-mi raccomando Amy non farmi perdere 700 anni di vita che poi non li recupero più- disse Charles stringendomi forte a se.
-tranquillo Carletto, non succederà nulla e tra 6 ore sarò qui a dirti "te lo avevo detto"-
-dobbiamo andare- disse il dottore comparendo da vanti a noi.
annuii e mi staccai dall'abbraccio con mio fratello, appena ci dividemmo Lando si precipitò su di me e fece scontrare le nostre labbra in un bacio.
-ci vediamo tra qualche ora piccola- sorrise -Ti amo- mi sussurrò all'orecchio facendomi riempire il corpo di scosse elettriche.
-anche io- gli risposi mentre il dottore iniziò a spingere il letto dove mi trovavo verso la sala operatoria.
quando arrivammo fui preparata per l'intervento e mi iniettarono in vena l'anestesia.
-Allora Amy ora devi contare fino a 10, va bene?-
annuii con la testa ed iniziai a contare.
-uno...due...tre...quattro... c cinque...se...i...set...-
sentii le palpebre farsi sempre più pesanti e un senso di pace invadermi, chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare da quella nuova sensazione di tranquillità interiore.
12 ore dopo...
l'ennesimo caffè fu bevuto velocemente da Lando che non riusciva a stare nemmeno per un attimo tranquillo, camminava costantemente avanti e indietro per la sala d'attesa suscitando in tutte le persone presenti una forte sensazione di nervosismo e ansia, quando si sedeva tamburellava le dita della mano sulle cosce o batteva il piede a terra.
-cazzo amico mi stai facendo uscire fuori di testa- gli disse Carlos sedendosi a canto a lui -quanti ne hai bevuti?- chiese indicando il bicchiere di carta vuoto nella sua mano destra.
-4? 5? non lo so ho perso il conto-
-siamo tutti in ansia ma non puoi distruggerti in questo modo, dovresti fare un giro e prendere un pò di aria pulita-
-no-
-dai...-
-no Carlos, rimango qui-
lo spagnolo sospirò pesantemente -sarà una lunga nottata- borbottò scivolando sulla sedia appoggiando la testa sulla spalliera e allungando i piedi in mezzo alla stanza.
-Charles Leclerc?- chiese improvvisamente qualcuno.
-si?- chiese il monegasco alzandosi in piedi e raggiungendo il medico.
-possiamo parlare un attimo in privato?-
-certamente- disse sparendo dal campo visivo dell'inglese che istintivamente afferrò la mano del suo migliore amico e la strinse.
-sto impazzendo- sussurrò.
-non ti ho mai visto così preoccupato per qualcuno- gli disse ricambiando la stretta alla mano.
-lei è speciale- disse solo sapendo di avere Max a qualche metro di distanza.
il ragazzo in questione aveva passato tutto il tempo con lo sguardo fisso sul pavimento, non lo aveva mai alzato nemmeno per un istante; si sentiva tremendamente fuori posto. A differenza degli altri era l'unico che non sapeva cosa cacchio dire ad Amy una volta che l'operazione fosse finita, era l'unico che non era più niente per la ragazza, però anche lui stava morendo di ansia interiormente anche se non lo dava a vedere.
12 ore che era rinchiuso in quell'ospedale, odiava gli ospedali, aveva la costante paura di poter perdere l'unica persona che per anni era stata tutto per lui, ogni volta che la vedeva in uno di quei letti si sentiva morire.
aveva una gran voglia di piangere ma non poteva, non piangeva mai da vanti agli altri, sarebbe sembrato patetico.
-Amy è appena stata portata nella sua stanza, appena si sveglia potremmo andare a trovarla-
quella fu la prima volta che alzò lo sguardo dal pavimento, lo posò su Leclerc che era in piedi a pochi passi da lui che si sedeva stanco su una delle tante poltrone.
avevano detto che ci sarebbe voluto soltanto 6 ore ma una dannatissima complicazione aveva dilungato i tempi sempre di più.
...
-è sveglia, potete andare a vederla- ci comunicò l'infermiere sorridendo a tutti.
-vado io- disse Max con voce roca, alzandosi in piedi.
tutti posarono lo sguardo su di lui, era la prima volta che sentivano la sua voce dopo ore.
non attese risposta ma si avviò verso la stanza di Amy, aprì la porta, entrò e se la richiuse alle spalle.
la vide, al centro della stanza attaccata a tanti tubicini che la collegavano a degli strani macchinari.
fui dannatamente sorpresa nel vederlo li in piedi di fronte a me, erano mesi e mesi che non ci vedevamo e che non ci parlavamo e ora era li da vanti a me a fissarmi come se fossi un fantasma.
non sapevo cosa dire o cosa fare, mi sentivo paralizzata dalla testa ai piedi.
Lo guardai avvicinarsi con cautela al letto e scrutarmi attentamente.
-come ti senti?- mi chiese quasi in un sussurro.
-un po' indolenzita ma bene- gli sorrisi lievemente.
annuì con la testa e distolse lo sguardo dai miei occhi guardando altrove tranne che me.
-tutto ok?- chiesi non capendo il suo comportamento insolito.
improvvisamente scoppiò a piangere disperato -mi dispiace Amy, mi dispiace per come ho chiuso con te, sono stato uno stronzo, sapevo quanto io fossi importante per te e me ne sono andato come se niente fosse, mi dispiace tantissimo-singhiozzò.
-forza vieni qui- gli dissi allargando le braccia, non se lo fece ripetere due volte e si catapultò su di me, lo strinsi in un forte abbraccio.
-tutti commettono errori Max, l'importante è che ora sei qui. Avevo paura che una volta essermi svegliata non ci saresti stato-
-e invece eccomi qua- mi lasciò un bacio sulla fronte e si staccò -ora faccio entrare Lando che sta impazzendo da 4 ore-
ridacchiai -ok-
dopo qualche secondo nella stanza entrò l'inglese.
-mio dio, come stai?- chiese avvicinandosi al letto, aveva tutti i capelli in disordine e la maglia stropicciata.
-mi ha detto Max che stavi impazzendo-
-puoi dirlo forte, cazzo ho finito il caffè nella macchinetta, prima ne volevo un altro ma diceva che non era più disponibile-
-vieni qua scemo- lo presi per la maglia e lo feci avvicinare a me -quante ore ci sono stata?- chiesi curiosa.
-12 ore, ci sono state delle complicazioni durante l'intervento ma ora stai benissimo- mi lasciò un bacio a fior di labbra -tra una settimana potrai uscire da questo posto e poi vedremo come è andata l'operazione-
-non vedo l'ora- sussurrai facendo incontrare di nuovo le nostre labbra.
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Start Again || Lando Norris
Fanfiction[Watty's 2022] Amy aveva solo 4 anni quando per la prima volta la mano di suo padre incontrò la sua pelle chiara, ne aveva 11 quando chi avrebbe dovuto amarla e proteggerla la fece quasi morire, ne aveva 12 quando venne tolta dalla tutela dei suoi g...