1 - Prologo

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Monaco, 2016

-benvenuta a Monaco!- disse entusiasta la signora seduta al mio fianco.

Non le diedi importanza e continuai a guardare fissa il panorama fuori dal finestrino dell'aereo dove eravamo, ben presto saremmo dovute scendere.

Bellissime sfumature che andavano dal rosso acceso al giallo chiaro dominavano il cielo sotto i miei occhi mentre gli ultimi raggi solari coloravano di arancione la mia pelle chiara.

socchiusi lentamente le palpebre fino a chiuderle completamente, mi lasciai trasportare ancora una volta dai miei pensieri nei ricordi ormai leggermente sfocati di tutta la mia breve vita, una morsa al petto mi costrinse a tornare a guardare il bellissimo tramonto.

Erano mesi che ero stata tolta dalla tutela dei miei genitori, mesi in cui avevo cambiato famiglia ogni 3/4 giorni, mesi infernali che mai avrei pensato di poter vivere.

Mi avevano detto per l'ennesima volta che finalmente avevano trovato una famiglia disponibile e che sicuramente mi sarei trovata bene con loro, non ci credevo.
Avevo perso le speranze da molto ma qualcosa in me questa volta credeva che tutto finalmente potesse andare bene, che la mia vita potesse prendere una piega giusta una volta per tutte, avevo bisogno di qualcuno che mi amasse e mi accettasse per quello che sono. Fa dannatamente male sapere che le persone al tuo fianco non ti vogliano davvero bene ma che fanno quello che fanno perchè imposto da un tribunale.

Alzai gli occhi al cielo impedendo a qualche lacrima di scendere, questa sarebbe stata la mia ultima possibilità di trovare dei genitori, se tutto fosse andato male di nuovo sarei rimasta fino ai 18 in una casa famiglia.

-mi raccomando non comportarti male- disse Martina, la gentile signora che si era fatta tutte quelle ore di volo da Londra a Nizza soltanto per accompagnarmi dalla mia nuova famiglia, distraendomi dai miei pensieri.

Lasciare Londra era stato più difficile del previsto, era la mia terra madre dove ero nata e cresciuta in tutti quegli anni.

Una volta essere atterrati mi alzai dal mio posto, afferrai la valigia che mi venne passata e iniziai a seguire la donna per tutto l'aeroporto.

-ora dobbiamo fare un ultimo tratto di strada fino a Monaco e poi potrai vedere la tua nuova famiglia, non sei felice ?-

Non risposi subito.
-tra 4 giorni sicuramente chiederanno di rimandarmi in dietro un altra volta, quando scopriranno la mia passione per le moto alzeranno subito la cornetta del telefono e sarò senza famiglia di nuovo, no non sono felice per niente!- mi lamentai.

-a questo ho pensato tutto io, 2 dei figli della signora che ti ospiterà corrono con delle macchine... se non ho capito male, quindi stai tranquilla-

Non ricordo molto del viaggio da Nizza a Monaco, ma ricordo come se fosse ieri la prima volta che vidi la mia nuova madre.

Il dito ossuto di Martina schiacciò il pulsante del campanello sotto il mio sguardo attento, l'ansia mi divorava ogni secondo di più e le mani mi iniziarono a sudare.

Nel giro di qualche minuto la porta si aprì e una donna ci sorrise ad entrambe.
-finalmente siete arrivate! Vi stavamo aspettando con ansia da tutto il giorno-

La luce fioca del lampione dietro di noi le illuminava in parte il volto e riuscii a catturare alcuni tratti somatici della mia nuova 'madre'.
Ormai era sera inoltrata e il sole era scomparso completamente dietro i fitti palazzi di quella meravigliosa città che divenne come una casa per me.

Fare conoscenza con i miei nuovi fratelli fu una passeggiata, una passione in comune per il Motorsport e una voglia irrefrenabile di diventare qualcuno un giorno ci accomunava.

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