimenti. Il tuo caro fratellino avrà l'onore di testarne l'efficacia. -

- Non ti azzardare a toccarlo. - urlò Jay disperato.

Era ben consapevole di come erano andati anni prima gli esperimenti di quel criminali. Troppe persone erano morte e lui non voleva che suo fratello fosse una di queste.
Al lieve sollievo nel vedere il suo fratellone ancora vivo si aggiunse la paura, se non il terrore di poterlo perdere.

- Troppo tardi goditi lo spettacolo. - rispose lui felice come una Pasqua accomodandosi dal lato opposto rispetto a dove si trovava il detective in modo da avere la visuale su entrambi gli Halstead

Vicino a Will inoltre Jay vide qualcosa che lo fece rabbrividire ancora di più. Una cosa che, concentrato com'era sulle ferite di suo fratello, non aveva osservato con attenzione quando Brown gliel'aveva mostrata. Vicino alla barella su cui il giovane dai capelli rossi era legato, vi erano due braccia meccaniche con numerosissimi aghi.

Pochissimi istanti dopo il medico pazzo azionò la macchina e queste si mossero posizionandosi subito sopra il corpo di Will iniziando a fare ciò per cui erano state programmate.
Si muovevano su e giù, avvicinandosi ed allontanandosi dal corpo del dottore permettendo a degli aghi caldi, intrisi di quella sostanza di creazione di Brown, di penetrare nella sua carne rilasciando una quantità della stessa sotto la sua pelle e quindi nel suo sangue.

Il dottore gridava per il dolore. Non era solo l'ingresso degli aghi ad infastidirlo, ma anche fatto che essi colpissero anche zone già ferite e doloranti.

Jay, costretto a rimanere in ginocchio essendo trattenuto da uno degli scagnozzi di quel criminale. Nel vedere quello spettacolo, scoppiò in lacrime e ad un certo punto voltò il capo non riuscendo più guardare continuando però a piangere per il dolore causato dall'udire le urla del fratello.

Il detective però fu prontamente ripreso dall'uomo che in quel momento era libero. Con forza lui gli girò la testa, tenendogliela ferma, costringendolo a guardare quel tremendo spettacolo.

Il suo sguardo alla fine si focalizzò sugli aghi. Ogni piccola penetrazione non sfuggiva ai suoi occhi. Li sentiva su di sé, era come se fosse il suo corpo ad essere bucato di continuo da quei piccoli strumenti. Non era difficile provare sulla sua pelle il dolore che derivava dalle varie punture.

Nella sua mente i ricordi vissuti erano ancora vividi e si ritrovò a rivedere le immagini di quando, ranger in Afghanistan, era stato rapito e torturato proprio con degli aghi caldi che gli erano stati infilzati in tutto il suo corpo. Era proprio da lì che era nata la sua fobia per quegli strumenti appuntiti.

Il cuore di Jay a quel punto iniziò a battere molto rapidamente, il respiro si fece sempre più affannoso ed iniziò a sudare freddo. La nausea si fece nuovamente strada dentro di lui mentre il suo stomaco si contorceva ed il sapore aspro della bile gli riempiva la bocca.

Nel suo sguardo si poteva leggere puro terrore.

Si chiedeva perché anche Will dovesse sopportare tanto, provava un immenso dolore per lui.

Il vedere quella scena, l'intuire cosa sarebbe accaduto a suo fratello alla fine lo fecero crollare.

Non riuscì a resistere per molto tempo, rivivere ciò che aveva subito sulla propria pelle lo fece stare male ed alla fine svenire.

Poco tempo dopo, anche il fratello, non resistendo più al dolore, cedette alle tenebre.

Ed il dottor Brown invece se ne stava lì compiaciuto e soddisfatto per essere riuscito a mettere in atto il suo piano.

La cosa più assurda era il suo essere convinto di agire per il bene dell'umanità.
Pensava che qualche sacrificio fosse necessario per il bene di molti.

Due fratelli da salvareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora