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-non vai a dormire?- chiese Lando fermandosi di fronte a me, ero seduta in giardino a guardare il cielo stellato da ormai qualche ora. 

-non riesco a dormire- ammisi passandomi una mano tra i capelli.

-cosa non ti fa dormire?- chiese ancora accomodandosi al mio fianco. 

-Charles mi ha chiesto perchè non farò il funerale a mia madre... l'ho sempre perdonata per tutto quello che mi ha fatto passare ma dopo l'ultima volta non riesco a perdonarla un altra volta- sospirai -Charles non sa niente di tutto questo- 

-e chi lo sa?- 

-Carlos e Max- 

-solo loro?- 

annuii.

-era una sera di Agosto, quello che reputavo mio padre e mia madre mi avevano lasciato andare con i figli della vicina ad un campeggio per un'intera settimana, avevo su per giù 10 anni; quando tornai a casa rimasi tutta la notte sul pianerottolo dell'appartamento perchè la porta era chiusa a chiave e nessuno si era preoccupato di venirmi ad aprire. La mattina seguente venni svegliata dalla portinaia che mi diede la copia delle chiavi per entrare a casa, non era la prima volta che succedeva... quando entrai non c'era più niente all'interno, solo settimane dopo scoprii che avevano cambiato casa a causa del "lavoro", se possiamo chiamarlo così, di mio padre. Quando riuscii a trovarli invece di essere felici o quelle cose che di solito fanno i genitori quando i figli spariscono per settimane venni picchiata, come sempre d'altronde; quel giorno a 10 anni capii di non avere una famiglia- abbassai lo sguardo  - sai il mio patrigno era un alcolista e uno spacciatore, ogni singola sera rientrava a casa ubriaco e ci faceva passare le pene dell'inferno, quando non tornava a casa speravo che fosse stato arrestato o fesse morto in qualche bidone dell'immondizia. Non l'ho mai denunciato soltanto perchè pensavo fosse realmente mio padre, poi l'ultima volta mia madre ha confessato che lui sapeva che non ero sua figlia e ci massacrava di botte per questo motivo, e solo dio sa quando cazzo mi rode non aver ascoltato Carlos e non essere andata con lui a denunciarlo- 

fece intrecciare le nostra mani e me la strinse forte.

-e poi c'è mia madre, una drogata che mi odia dal giorno che sono nata- 

mi girai verso di lui e vidi che stava piangendo silenziosamente,  i suoi occhi chiari erano diventati rossi e le guancie erano costantemente rigate da lacrime che scendevano fino al colletto della sua maglia che aveva cominciato a bagnarsi. 

-Lando... io non volevo farti piangere- 

lasciai la sua mano e gli presi il viso tra le mani, gli asciugai le guancie con i pollici e lo guardai dritto negli occhi. 

-non piango io per la mia famiglia disastrata e lo fai te?-

-non piango per loro... solo mi dispiace che hai dovuto passare quelle cose- sospirò e si stacco dalla mia presa -quando sei stata adottata è cambiato qualcosa o...?-

-mio padre ogni tanto veniva a monaco e ogni tanto mi picchiava...ho conosciuto così Max, scappando da mio padre- 

si asciugò le lacrime e alzò lo sguardo verso il cielo.

-domani vuoi che ti accompagno?- 

-se vuoi si-

-ok, a che ora?- 

-credo che vada bene verso le 9- 

...

-ti aspetto qui- 

disse prima che aprii il portone del palazzo, mi girai per fargli un cenno con la testa ed entrai.

salii tutte le scale fino ad arrivare al pianerottolo di casa, aprii la porta e avanzai nell'appartamento. 

-cristo cos'è questa puzza- borbottai coprendomi il naso con la mano quando un'ondata di uno squallido odore mi avvolse. 

entrai in salotto e la scena che mi si presentò da vanti mi sciocco ben poco. 

-ciao Amy- disse mia madre mentre teneva per le gambe il corpo di un uomo che non riuscii a vedere in volto. 

-quindi tu sei Amy, piacere di conoscerti- un ragazzo sulla trentina si avvicinò a me e mi tese la mano -io sono Tyler, il nuovo compagno di tua madre- 

dopo qualche secondo gli strinsi la mano.

-perchè mi avete fatto venire qui con la scusa "tua madre è schiattata"?- chiesi confusa.

-gli dovevi dire suo padre non sua madre- si lamentò mia madre -vedi tuo padre era diventato manesco perchè avevo iniziato a frequentare Tyler e l'ho ucciso- 

-cosa?- 

Tyler prese mio padre per le braccia e iniziarono a trascinarlo per il pavimento finche non raggiunsero un telo di plastica nero e ce lo adagiarono sopra.

-se la polizia ci scopre siamo fottuti e ci servirebbe il tuo aiuto-

-assolutamente no-

-ti prego almeno dacci solo un idea di dove seppellirlo-

-perche dovrei farlo?- chiesi uscendo dal salotto.
-aspetta!- mia madre mi corse dietro e mi impedì di uscire prendendomi per un polso.

-sono tua madre e siamo una famiglia, devi aiutarmi-

 mi liberai dalla sua presa -non siamo una famiglia e tu sei soltanto quella che mi ha partorito, niente di piu- sibilai uscendo.

-È COLPA DI QUELLA PUTTANA MONEGASCA VERO??? TI HA CAMBIATA! GIURO CHE L'AMMAZZO!!-

-è solo colpa tua-

-bastarda- sentii sussurrate alle mie spalle prima che una spinta mi fece perdere l'equilibrio.
In una frazione di secondi mi ritrovai a rotolare per le scale del condominio fino ad arrivare al portone dove diedi una testata prima di cadere nei gradini esterni.

-cazzo- mormorai portandomi una mano sulla testa.

-Amy! Merda- sentii urlare da Lando.

Un qualcosa di caldo iniziò a colarmi prima nella mano e poi per tutta la lunghezza del braccio, la testa divenne di colpo leggera e le immagini sfocate.

Riuscii a vedere la sagoma dell'inglese pararsi di fronte a me e successivamente due mani mi sollevarono da terra.

-non mi sento bene- gli dissi.
Vidi le sue labbra muoversi e capii che stesse parlando.
-non ti sento, cazzo non ti sento!-

Mi fece sedere sul sedile del passeggero poi lo vidi togliersi la maglia e arrotolarla intorno alla mia testa che continuava a sanguinare.

"Andra Tutto bene" mi mimò prima di lasciarmi un bacio sulla testa.

Start Again || Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora