«La prossima volta glielo scasso quel furgone del piffero» Ringhiò fra i denti Ale, premendo l'acceleratore e riportando il camion ad un'andatura regolare e spedita
«Beh, l'hai gestita bene» scherzò Michelito, ancora un po' scosso.
Il ragazzo aveva la pelle d'oca sulle braccia e lo stomaco ancora contratto.
«Pensavo peggio» Borbottò Ale «I Vespa li ho incontrati altre volte, ma questa volta pensavo che fossero gli sbirri o il governo... che cavolo, pensavo che ci avessero buttato dietro un super, per questo sono scappata»
«A-altre volte? Ale, dici sul serio?» Michelito sgranò gli occhi
«Sì. Ma te l'ho detto, non è niente di che. Pensavo peggio, insomma...»
«Ale, era armato! Poteva... poteva...»«Non poteva un bel niente. Quando si fa il mio lavoro è normale, è una cosa che capita»
«Il cuore!» con teatralità, Michelito si artigliò il petto
«Dài, non fare lo scemo. Lo sai che me la so cavare»
«Lo so. Certo che lo so» il ragazzo prese a giocherellare con la cintura di sicurezza, guardandosi le ginocchia «Però non è che posso smettere di farmela sotto, sapendo che quelli potrebbero ripresentarsi per un altro round»«Non credo che vorranno avere un altro round con la sottoscritta» rispose Ale, indicandosi con un pollice.
Michelito ridacchiò e le diede ragione, ma il timore che le accadesse qualcosa non sparì. L'adrenalina dell'incontro appena avuto gli scorreva ancora nelle vene come corrente elettrica a bassa intensità, solleticandogli le vene. Non voleva vedere qualcuno morire.
"C'è di sicuro almeno un futuro alternativo in cui l'hai ammazzato, mi amor" Pensò, guardando Ale con la coda dell'occhio "Ce n'è anche uno in cui hanno killato noi? Potranno avere paura di te, ma la paura rende cattivi. Ti spareranno a vista la prossima volta?".
«Miche» Lo chiamò Ale, piano
«Hmm... sì?».
"Ale è forte. Ginger è forte. E anche io... non mi hanno fatto quel che hanno fatto a loro, ma sono forte. Ma basta? Basta in un mondo con i simulacri e le pistole e i super al soldo del governo? C'è davvero bisogno del potere per poter essere liberi, per essere al sicuro?".
Sprazzi di racconti riaffiorarono alla sua mente. Un seme di idea.
Si chiese se con un potere come il proprio avrebbe potuto controllarlo, e se sarebbe stato l'equivalente di ipnotizzare una persona...
Ma se Toy Boy non era lì per lavorare, allora perché gli avevano dato una forza terribile, mostruosa? Le sue braccia avevano la forza di presse idrauliche industriali...
"E se lo avessimo davvero, un potere come quello dei simulacri...?".
«Miche» Ripeté Ale più forte, ma anche in tono più dolce, e lui si riscosse.
«Scusa, ero distratto. Fantasticavo»
«Brutti pensieri?».
Michelito fece una smorfia. Non avrebbe voluto che lei se ne accorgesse, ma rispose comunque con sincerità. «Un poco» Ammise, mettendo su un broncio teatrale «Mi fai preoccupare, sai? È colpa tua. Sei il mio dramma quotidiano».
Ale non si scompose, alzando le sopracciglia.
«Ripetimi cosa stava succedendo quando sono venuta a prenderti» Lo sfidò invece
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Deus Ex Machina
Fiksi Ilmiah[Storia completa] In un mondo dove chiunque nasce con un potere unico, che può andare dalla totale inutilità di farsi crescere le scaglie sulle orecchie all'incredibile e utilissima lettura del pensiero, il giovane Michele "Michelito" Philippus è ri...