Will sei proprio tu?

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Nella squadra dell'Intelligence tutti erano preoccupati per il loro collega e suo fratello. Jay era uno di loro, erano una grande famiglia e lavorando ormai insieme da tanti anni anche Will era diventato parte del gruppo, un caro amico.

Da quando i due Halstead erano scomparsi tutti stavano indagando per trovare degli indizi e riuscire a liberarli il prima possibile.

Ruzek, ad esempio, era stato mandato in giro per il quartiere del Molly's. Aveva il compito di raccogliere qualche altra informazione, di capire se qualcuno si fosse ricordato qualcosa su ciò che era accaduto il giorno del rapimento.

Purtroppo quel giorno, però, Adam sembrava non essere poi così fortunato. Aveva fermato diverse persone, era entrato in alcuni locali che si trovavano vicino al pub, ma nessuno sembrava aver visto nulla.

Si sentiva così giù, come più o meno anche gli altri della squadra. Will era sparito da diversi giorni, da poco anche Jay e loro ancora brancolavano nel buio.
Con Ruzek quel giorno ci sarebbero dovuti essere anche Atwater e Burgess. In tre tutto sarebbe stato forse più veloce, purtroppo però i due, proprio in quella occasione, erano in ritardo.

Adam avrebbe dovuto attendere il loro arrivo, ma non riuscendo a stare con le mani in mano si era diretto sulla scena per iniziare ad indagare ancora una volta. Di per sé non sembrava essere un attività faticosa quella che doveva fare. Essendo poi, per una volta, arrivato lui in orario il detective Ruzek non volle perdere tempo.
Due dei suoi amici erano spariti nel nulla, e lui doveva fare di tutto per ritrovarli sani e salvi.

Mentre il detective attendeva l'arrivo dei suoi due colleghi si ritrovò, quindi, a passeggiare per le vie della città facendo domande a chiunque incontrava, finché non arrivò in un angolo dove un gruppo sempre più ambito di curiosi si stava radunando lì.
C'era chi scattava foto, chi bisbigliava con il vicino, addirittura chi rideva.
Tutti stavano gusrdando verso un angolo un po' più isolato. Lì vi era una persona che parlava al telefono che poco dopo si inginocchiò nella neve.

Tutto davvero molto strano.

Adam voleva e doveva vederci chiaro. Non era normale tutta quella gente radunata lì.
Doveva assolutamente avvicinarsi per poter vedere cosa, tutta quella folla stava osservando.

Senza indugiare, quindi pose la mano nella tasca e ne estrasse il tesserino oltre si fece spazio per vedere da vicino.

- Chicago PD, fate passare! - ripeteva muovendosi verso la genesi della curiosità.

Ciò che vide una volta giunto vicino a cui che tutti stavano osservando lo lasciò stupefatto. Davanti alla persona in ginocchio vi era un uomo disteso prono nella neve.

Il malcapitato era molto magro, sembrava indossare vestiti di una taglia più grande. Aveva una cintura molto stretta in vita che cercava di tenergli su i pantaloni ed aveva una folta chioma di capelli di un rosso scuro ormai bagnati fradici come anche il testo degli indumenti che aveva indosso.

Senza pensarci su due volte, Ruzek agì come da protocollo, come gli avevano insegnato andando a controllare se la vittima aveva ancora il battito cardiaco o no.
Fu sollevato dal sentirne la presenza sotto le dita poggiate sulla carotide e così urlò:
- Chiamate un'ambulanza! -

Uno degli uomini presenti in prima fila, estrasse il telefono e fece come gli era stato detto.

- Saranno qui tra circa sette minuti! - esclamò

- Non abbiamo sette minuti! - disse di rimando Adam

- Purtroppo non possono essere più veloci a causa della neve. - spiegò l'uomo.

Ruzek sperava in cuor suo che l'ambulanza arrivasse in tempo per poter salvare la vita a quel poveretto.
Dopo essere rimasto poi ad osservarlo per qualche istante decise di voltarlo per controllare se fossero presenti altre ferite. C'era qualcosa che non gli quadrava, quel giovane aveva qualcosa di familiare.

Fu quando lo mise in posizione supina che il suo cuore si fermò. Davanti a lui non c'era un uomo svenuto coi capelli rossi qualsiasi, c'era Will Halstead.

Adam lo aveva riconosciuto, era proprio lui, non c'erano dubbi.
Il suo viso era tumefatto e pieno di ferite.
Ruzek stava per aprirgli i vestiti per controllare lo stato del resto del corpo quando arrivò l'ambulanza e così alzò le mani da lui affidandolo alle mani esperte dei paramedici. Si trattava poi di Brett e Foster, due dei migliori in circolazione.

Questi ultimi notato il battito cardiaco sempre più lento e flebile e le estremità del corpo quasi congelate decisero di non attendere oltre e dopo avergli dato un'altra occhiata generale decisero di poggiarlo sulla barella e caricarlo sull'ambulanza.

Stavano per partire chiudendo le porte quando Adam chiese di poter andare con loro e salì sul mezzo dopo aver ringraziato l'uomo che aveva chiamato l'ambulanza e quello che aveva cercato di dare a Will i primi soccorsi.

- Andiamo al Lakeshore? - chiese titubante Foster salendo alla guida dopo aver aiutato la collega a sistemare il paziente sull'ambone.
Ovviamente sapeva che era scontato il fatto che sarebbero andati al Med, ma vista la vicinanza maggiore all'altro ospedale di concesse il beneficio del dubbio.

Durante il viaggio verso il Gaffney Medical Center, intanto, mentre la collega guidava, Brett si prendeva cura di Will iniziando a togliergli delicatamente il maglione e poi successivamente la camicia.

Adam dopo essersi sistemato in un angolo per non essere d'intralcio prese il cellulare dalla tasca della giacca ed in pochi secondi scrisse un rapido messaggio ad Antonio prima di tornare a concentrarsi anch'egli sul dottor Halstead.

" Ho Will! Ci vediamo al Med".

Riposto il telefono in tacca e rivoltatisi verso Will notò lo sguardo shockato di Silvye espressione che condivise anche lui pochi secondi dopo.

Due fratelli da salvareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora